[zxspectrum] Re: Clive Sinclair vs Steve Jobs

  • From: Malantrucco Carlo <carlo.malantrucco@xxxxxxxx>
  • To: "zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx" <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sun, 17 Aug 2014 14:31:35 +0200

Inviato da iPhone

Il giorno 17/ago/2014, alle ore 12:43, Enrico Maria Giordano 
<e.m.giordano@xxxxxxxxxxxxxxx> ha scritto:

>> Anche su Amazon ci sono le stesse critiche che su App Store?
> 
> No, perché Amazon vende i prodotti così come sono, non pretende che vengano 
> fatti in un certo modo. E' un negozio nel vero senso della parola. App Store 
> no.

Ok, concordo.

>> Li ripeto, io la vedo da utente come opportunità. Quanti piccoli
>> programmatori possono sobbarcarsi la gestione di un proprio
>> e-commerce?
> 
> Un programmatore, per quanto piccolo sia, è oggi in grado perfettamente di 
> avere per due soldi un proprio sito per vendere i propri programmi.

E se non avesse il tempo, la voglia o la capacità di gestirselo? App Store fa 
il lavoro per lui, se a lui il costo sta bene si è tolto un peso.

>> Capisco che Apple (come Amazon) si fa pagare bene, ma mi spiegate
>> perché non dovrebbe?
> 
> Infatti non è quello il problema. Il problema è la pretesa di vendere solo 
> ciò che Apple decide sia giusto.

Pretesa e giustizia sono parole che non c'entrano niente. Apple ha il diritto 
nel proprio negozio di vendere ciò che rispetta le regole del negozio.

>> Ok, prima o poi fallirà e scomparirà e sarete tutti contenti e
>> potrete scendere in piazza con le bandiere piene di Finestre gridando
>> "Viva la libertà!". :-)
> 
> Ma figurati! Questa è un'idea che ti sei fatta tu. A differenza di te con 
> Bill Gates, io non ho nessun astio contro la Apple e non escludo affatto che 
> un domani possa entrare anch'io in quel mercato. Ma questo non significa che 
> non possa fare le mie critiche, no?

Ma si dai, c'era la faccina, era per farsi due risate! :-)

>> Libertà non vuol dire assenza di regole.
>> 
>> I dispositivi iOS li produce e vende Apple, giusto? iOS pure, giusto?
>> il negozio online è suo, giusto?
>> 
>> E allora chi dovrebbe farle le regole, tu? A casa tua fai quello che
>> vuoi, a casa d'altri fai quello che dicono gli altri. È una regola
>> generale di vita, non c'entra niente con la libertà. Se non ti sta
>> bene, non sei obbligato a fare affari con Apple, vai dalla
>> concorrenza.
> 
> Mi sembra un discorso molto riduttivo. Un supermercato non cerca forse di 
> vendere più marche possibile per accontentare e accrescere la clientela? 
> Semmai si basa su criteri di convenienza del prezzo (di listino e al 
> pubblico). Sarebbe assurdo se dovesse ordinare dei prodotti di una certa 
> marca pretendendo però che vengano confezionati con il logo del supermecato, 
> non ti pare?

Bene, proseguiamo con il tuo esempio (oggi mi sento molto socratico).

Diciamo che Apple ha deciso che il proprio App Store deve essere un 
supermercato biologico, dove vendere soltanto prodotti biologici coltivati 
secondo determinate regole.

È libera di farlo?
Concorderai anche tu di si, il negozio è suo.
Mi dirai che così riduce il numero di prodotti venduti, il numero di clienti ed 
i possibili guadagni.
Possibile.
Ma se per motivazioni proprie, magari è convinta che i prodotti non biologici 
siano dannosi per la salute, Apple vuole fare così, perché non dovrebbe essere 
libera di farlo?
Se nel tempo risulterà una scelta sbagliata sarà il mercato a punirla, non ti 
pare?

>> E sinceramente non vedo proprio perché Apple dovrebbe consentire di
>> fare pubblicità a te o a marchi della concorrenza utilizzando il
>> proprio negozio online.
> 
> E quindi, appunto, non è un negozio ma qualcos'altro.

Esatto, non è un negozio.
È il negozio di Apple.

Carlo

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