[zxspectrum] Re: R: Clive Sinclair vs Steve Jobs

  • From: Malantrucco Carlo <carlo.malantrucco@xxxxxxxx>
  • To: "zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx" <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sun, 17 Aug 2014 00:01:48 +0200

Inviato da iPhone

Il giorno 16/ago/2014, alle ore 14:59, "gazzosa@xxxxxx" <gazzosa@xxxxxx> ha 
scritto:

> Se Clive Sinclair si faceva fare gli affari bene, perché ha puntato su 
> un sistema a dir poco minoritario e di nicchia (i microdrive), che già 
> nel 1984 mostrava chiaramente di non essere preferito dall'utenza?

Magari per imporre nel settore professionale del QL una memoria di massa 
standard proprietaria e ricevere royalties per ogni cartuccia venduta.

Royalties che ha continuato a percepire per anni anche dopo la vendita della 
Sinclair ad Amstrad, o sbaglio?

> Semplicemente intendo affermare che Sinclair non guardava solo agli 
> affari. Inseguiva le sue idee e cercava di realizzarle a tutti i costi.

Vero.
Ma lo ha fatto anche Jobs ed è questo che non vuoi ammettere.

> Jobs invece sul consumo ci ha marciato e come. L'aspetto secondo me più 
> negativo è stato quello di aver creato una vera e propria religione 
> laica, riuscendo nell'apparente impossibilità di coniugare il diavolo 
> con l'acqua santa, ossia la "controcultura" anni '70 (il mito del 
> prodotto realizzato in garage con pochi mezzi, del visionario che va 
> contro l'opinione corrente ecc.) e il consumismo sfrenato.

Rispetto la tua opinione ma non la condivido affatto.

> Il tutto con una tecnologia che per decenni è stata assolutamente 
> chiusa e proprietaria, e per molti versi ancora lo è. Ma questo è stato 
> voluto e ricercato da Apple, fin dal famoso spot "1984" che tutti qui 
> ricordiamo

E allora, che c'è di male?

È stata una scelta fatta in partenza e conservata negli anni nei suoi lati 
positivi (massima integrazione hardware-software, massima semplicità, ricerca 
della qualità e della bellezza) cercando di porre rimedio a quelli negativi 
(software ed hardware di comunicazione proprietario).

> (penso che siamo tutti sopra la quarantina in questa lista)

Magari, anche ben sopra la cinquantina ... :-(

> Altro che "think different": omologazione mascherata da esclusività.

Classico luogo comune ripetuto a pappagallo da anni. Rispetto ma non condivido.

> W. H. Gates III quantomeno si è appoggiato a un'architettura diffusa e 
> ha saputo imparare dai propri errori.

Beh, se ancora lo ringraziate perché dopo la toppa di Vista ha mantenuto il 
supporto a XP per 13 anni, mi sembra che quelli omologati siate proprio voi.

> è difficile non 
> accorgersi del fatto che i sistemi operativi Microsoft, con le 
> innegabili contraddizioni del caso, abbiano contribuito ad avvicinare 
> l'uso del PC alle masse ben più del "giardino dorato" di Apple.

Vero, riuscendo a far odiare i computer da milioni di persone.

Personalmente sono riuscito a far avvicinare al Mac persone completamente 
negate che il computer non lo volevano vedere neanche con il binocolo e adesso 
ci convivono tranquillamente.

Non conosco storie analoghe in ambito Windows, ma magari sarò stato sfortunato.

> Direi inoltre che questa storia che Gates ha "copiato" mentre Jobs ha 
> "inventato", come si dice dalle mie parti, "ce l'ha fatta a 
> maccheroncino". Jobs, piuttosto, ha saputo prendere il meglio concepito 
> da altri e combinarlo assieme in una forma accattivante che desse 
> l'illusione di possedere qualcosa di realmente esclusivo, complice, non 
> ultimo, il prezzo esageratamente alto, indispensabile a pagare, più che 
> per la qualità del prodotto in sé, tutto il circo Apple fatto di 
> pubblicità a tappeto e negozi tirati a lucido.

Insomma, ha fatto una bella polpetta avvelenata.

Comincio ad avere la vaga impressione che tu non sia un fan di Steve Jobs o 
sbaglio? ;-)

> Altra cosa da notare è che Gates non si è mai dato arie da santone e da 
> guru, o perlomeno non quanto Jobs, il quale ha creato attorno a sé un 
> culto della personalità degno di un dittatore (quale poi era, di fatto, 
> stando a sentire varie testimonianze che non credo siano tutte mosse 
> dall'invidia).

Vero il culto della personalità.
Vero anche il comportamento da dittatore.
Dirò di più, veri anche i comportamenti personali assolutamente censurabili 
rivelati da film e biografie, come non riconoscere per anni la prima figlia.

Credo che non sarei mai riuscito ad essere amico di Steve Jobs.

> Peccando di disonestà intellettuale. Perché il bel 
> discorso alla Stanford University non glielo ha fatto pure agli operai 
> della Foxconn? Perché quelli lo avrebbero mandato affanfulla sette 
> volte, se avessero potuto permettersi di rischiare il posto.

Mi dispiace, ma quello disonesto intellettualmente qui sei proprio tu.

Dire quello che hai detto non significa nulla, é pura demagogia. È come se io 
dicessi che se tu non mi dimostri di possedere solo hardware prodotto 
rispettando i diritti civili dei lavoratori non hai il diritto di esporre qui 
le tue idee sui computer. Non vuol dire niente.

A Stanford Jobs ha parlato perché è stato invitato e ha detto cose tutt'altro 
che banali. Io credo che i ragazzi che hanno ascoltato quel discorso se lo 
ricorderanno a lungo.

Era il discorso di uno che ha visto la morte in faccia e ha ripensato alla 
propria vita. Non tutti lo fanno.

Non é vero che la sofferenza migliora di per sé le persone, è una balla e lo 
dico perché posso dirlo.
Nel caso di Jobs, la sofferenza lo ha migliorato.
Ti ricordo che è morto alla mia età.

> Incensare Jobs come un genio al pari di Leonardo o peggio 
> ancora un benefattore dell'umanità, come da più parti è stato fatto 
> dopo la sua morte, è semplicemente insostenibile. Le luci della sua 
> carriera, che pure ci sono state, non devono far dimenticare le tante 
> ombre della sua vita.

Io non incenso nessuno e non nascondo nessun'ombra.

Testimonio però quella che secondo me è stata una crescita personale nel corso 
degli anni, qualunque cosa si pensi della Apple.

> Tanto perché sia chiaro: qui il giudizio è sull'uomo Steve Jobs, non 
> sulla qualità dei prodotti Apple.

Proprio per questo sarebbe stato auspicabile che tu avessi affrontato 
l'argomento con maggiore sensibilità.

Mi accorgo solo ora che nessuno - neanche io - ha mai citato un altro successo 
fondamentale di Steve Jobs: la Pixar.

E se qualcuno mi viene a dire adesso che anche quello è un puro fatto 
commerciale ... vuol dire che non ha mai visto Toy Story 3 e non sa cosa si è 
perso !!! :-)

Carlo

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