[Linuxtrent] Re: Arduino flop

  • From: Lele Gaifax <lele@xxxxxxxxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 05 May 2015 21:17:05 +0200

Antonio Galea <antonio.galea@xxxxxxxxx> writes:

2015-05-01 14:41 GMT+02:00 Diaolin <diaolin@xxxxxxxxxxx>:

Che è poi il motivo per cui trovo Stallman così irreale, con la sua
propaganda religiosa e fedeistica. Quell'atteggiamento intollerante e
fanatico sì, che fa allontanare le persone: persino quando le idee
enunciate sono valide.

Su questo NON sono d'accordo.
Stallman fa benissimo.

Liberissimo di pensarla così. Io invece trovo che RMS abbia dei gravi
problemi nel rapportarsi alla "libertà", e cerchi di rifilarci la sua
versione personale e dogmatica in modo subdolo e a tratti pure
ipocrita. Non sto criticando la persona, qui, ma proprio le idee
intolleranti.

Forse puoi fare degli esempi a supporto di questa tua visione? Qual'è il modo
"subdolo" con cui cerca di rifilarci le sue idee? Quali sono le "ipocrisie"?
Ma soprattutto, se la tua ultima affermazione è sincera, in che modo puoi
definire delle "idee" come "subdole", "dogmatiche" e "ipocrite"?

Ho già chiarito con un esempio molto semplice quello che intendo per
"intollerante", quando tratti con un principio: facendone un altro, se
parliamo del più generico "non fare agli altri quello che non vorresti
facessero a te", il fatto che io lo applichi in maniera "intransigente" (cioè,
senza alcuna eccezione), fa di me una persona intollerante e fanatica?

Le (cosiddette) quattro libertà sono un buon esempio: anni ed energie
sprecate a disquisire su uno dei possibili mezzi di protezione del
sapere condiviso, con barricate enormi per distinguere free software
da qualsiasi altra cosa. Davvero ne è valsa la pena? Io direi che se
il concetto da difendere è lo sforzo comunitario, allora la
disponibilità al dialogo dovrebbe essere la PRIMA cosa che si nota.
RMS in questo ha da imparare parecchio.

No, non lo credo.

Innanzitutto non ritengo "sprecato" nemmeno un minuto degli innumerevoli
milioni che ho investito parlando, ascoltando, scrivendo, supportando,
sviluppando, godendo del sapere condiviso che la GPL mi garantisce. Per quel
che mi riguarda, ne è valsa sicuramente la pena: oggi uso strumenti
infinitamente migliori di quelli disponibili quando ho cominciato ad
"bazzicare" nell'informatica (primi anni ottanta o giù di lì), e non ho dubbio
alcuno che il movimento "free software" sia stato una componente fondamentale
di questa evoluzione.

In secondo luogo, come ho già detto rispondendo a Matteo, no, non è lo sforzo
comunitario che va protetto, ma è il principio che lo rende possibile. Che un
certo progetto sia sviluppato da una comunità di persone, piuttosto che da una
singola persona, non fa alcuna differenza: se per me, Lele, quel software è
importante, lo è e basta, a prescindere da quante persone hanno contribuito.

Senza princìpi etici, non vi può essere comunità.

Faccio notare che molte licenze sostengono il concetto di sviluppo
software comunitario - oltre a GPL ci sono le varie BSD, Apache,
Mozilla, e decine di altre. Le 4 libertà sono solo UNA possibile
soluzione del problema, valida finché si vuole ma parziale - e
fissarsi sul dogma distoglie il pensiero dal problema che si vuole
risolvere.

Quasi tutte le altre licenze NON garantiscono una equivalente e bidirezionale
libertà che invece la GPL porta con sè. Non è fissarsi a un dogma, è
comprendere cosa si intende per libertà, e per bidirezionalità.

Una licenza compatibile con le quattro libertà fa sì che un certo software non
possa trasformarsi in un uccellino in gabbia, e allo stesso tempo garantisce a
te di trasformarlo in un altro programma che ti aiuti a costruire gabbie per
uccellini.

Questa è la massima libertà possibile, nulla di più, nulla di meno.

Spiega perché lo vedi come un "dogma", ammesso che tu ne dia una accezione
negativa.

Un altro esempio delle capacità di condivisione del signor RMS? La sua
licenza e gli sforzi del progetto GNU hanno prodotto molto ottimo
software che, purtroppo, è rimasto per anni "di nicchia".

Questa è proprio una sciocchezza. Certo, molto software rimane di nicchia, a
prescindere dalla licenza con cui è distribuito, o da chi lo sviluppa. È la
sua natura, di risolvere un certo problema: se quel problema lo hai solo tu, è
lapalissiano che la soluzione rimarrà "di nicchia".

Ma gran parte del software prodotto nell'ambito del progetto GNU è
difficilmente classificabile come "di nicchia", a meno che tu non abbia un
concetto molto ampio di "nicchia" :-)

Nel momento esatto in cui è nato un progetto che potesse ampliare la
visibilità di quegli sforzi, da buon comunicatore mr. RMS ha visto bene di
tentare di agganciarsi al vagone, appropriandosi del nome in modo
assolutamente fantasiose ed arbitrario. Ovviamente sto parlando di Linux -
che continuerò caparbiamente a chiamare così senza mettere GNU davanti.

Nè la FSF, né RMS, né la GPL hanno la volontà o la possibilità di importi come
chiamare le cose. Sei liberissimo di pensare a RMS come a un opportunista,
nessuno ti perseguiterà per questo. Non è semplicemente fantastica questa
forma di intolleranza? :-)

Ma comunque tu decida di chiamarli, non cambia la sostanza: né RMS, né
tanto meno la FSF, si è appropriata di alcunché, bensì entrambi insistono nel
dare visibilità ad un progetto più ampio del mero kernel, senza il quale
indubitabilmente il kernel stesso non avrebbe visto la luce, o quanto meno non
avrebbe potuto diffondersi nella maniera in cui ha fatto.

Questo è il tipo di persona che dovrei seguire con gli occhi chiusi?
Grazie, ma anche no. Ascolto con interesse quello che ha da dire,
perché è una persona sicuramente intelligente e ha avuto molte ottime
idee. Ma dopo aver ascoltato separo il grano dalla pula - perché sono
nato con un cervello, e mi rifiuto di spegnerlo per chicchessia.

È un atteggiamento non solo condivisibile, ma encomiabile!

Fortunatamente nessuno qui ha suggerito di chiudere gli occhi e seguire
qualcuno, fosse anche il papa! Qualora avessi questo sentore, in un zero-due
sposterei la mia attenzione altrove.

Semmai, quel che si cerca di far passare, è che per l'associazione LT, i
concetti e i princìpi sintetizzati dalle licenze veramente *free*[#] sono il
nostro grano, non la pula.

ciao, lele.

[#] "Il vero software free è sempre free": https://www.debian.org/intro/free
--
nickname: Lele Gaifax | Quando vivrò di quello che ho pensato ieri
real: Emanuele Gaifas | comincerò ad aver paura di chi mi copia.
lele@xxxxxxxxxxxxxxx | -- Fortunato Depero, 1929.

--
Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO
"subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx


Other related posts: