[zxspectrum] Re: Clive Sinclair vs Steve Jobs

  • From: Malantrucco Carlo <carlo.malantrucco@xxxxxxxx>
  • To: "zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx" <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sun, 17 Aug 2014 17:22:00 +0200

Inviato da iPhone

Il giorno 17/ago/2014, alle ore 12:46, "gazzosa@xxxxxx" <gazzosa@xxxxxx> ha 
scritto:

> Insisto: l'idea di Sinclair (come risulta anche dai documenti, 
> testimonianze ecc. da me raccolti per la Spectrumpedia) era quella di 
> continuare a utilizzare il Microdrive anche per il QL per abbattere i 
> costi, la sua ossessione principale come si nota anche dal famoso spot 
> TV (quello del salto) dove il prezzo del QL è il fattore chiave, dato 
> che si trattava di una tecnologia proprietaria ancorché di nicchia.

Mi fido della tua conoscenza in materia, anche se non mi convince ancora del 
tutto.

> Controprova: quanto software commerciale per il QL è stato lanciato sul 
> mercato?

Questo è un fatto successivo all'adozione dello standard Microdrive e dimostra 
soltanto che zio Clive aveva fatto male i suoi calcoli.

> C'è di male che Apple ha imposto la propria scatola chiusa agli utenti 
> per anni. Una scatola chiusa che faceva il suo mestiere, certo, ma pur 
> sempre una scatola chiusa. Vere e proprie "manette digitali", come le 
> ha definite Richard Stallmann, divenute ancora più strette con 
> l'avvento dei dispositivi mobili. L'aspetto accattivante e "cool" - 
> deciso con una strategia di marketing di stampo militare - doveva far 
> passare in secondo piano il fatto che l'utente era un semplice 
> "utilizzatore finale", blandito con l'illusione consumistica di far 
> parte di una minoranza altolocata. Ed ecco l'omologazione travestita da 
> esclusività. Fai la pubblicità contro IBM ispirandoti a 1984 e poi 
> imponi la rigidità più assoluta... Non dico che Microsoft non 
> ragionasse in termini molto diversi, ma quantomeno si appoggiava a 
> un'architettura non proprietaria, dove all'utente era lasciato molto 
> più spazio di personalizzazione. Almeno, come ha notato Stefano, 
> Microsoft non ha mai cercato di rendersi "cool" per far dimenticare il 
> suo approccio invasivo. E vogliamo poi parlare del ferreo controllo che 
> Apple riserva alle applicazioni per i suoi dispositivi mobili?

La differenza tra me e te è che tu di tutto ciò vedi solo gli aspetti negativi, 
io anche quelli positivi.

Il sistema chiuso (compresa l'indisponibilità del Mac OS ad altri produttori 
hardware) è stato sbagliato per alcuni versi, giusto per altri.
Ma non è il "male" in sé.
È una scelta progettuale che poteva o non poteva avere successo. Punto.

Non mi sembra il caso di ripetermi, l'ho già ampiamente spiegato in altri post.

>> Beh, se ancora lo ringraziate perché dopo la toppa di Vista ha mantenuto il 
>> supporto a XP per 13 anni, mi sembra che quelli omologati siate proprio voi.
> 
> Carlo, per favore evitiamo questo "voi" e "noi". Non sono un fanboy né 
> di Microsoft né di Sinclair. Queste contrapposizioni adolescenziali 
> credevo ce le fossimo lasciate alle spalle da anni, anzi da decenni.

Ho scritto "voi" semplicemente per intendere "voi utilizzatori di Windows" 
visto che io non lo uso (per me).

Credo invece che sarebbe il caso di smetterla di far passare in blocco tutti 
gli utenti Apple (e magari pure gli sviluppatori) come dei poveri beoti che si 
sono bevuti negli anni qualsiasi cosa fosse uscita dalla bocca di Steve Jobs.

O peggio ancora, affiliati ad una specie di Scientology informatica.

Per me, almeno, non è mai stato così.

> Non mi sono spiegato bene, a quanto pare. A me non sembra molto onesto 
> fare il guru e predicare agli altri l'inseguire i propri sogni, 
> l'essere folli, per realizzare se stessi ecc. e poi dall'altro lato 
> razzolare male, anzi malissimo. Quel discorso, in astratto, può anche 
> essere condivisibile, per carità. Ma gli operai dell'azienda che 
> fabbrica i tuoi prodotti, da realizzare in milioni di pezzi dalla notte 
> al giorno a ogni minimo cambio e per questo vengono trattati come 
> schiavi, come faranno a "realizzare se stessi"? A mettere in pratica 
> tutti quei bei valori che tu sbandieri (e non mi riferisco solo al 
> discorso di Stanford) non come il sig. Steven Paul Jobs e basta, ma 
> (qui sta il punto) come assi portanti della visione di quella stessa 
> azienda che dirigi? Mi sembra che ci sia, come dire? una certa 
> incongruenza in tutto ciò.

Senti, io ho iniziato questo focoso thread scrivendo al PRIMO PUNTO DEL PRIMO 
POST che TUTTE le persone di cui avremmo parlato erano innanzitutto UOMINI DI 
AFFARI che cercavano successo e profitto. Ok?

Dubito che qualcuno delle persone di cui abbiamo parlato (Sinclair, Jobs, 
Gates) si sia mai posto realmente il problema delle condizioni umane di quelli 
che realizzavano i loro prodotti.

Io non giustifico lo sfruttamento dei lavoratori in nessuna parte del mondo da 
parte di nessuno e spero che tutte le aziende siano costrette a dimostrarsi più 
responsabili da questo punto di vista.

Detto ciò, se può parlare soltanto chi ha la coscienza a posto nei confronti di 
quei lavoratori, allora questo thread non avrebbe dovuto contenere alcun post, 
perché gli unici che avrebbero potuto scrivere sono già morti da tempo: Gesù e 
Gandhi.

Quindi Steve Jobs non avrebbe dovuto fare quel discorso a Stanford sulla 
propria esperienza di vita.

Ma neanche Bill Gates si sarebbe salvato la coscienza con la sua filantropia - 
pubblica e detraibile dalle tasse - che tanto ti piace, dato che non ha mai 
preteso dagli acquirenti dei suoi OS (come avrebbe potuto, vista la posizione 
monopolistica di MS sul mercato) che i computer su cui giravano i prodotti 
Microsoft fossero  prodotti rispettando i diritti umani.

E non avrebbe dovuto parlare nessuno di noi, perché gran parte di quello che 
abbiamo addosso o intorno è prodotto sfruttando i lavoratori del terzo mondo.
Tutti noi lo sappiamo ma continuiamo a comprarlo lo stesso. O no?

Delle due l'una: o trattiamo l'oggetto di una discussione o trattiamo dei 
massimi sistemi e del senso della vita.
Dispostissimo a farlo.
Basta che me lo fate sapere ...

Carlo



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