[Linuxtrent] Re: consiglio NAS

  • From: Flavio Visentin <THe_ZiPMaN@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 17 Aug 2011 18:01:57 +0200

On 08/17/2011 03:16 PM, Gelpi Andrea wrote:
> 2) Devi prevedere periodicamente di leggere i vecchi supporti e
> scriverne di nuovi, indipendentemente dal tipo di supporto. I dati su
> supporto magnetico durano meno di quelli su supporto ottico

Ad oggi è dimostrato che il supporto magnetico correttamente conservato
ha una durata variabile tra i 30 e i 50 anni (sono state rilette le
pizze delle missioni Apollo risalenti agli anni '60). I supporti ottici,
anche se correttamente conservati, hanno manifestato problemi già dopo 5
anni a tal punto da dichiarare CD e DVD masterizzati inidonei alla
conservazione dei dati a lungo termine e dei dati fiscali (diverso per i
CD e DVD stampati).

Non è un caso che vi siano aziende che stanno facendo ricerche su
supporti ottici di lunga durata; Milleniata [1] per esempio è appena
uscita con una tecnologia interessante perché parzialmente
retro-compatibile, ma per il futuro sono certamente più plausibili
tecniche di memorizzazione olografica in cristalli (gli studi sono
abbastanza avanti).

> e comunque per tempi molto più brevi della carta.

La carta è certamente un ottimo sistema di memorizzazione ma ha una
densità troppo bassa per grandi quantitativi di dati. Inoltre i sistemi
di stampa Laser hanno dimostrato anch'essi parecchi limiti rispetto alla
stampa classica ad inchiostro; il toner tende infatti a staccarsi molto
velocemente anche se la carta viene conservata in modo corretto.

> Il fatto che ci siano nastri magnetici ben conservati che si riescono a
> leggere dopo decenni, dal mio punto di vista, è esattamente come le
> pergamene egizie che si leggono dopo oltre 3.000 anni, ma non mi pare
> sia la regola.

Il fatto che siano da maneggiare con cura è una questione diversa. A noi
interessa la possibilità di rileggere i dati memorizzati; una volta
riletti i dati si possono trasferire su supporti nuovi, ma questo è una
prassi da seguire sempre in ogni caso.
La differenza sta nel *dover* fare questo giro ogni 5/10 anni o nel
*poterlo* fare alla bisogna, anche dopo 30 anni.

> In nessuna biblioteca ti lasciano toccare un volume che
> abbia più di 200 anni, la probabilità che accidentalmente venga
> danneggiato o distrutto è alta.

Difatti ne fanno copie. Ma l'originale è sempre consultabile per farne
nuove copie. Se il volume non fosse durato 200 anni non sarebbe stato
possibile nemmeno farne le copie.

> I dati su supporto informatico sono molto più labili.
> Quando lavoravo come storage manager in banca, anni fa, avevamo
> verificato che i nastri con il tempo hanno problemi e tutti i dati
> importanti, venivano scritti su due nastri. Una volta l'anno tutti i
> nastri venivano letti, verificati e riscritti.

Tutti i media si deteriorano. Il nastro non è invulnerabile, è solo
quello più duraturo e economicamente accessibile tra quelli normalmente
disponibili.

> Non me lo ero inventato
> io, avevo copiato dal NSSDC (data center della Nasa che conserva tutti i
> dati dal 1958). Oggi hanno quasi tutto online o su supporto ottico. dai
> nastri stanno togliendo sempre più dati.

Il discorso IMHO è un po' diverso. Una volta per la conservazione
offline esisteva solo il nastro (le famose pizze da 10.5" di IBM); la
scelta non esisteva e con la capacità dei dischi che raggiungeva ben 5MB
era naturale che i dati fossero mantenuti in massima parte offline e
ricaricati alla bisogna.

Oggi stanno recuperando tutto quel che era offline e lo portano online
perché (grazie al cielo) c'è ancora la possibilità di farlo ed è
oggettivamente conveniente farlo; e questo sia per precauzione (oggi i
dati si leggono, domani non si sa) sia per motivo di utilizzo di quei
dati per studio. Il quantitativo di dati di cui parliamo è risibile ai
nostri giorni rispetto alla disponibilità.
Un banale LTO5 di oggi contiene + o - gli stessi dati che erano
conservati su 10.000 pizze da 10.5" (circa 140MB l'una), quindi capisci
bene che per conservare quei dati, laddove era necessario un magazzino
climatizzato, oggi è sufficiente una semplice cassaforte ignifuga.

Quel che è online poi rientra nel normale giro dei backup e per cose
importanti il backup è sempre fatto su più media. Media che non
comprendono ovviamente i normali DVD Verbatim, bensì supporti ottici
appositi, unità magneto ottiche e nastri magnetici. Tra 50 anni
probabilmente i nastri di oggi verranno riletti e travasati su supporti
olografici con durata millenaria... ma per farlo i supporti di oggi
dovranno essere ancora leggibili.

[1] http://zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=15360

-- 
Flavio Visentin

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