[eleutheros-it] Re: Bibbia versione 2.0

  • From: "carlobetta\@libero\.it" <carlobetta@xxxxxxxxx>
  • To: "eleutheros-it" <eleutheros-it@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Tue, 22 Sep 2009 23:24:24 +0200

Sempre a proposito di Unbound Bible, Vladimir mi ha mandato anche la nuova 
versione del programma. Dal punto di vista dell'interfaccia è identico al 
precedente, ma c'è una miglioria fantastica nella struttura dei files della 
Bibbia. In pratica, Unbound diventa lettore di tutto quello che si vuole, 
perchè i nuovi files devono riportare all'inizio la successione dei libri 
contenuti, pertanto POSSONO ANCHE ESSERE NON BIBLICI!!! Io ho provato a 
modificare il file d'esempio che lui mi ha mandato inserendo, al posto dei 
libri della Bibbia, le quattro costituzioni dogmatiche del Vaticano II 
(ovviamente solo i primi articoli). Funziona!!!
Ve lo allego tanto per vedere com'è la nuova costruzione dei files.

Carlo - Parma.
#THE UNBOUND BIBLE FORMAT FILE

#name           Example Book File
#abbreviation   KJV
#copyright      Public Domain
#language       English
#filetype       text

; Example Book File
;
; This translation/update is in the Public Domain, so feel free to copy, 
publish, and use it. No
; permission in whatsoever form is needed. You already have 100% permission to 
publish, copy, and
; distribute as much as you want to in any form.

0       0       1       Dei Verbum
0       0       2       Lumen Gentium
0       0       3       Sacrosanctum Concilium
0       0       4       Gaudium et Spes

