[zxspectrum] R: Clive Sinclair vs Steve Jobs

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  • Date: Sat, 16 Aug 2014 14:59:16 +0200 (CEST)

Rispondo ad alcune osservazioni di Carlo.

Se Clive Sinclair si faceva fare gli affari bene, perché ha puntato su 
un sistema a dir poco minoritario e di nicchia (i microdrive), che già 
nel 1984 mostrava chiaramente di non essere preferito dall'utenza? Io 
credo, semmai, per diminuire i costi e presentare un prodotto 
concorrenziale nella fascia di mercato dei PC da ufficio/affari - 
replicando una tattica che aveva funzionato nel settore "casalingo" con 
lo ZX 81 e lo Spectrum - ha usato una tecnologia propria. Con le 
conseguenze nefaste che sappiamo. Altro che senso degli affari. Quello 
lo ha avuto all'inizio, forse, con i primi grandi successi: le 
calcolatrici tascabili. Poi si è lasciato via via prendere la mano 
sempre più dai suoi disegni.

Eppoi, chi ha mai detto che lo zio Clive è ingenuo? (Nemmeno Talete lo 
era, a giudicare dalla storia dei frantoi per le olive ;-)) 
Semplicemente intendo affermare che Sinclair non guardava solo agli 
affari. Inseguiva le sue idee e cercava di realizzarle a tutti i costi. 
A volte anche sovrastimando i limiti oggettivi delle risorse a sua 
disposizione. Non a caso disse di sé: "Alan [Sugar] fabbrica prodotti 
per fare soldi, io faccio soldi per fabbricare prodotti" e 
"Personalmente non amo controllare un’impresa che fabbrica prodotti di 
consumo".

Jobs invece sul consumo ci ha marciato e come. L'aspetto secondo me più 
negativo è stato quello di aver creato una vera e propria religione 
laica, riuscendo nell'apparente impossibilità di coniugare il diavolo 
con l'acqua santa, ossia la "controcultura" anni '70 (il mito del 
prodotto realizzato in garage con pochi mezzi, del visionario che va 
contro l'opinione corrente ecc.) e il consumismo sfrenato.

Il tutto con una tecnologia che per decenni è stata assolutamente 
chiusa e proprietaria, e per molti versi ancora lo è. Ma questo è stato 
voluto e ricercato da Apple, fin dal famoso spot "1984" che tutti qui 
ricordiamo (penso che siamo tutti sopra la quarantina in questa lista). 
Altro che "think different": omologazione mascherata da esclusività.

W. H. Gates III quantomeno si è appoggiato a un'architettura diffusa e 
ha saputo imparare dai propri errori. Bisogna dare atto che Windows si 
è imposto come standard di fatto anche per questo. Poi può piacere o 
non piacere (attenzione: non è che Gates mi sia più simpatico di 
Jobs... per me pari sono, due furboni di tipo diverso, ma sempre di 
furboni si tratta) il "come" ci sia riuscito, ma è difficile non 
accorgersi del fatto che i sistemi operativi Microsoft, con le 
innegabili contraddizioni del caso, abbiano contribuito ad avvicinare 
l'uso del PC alle masse ben più del "giardino dorato" di Apple. O di 
Linux e derivati.

Direi inoltre che questa storia che Gates ha "copiato" mentre Jobs ha 
"inventato", come si dice dalle mie parti, "ce l'ha fatta a 
maccheroncino". Jobs, piuttosto, ha saputo prendere il meglio concepito 
da altri e combinarlo assieme in una forma accattivante che desse 
l'illusione di possedere qualcosa di realmente esclusivo, complice, non 
ultimo, il prezzo esageratamente alto, indispensabile a pagare, più che 
per la qualità del prodotto in sé, tutto il circo Apple fatto di 
pubblicità a tappeto e negozi tirati a lucido.

Altra cosa da notare è che Gates non si è mai dato arie da santone e da 
guru, o perlomeno non quanto Jobs, il quale ha creato attorno a sé un 
culto della personalità degno di un dittatore (quale poi era, di fatto, 
stando a sentire varie testimonianze che non credo siano tutte mosse 
dall'invidia). Peccando di disonestà intellettuale. Perché il bel 
discorso alla Stanford University non glielo ha fatto pure agli operai 
della Foxconn? Perché quelli lo avrebbero mandato affanfulla sette 
volte, se avessero potuto permettersi di rischiare il posto. Almeno zio 
Clive è sempre stato molto più onesto, pur essendo anch'egli uomo 
d'affari. Incensare Jobs come un genio al pari di Leonardo o peggio 
ancora un benefattore dell'umanità, come da più parti è stato fatto 
dopo la sua morte, è semplicemente insostenibile. Le luci della sua 
carriera, che pure ci sono state, non devono far dimenticare le tante 
ombre della sua vita.

Tanto perché sia chiaro: qui il giudizio è sull'uomo Steve Jobs, non 
sulla qualità dei prodotti Apple. In linea di principio non ho niente 
contro di essi. Ne ho usati anch'io in passato, quando non c'erano 
alternative reali - in campo grafico, per esempio, Apple per anni ha 
dominato giustamente. Chiunque abbia utilizzato un Macintosh per fare 
grafica e impaginazione fino alla fine del XX secolo lo sa.

Solo che siccome da tempo dispongo di altri prodotti non-Apple che mi 
permettono di fare le stesse cose a me utili a costi inferiori, 
preferisco questi ultimi :-D

Un saluto.
Alessandro

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