[Linuxtrent] Re: Arduino flop

  • From: Guido Brugnara <gdo@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent <linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sat, 2 May 2015 09:20:51 +0200 (CEST)

----- Il 2-mag-15, alle 0:16, Matteo Ruffoni <mattruffoni@xxxxxxxxx> ha
scritto:

Il giorno 1 maggio 2015 19:43, Lele Gaifax < lele@xxxxxxxxxxxxxxx > ha
scritto:

Ma non vedo molti imitatori di RMS,
problemi di vista?
chiunque ripeta a pappagallo le cose che dice Stallman:
buttate i vostri cellualri!
cancellate il bios!
non usate le cloud!
bevete il tè!
...cosa altro?

non pronunciare “open-source software”!

E' dal '95 che utilizzo Open Source per lavoro e devo dire che all'utente
finale interessa maggiormente il risparmio complessivo, tanto più se immediato,
dove il peso dato alla disponibilità del codice sorgente è minimo; semmai è
maggiore il peso dato alla interoperabilità con il restante complesso di
infrastrutture ICT.

Il parlare in questi anni di economia solidale del software alla gente,pur
sensibile al tema dell'economia alternativa, ha destato scarso interesse e
ancor meno sostegno.

A livello istituzionale e delle rappresentanze delle imprese c'è stato ancor
meno interesse, escludendo i rappresentanti delle associazioni che sostengono
il software libero dal confronto.

Oggi poi, con il mercato sempre più orientato ai servizi, il confronto sulle
libertà del software interessa soltando agli addetti ai lavori.

Il focus è oggi spostato sulla libertà dei dati personali, ma di fronte ad una
massa di persone che hanno ormai scelto il gratis rispetto all'acquisto
consapevole.

Oggi al MediaWorld tutti i pc in vendita hanno a bordo solo software
proprietario. Mi fa ben sperare il VideoGarda che ha in vendita un pc con a
bordo FreeDos (uno su 100 purtroppo)
Certo i server della rte sono su Linux... ma non riesco a capire perchè ubuntu
non venga venduto di fianco a win 8, o per meglio dire lo capisco bene, ma non
me ne faccio una ragione e continuo a pensare che non sia sbagliato cercare di
renderlo possibile

Un negozio, così come tutta la catena commerciale che c'è dietro,
propone/espone ciò che la gente compra e che massimizza il profitto, valutando
anche il post-vendita.

C'è stato un periodo durante il quale linux è aumentato negli scaffali, ma poi
i negozi hanno faticato a smaltire e quindi non hanno più riordinato.

C'è poi il problema del post-vendita con i clienti sprovveduti che alla pria
difficoltà tornano in negozio per pretendere assistenza.

Ci sono poi infinite varianti di Linux (o meglio GNU/Linux per far contento
Stallman), sopratutto nei desktop e portatili; un vero massacro per l'utente
sprovvedutto ma anche per chi non vuole perder tempo nel configurare questo o
quel desktop ad ogni aggiornamento.

Non che i desktop commerciali siano meglio (vedi ad esempio il passaggio da W7
a W8) ma lì in negozio ti direbbero: mal comune mezzo gaudio; si impara quello
e stop!

Il PC con FreeDos è il modo che in negozio hanno per non caricare il costo del
sistema operativo (chi lo compra ci installa forse Linux o più probabilmente
windows che forse aveva sul precedente portatile).

La speranza di Stallman è posta esclusivamente sull'utilizzatore, ma questo a
quanto pare non è molto interessato quando si tratta di acquistare gli aggeggi
quotidiani, che applaude alle talk che parlano di libertà ma poi è pigro o
trendy nelle scelte personali.

bye
gdo

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