1       1       1       In religioso ascolto della parola di Dio e 
proclamandola con ferma fiducia, il santo Concilio fa sue queste parole di san 
Giovanni: « Annunziamo a voi la vita eterna, che era presso il Padre e si 
manifestò a noi: vi annunziamo ciò che abbiamo veduto e udito, affinché 
anche voi siate in comunione con noi, e la nostra comunione sia col Padre e col 
Figlio suo Gesù Cristo » (1 Gv 1,2-3). Perciò seguendo le orme dei Concili 
Tridentino e Vaticano I, intende proporre la genuina dottrina sulla divina 
Rivelazione e la sua trasmissione, affinché per l'annunzio della salvezza il 
mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami.
1       1       2       Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in 
persona e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il 
quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre 
nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura (cfr. Ef 2,18; 2 
Pt 1,4). Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile (cfr. Col 1,15; 1 Tm 
1,17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33,11; Gv 
15,14-15) e si intrattiene con essi (cfr. Bar 3,38), per invitarli e ammetterli 
alla comunione con sé. Questa economia della Rivelazione comprende eventi e 
parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia 
della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate 
dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in 
esse contenuto. La profonda verità, poi, che questa Rivelazione manifesta su 
Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è 
insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la Rivelazione.
1       1       3       Dio, il quale crea e conserva tutte le cose per mezzo 
del Verbo (cfr. Gv 1,3), offre agli uomini nelle cose create una perenne 
testimonianza di sé (cfr. Rm 1,19-20); inoltre, volendo aprire la via di una 
salvezza superiore, fin dal principio manifestò se stesso ai progenitori. Dopo 
la loro caduta, con la promessa della redenzione, li risollevò alla speranza 
della salvezza (cfr. Gn 3,15), ed ebbe assidua cura del genere umano, per dare 
la vita eterna a tutti coloro i quali cercano la salvezza con la perseveranza 
nella pratica del bene (cfr. Rm 2,6-7). A suo tempo chiamò Abramo, per fare di 
lui un gran popolo (cfr. Gn 12,2); dopo i patriarchi ammaestrò questo popolo 
per mezzo di Mosè e dei profeti, affinché lo riconoscesse come il solo Dio 
vivo e vero, Padre provvido e giusto giudice, e stesse in attesa del Salvatore 
promesso, preparando in tal modo lungo i secoli la via all'Evangelo.
1       1       4       Dopo aver a più riprese e in più modi, parlato per 
mezzo dei profeti, Dio « alla fine, nei giorni nostri, ha parlato a noi per 
mezzo del Figlio» (Eb 1,1-2). Mandò infatti suo Figlio, cioè il Verbo 
eterno, che illumina tutti gli uomini, affinché dimorasse tra gli uomini e 
spiegasse loro i segreti di Dio (cfr. Gv 1,1-18). Gesù Cristo dunque, Verbo 
fatto carne, mandato come «uomo agli uomini » (3), « parla le parole di Dio 
» (Gv 3,34) e porta a compimento l'opera di salvezza affidatagli dal Padre 
(cfr. Gv 5,36; 17,4). Perciò egli, vedendo il quale si vede anche il Padre 
(cfr. Gv 14,9), col fatto stesso della sua presenza e con la manifestazione che 
fa di sé con le parole e con le opere, con i segni e con i miracoli, e 
specialmente con la sua morte e la sua risurrezione di tra i morti, e infine 
con l'invio dello Spirito di verità, compie e completa la Rivelazione e la 
corrobora con la testimonianza divina, che cioè Dio è con noi per liberarci 
dalle tenebre del peccato e della morte e risuscitarci per la vita eterna. 
L'economia cristiana dunque, in quanto è l'Alleanza nuova e definitiva, non 
passerà mai, e non è da aspettarsi alcun'altra Rivelazione pubblica prima 
della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù Cristo (cfr. 1 Tm 6,14 e 
Tt 2,13).
1       1       5       A Dio che rivela è dovuta « l'obbedienza della fede» 
(Rm 16,26; cfr. Rm 1,5; 2 Cor 10,5-6), con la quale l'uomo gli si abbandona 
tutt'intero e liberamente prestandogli « il pieno ossequio dell'intelletto e 
della volontà » (4) e assentendo volontariamente alla Rivelazione che egli 
fa. Perché si possa prestare questa fede, sono necessari la grazia di Dio che 
previene e soccorre e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova 
il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi dello spirito e dia « a tutti 
dolcezza nel consentire e nel credere alla verità » (5). Affinché poi l' 
intelligenza della Rivelazione diventi sempre più profonda, lo stesso Spirito 
Santo perfeziona continuamente la fede per mezzo dei suoi doni.
2       1       1       Cristo è la luce delle genti: questo santo Concilio, 
adunato nello Spirito Santo, desidera dunque ardentemente, annunciando il 
Vangelo ad ogni creatura (cfr. Mc 16,15), illuminare tutti gli uomini con la 
luce del Cristo che risplende sul volto della Chiesa. E siccome la Chiesa è, 
in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento 
dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano, continuando 
il tema dei precedenti Concili, intende con maggiore chiarezza illustrare ai 
suoi fedeli e al mondo intero la propria natura e la propria missione 
universale. Le presenti condizioni del mondo rendono più urgente questo dovere 
della Chiesa, affinché tutti gli uomini, oggi più strettamente congiunti dai 
vari vincoli sociali, tecnici e culturali, possano anche conseguire la piena 
unità in Cristo.
2       1       2       L'eterno Padre, con liberissimo e arcano disegno di 
sapienza e di bontà, creò l'universo; decise di elevare gli uomini alla 
partecipazione della sua vita divina; dopo la loro caduta in Adamo non li 
abbandonò, ma sempre prestò loro gli aiuti per salvarsi, in considerazione di 
Cristo redentore, « il quale è l'immagine dell'invisibile Dio, generato prima 
di ogni creatura » (Col 1,15). Tutti infatti quelli che ha scelto, il Padre 
fino dall'eternità « li ha distinti e li ha predestinati a essere conformi 
all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti 
fratelli » (Rm 8,29). I credenti in Cristo, li ha voluti chiamare a formare la 
santa Chiesa, la quale, già annunciata in figure sino dal principio del mondo, 
mirabilmente preparata nella storia del popolo d'Israele e nell'antica Alleanza 
[1], stabilita infine « negli ultimi tempi », è stata manifestata 
dall'effusione dello Spirito e avrà glorioso compimento alla fine dei secoli. 
