[Linuxtrent] Re: consiglio NAS

  • From: Gelpi Andrea <liste@xxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 17 Aug 2011 15:16:33 +0200

Roberto Resoli ha scritto:
Il 15 agosto 2011 13:25, Gelpi Andrea <liste@xxxxxxxx> ha scritto:
admin lewis ha scritto:
...
Per prima cosa, io separerei i backup da tutto il resto mettendo ad esempio
un Qnap o qualche cosa di simile il più lontano possibile, fisicamente, dai
dati. Avere il backup vicino ai server con i dati non è una buona idea, a
meno di non avere sistemi antincendio in grado di sopprimere qualsiasi
incendio in poco tempo, tipo quelli usati in certe banche e assicurazioni.

Dipende da quanto i dati sono importanti. Molto probabilmente, se
idati devono essere salvati,
non ci si può accontentare nemmeno di questo.

Nella nostra situazione, ad esempio, il sistema antincendio che dici è in uso,
ma comunque tutti i dati vengono salvati su nastro e i nastri archiviati lontano
(per lontano intendo in un'altro edificio)

I backup su nastro vanno benissimo, ma costringono a spostare continuamente
i nastri e soprattutto a comprarli nuovi ogni anno se vuoi essere sicuro di
leggere il backup.
Non hai idea di quante volte ho trovato sistemi di backup a nastro con il
backup e relativa verifica che dava tutto OK, ma dopo due giorni il nastro
non lo leggevi più.
Purtroppo la verifica di ciò che viene scritto su un nastro subito dopo la
scrittura non garantisce che riuscirai a rilegger il nastro.
A conti fatti consiglio di abbandonare i nastri a favore di nas seri.

Capisco il tuo ragionamento, ma come fai se il periodo di conservazione dei dati
lo vuoi allungare indefinitamente? Come diceva il Visentin, il nastro
è ancora probabilmente
il media più robusto ed economico per l'archiviazione a lungo termine
a scopo di Disaster Recovery.

Se devi tenere dei dati per lunghissimo tempo i problemi che devi affrontare 
sono almeno due:
1) Dove è il dato che ti serve, su quale supporto. In altre parole ti serve un apposito sistema di catalogazione dei dati. Ma questo potrebbe essere semplice da realizzare o procurarsi.

2) Devi prevedere periodicamente di leggere i vecchi supporti e scriverne di nuovi, indipendentemente dal tipo di supporto. I dati su supporto magnetico durano meno di quelli su supporto ottico e comunque per tempi molto più brevi della carta.

Il fatto che ci siano nastri magnetici ben conservati che si riescono a leggere dopo decenni, dal mio punto di vista, è esattamente come le pergamene egizie che si leggono dopo oltre 3.000 anni, ma non mi pare sia la regola. In nessuna biblioteca ti lasciano toccare un volume che abbia più di 200 anni, la probabilità che accidentalmente venga danneggiato o distrutto è alta.

I dati su supporto informatico sono molto più labili.
Quando lavoravo come storage manager in banca, anni fa, avevamo verificato che i nastri con il tempo hanno problemi e tutti i dati importanti, venivano scritti su due nastri. Una volta l'anno tutti i nastri venivano letti, verificati e riscritti. Non me lo ero inventato io, avevo copiato dal NSSDC (data center della Nasa che conserva tutti i dati dal 1958). Oggi hanno quasi tutto online o su supporto ottico. dai nastri stanno togliendo sempre più dati.


Qualunque altro dato non è detto che sia perdibile. Da mio punto di vista
anche un server di test se lo perdi, il danno sta nel tempo che va dedicato
a rimetterlo in piedi ed è comunque un danno economico. Quindi non deve
andar perso.

D'accordissimo.

L'approccio che stiamo seguendo qui è di usare una gerarchia di
backup: su disco per assicurare
ripristini immediati, su nastro per assicurare archiviazione a lungo
termine e il disaster recovery.
In questo approccio sostanzialmente il disco è un buffer temporaneo
(di qualche Tera),
che viene periodicamente riversato su nastro.

rob


--
ing. Andrea Gelpi
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