[Linuxtrent] Re: Arduino flop

  • From: Michele Bert <micbert75@xxxxxxxxx>
  • To: "linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx" <linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Mon, 11 May 2015 17:07:24 +0200

Il giorno 11 maggio 2015 16:34, Antonio Galea <antonio.galea@xxxxxxxxx> ha
scritto:

Le "4 libertà" non nascono per condividere, ma per _proteggere_. La
volontà di condividere il proprio lavoro viene molto prima, e a mio
avviso è quella che motiva tutto. Licenze non compatibili con le "4
libertà", come BSD e PublicDomain e persino No License, sono
espressioni pienamente legittime di questo stesso desiderio di
condivisione - e in quanto tali andrebbero rispettate.


Scusate, ma se con "4 libertà" ci stiamo riferendo a quelle elencate qui
[1], quasi all'inizio, quello che affermi non è esatto. Le quattro libertà
nascono per dare una definizione del software libero (un software si
definisce libero, quando rispetta queste 4 libertà), non per proteggerlo.
Poi le GPL sono state formulate in modo da vincolare chi si avvale della 4a
(distribuire versioni modificate) a garantire le stesse libertà ai
destinatari. Quindi le GPL sono nate allo scopo di proteggere le 4 libertà,
ma le 4 libertà non proteggono niente.
La licenza BSD (o la Apache, ad esempio, su cui mi sono documentato di
recente) rispetta le 4 libertà, quindi software rilasciato sotto BSD _è_
libero.

Quindi, per riprendere il tuo paragone, le 4 libertà definiscono cosa
significa "mettersi d'accordo", mentre GPL o BSD, rappresentano il
contratto che sancisce tale accordo.

Su quanto la GPL possa essere più etica di una BSD, non discuto, perché
ritengo che il discorso sia affetto da una forte percezione soggettiva. Ma
questo non ha a che vedere con le 4 libertà.

Sempre che io abbia colto correttamente il soggetto della discussione...


[1] http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html


--
Mick

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