Allora, infatti, come si legge nei santi Padri, tutti i giusti, a partire da 
Adamo, « dal giusto Abele fino all'ultimo eletto » [2], saranno riuniti 
presso il Padre nella Chiesa universale.
2       1       3        Ã? venuto quindi il Figlio, mandato dal Padre, il 
quale ci ha scelti in lui prima della fondazione del mondo e ci ha predestinati 
ad essere adottati in figli, perché in lui volle accentrare tutte le cose 
(cfr. Ef 1,4-5 e 10). Perciò Cristo, per adempiere la volontà del Padre, ha 
inaugurato in terra il regno dei cieli e ci ha rivelato il mistero di lui, e 
con la sua obbedienza ha operato la redenzione. La Chiesa, ossia il regno di 
Cristo già presente in mistero, per la potenza di Dio cresce visibilmente nel 
mondo. Questo inizio e questa crescita sono significati dal sangue e 
dall'acqua, che uscirono dal costato aperto di Gesù crocifisso (cfr. Gv 
19,34), e sono preannunziati dalle parole del Signore circa la sua morte in 
croce: « Ed io, quando sarò levato in alto da terra, tutti attirerò a me » 
(Gv 12,32). Ogni volta che il sacrificio della croce, col quale Cristo, nostro 
agnello pasquale, è stato immolato (cfr. 1 Cor 5,7), viene celebrato 
sull'altare, si rinnova l'opera della nostra redenzione. E insieme, col 
sacramento del pane eucaristico, viene rappresentata ed effettuata l'unità dei 
fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo (cfr. 1 Cor 10,17). Tutti gli 
uomini sono chiamati a questa unione con Cristo, che è la luce del mondo; da 
lui veniamo, per mezzo suo viviamo, a lui siamo diretti.
2       1       4       Compiuta l'opera che il Padre aveva affidato al Figlio 
sulla terra (cfr. Gv 17,4), il giorno di Pentecoste fu inviato lo Spirito Santo 
per santificare continuamente la Chiesa e affinché i credenti avessero così 
attraverso Cristo accesso al Padre in un solo Spirito (cfr. Ef 2,18). Questi è 
lo Spirito che dà la vita, una sorgente di acqua zampillante fino alla vita 
eterna (cfr. Gv 4,14; 7,38-39); per mezzo suo il Padre ridà la vita agli 
uomini, morti per il peccato, finché un giorno risusciterà in Cristo i loro 
corpi mortali (cfr. Rm 8,10-11). Lo Spirito dimora nella Chiesa e nei cuori dei 
fedeli come in un tempio (cfr. 1 Cor 3,16; 6,19) e in essi prega e rende 
testimonianza della loro condizione di figli di Dio per adozione (cfr. Gal 4,6; 
Rm 8,15-16 e 26). Egli introduce la Chiesa nella pienezza della verità (cfr. 
Gv 16,13), la unifica nella comunione e nel ministero, la provvede e dirige con 
diversi doni gerarchici e carismatici, la abbellisce dei suoi frutti (cfr. Ef 
4,11-12; 1 Cor 12,4; Gal 5,22). Con la forza del Vangelo la fa ringiovanire, 
continuamente la rinnova e la conduce alla perfetta unione col suo Sposo [3]. 
Poiché lo Spirito e la sposa dicono al Signore Gesù: « Vieni » (cfr. Ap 
22,17).
2       1       5       Il mistero della santa Chiesa si manifesta nella sua 
stessa fondazione. Il Signore Gesù, infatti, diede inizio ad essa predicando 
la buona novella, cioè l'avvento del regno di Dio da secoli promesso nella 
Scrittura: « Poiché il tempo è compiuto, e vicino è il regno di Dio » (Mc 
1,15; cfr. Mt 4,17). Questo regno si manifesta chiaramente agli uomini nelle 
parole, nelle opere e nella presenza di Cristo. La parola del Signore è 
paragonata appunto al seme che viene seminato nel campo (cfr. Mc 4,14): quelli 
che lo ascoltano con fede e appartengono al piccolo gregge di Cristo (cfr. Lc 
12,32), hanno accolto il regno stesso di Dio; poi il seme per virtù propria 
germoglia e cresce fino al tempo del raccolto (cfr. Mc 4,26-29). Anche i 
miracoli di Gesù provano che il regno è arrivato sulla terra: « Se con il 
dito di Dio io scaccio i demoni, allora è già pervenuto tra voi il regno di 
Dio » (Lc 11,20; cfr. Mt 12,28). Ma innanzi tutto il regno si manifesta nella 
stessa persona di Cristo, figlio di Dio e figlio dell'uomo, il quale è venuto 
« a servire, e a dare la sua vita in riscatto per i molti » (Mc 10,45). 
Quando poi Gesù, dopo aver sofferto la morte in croce per gli uomini, risorse, 
apparve quale Signore e messia e sacerdote in eterno (cfr. At 2,36; Eb 5,6; 
7,17-21), ed effuse sui suoi discepoli lo Spirito promesso dal Padre (cfr. At 
2,33). La Chiesa perciò, fornita dei doni del suo fondatore e osservando 
fedelmente i suoi precetti di carità, umiltà e abnegazione, riceve la 
missione di annunziare e instaurare in tutte le genti il regno di Cristo e di 
Dio, e di questo regno costituisce in terra il germe e l'inizio. Intanto, 
mentre va lentamente crescendo, anela al regno perfetto e con tutte le sue 
forze spera e brama di unirsi col suo re nella gloria.
3       1       1       And the LORD called unto Moses, and spoke unto him out 
of the tabernacle of the congregation, saying,
3       1       2       Speak unto the children of Israel, and say unto them, 
If any man of you bring an offering unto the LORD, all of you shall bring your 
offering of the cattle, even of the herd, and of the flock.
3       1       3       If his offering be a burnt sacrifice of the herd, let 
him offer a male without blemish: he shall offer it of his own voluntary will 
at the door of the tabernacle of the congregation before the LORD.
3       1       4       "And he shall put his hand upon the head of the burnt 
offering; and it shall be accepted for him to make atonement for him. "
3       1       5       And he shall kill the bullock before the LORD: and the 
priests, Aaron's sons, shall bring the blood, and sprinkle the blood round 
about upon the altar that is by the door of the tabernacle of the congregation.
4       1       1       And the LORD spoke unto Moses in the wilderness of 
Sinai, in the tabernacle of the congregation, on the first day of the second 
month, in the second year after they were come out of the land of Egypt, saying,
4       1       2       "Take all of you the sum of all the congregation of the 
children of Israel, after their families, by the house of their fathers, with 
the number of their names, every male by their polls; "
4       1       3       From twenty years old and upward, all that are able to 
go forth to war in Israel: you and Aaron shall number them by their armies.
4       1       4       "And with you there shall be a man of every tribe; 
every one head of the house of his fathers. "
4       1       5       "And these are the names of the men that shall stand 
with you: of the tribe of Reuben; Elizur the son of Shedeur. "

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