[zxspectrum] Re: OT: Orgoglio(?) (messinese) e pregiudizio

  • From: Zurillion <zurillion@xxxxxxx>
  • To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Fri, 26 Oct 2007 02:47:34 +0200


Il giorno 26/ott/07, alle ore 02:25, bbk ha scritto:

Zurillion ha scritto:

"Il 33% dei reati nel 2005 è stato compiuto da cittadini non italiani, che rappresentano il 5% dei residenti in Italia (clandestini inclusi)." "*Chi va in moto ha 110 volte più probabilità di incorrere in un incidente grave rispetto a chi va in auto*".


Questo processo si chiama comunemente "decontestualizzazione".
Come militante del coordinamento motociclisti lo vedo tutti i giorni.
Si prende un dato da una statistica o da uno studio complesso e lo si pone come concetto fine a se stesso.


Prendiamo l'esempio della prima affermazione e proviamo a vederlo cosi (numeri casuali(: In Italia il 10% dei rumeni rubano, ma in romania la percentuale dei rumeni che rubano e' del 3%.
Quindi c'e' una differenza del 7%. PERCHE'?
Ad esempio perche' si fa piu' fatica a trovare lavoro, oppure perche' in Italia non c'e' certezza della pena, oppure oppure.. Quindi il nostro studio ci dimostra che la dislocazione geografica influisce anche del 300% sul numero dei rumeni che rubano.

Certo, ma quello che sottointendeva il ragionamento da me esposto (senza peraltro affermare se io lo condivido o meno), era relativo non a determinare le cause del fenomeno, né a esprimere un giudizio di merito su una popolazione, ma a stabilire se un giudizio (non pre), contestualizzato in una situazione ben precisa (Italia), debba o no influenzare un mio comportamento.

Il presupposto è che una persona razionale (qui inteso in senso tecnico, come lo scommettitore razionale o il giocatore di borsa razionale: pura astrazione) nelle scelte che compie nella vita, sceglie dei comportamenti in base ai dati (più o meno completi) che ha a disposizione.



Con questo non voglio darti ragione o torto, semplicemente darti un'idea della difficolta' oggettiva di avere dati oggettivi su cui basare affermazioni non smentibili

Sicuramente. Però quando gli ordini di grandezza in gioco sono molto alti, le correzioni difficilmente cambiano la sostanza. Difficilmente un 110 potrà diventare un 2, magari diventerà un 50. Ma un fattore 50 volte rimane sempre significativamente più alto.

Ciò non implica giudizi morali o comportamentali sui motociclisti. Però resta un dato di fatto.

Muoviamoci in un campo diverso: esistono alcune razze di cani che, geneticamente, manifestano un'aggressività verso l'uomo (o verso altri cani/animali) nettamente superiore che altre razze.
ll fatto è provabile sotto molti punti di vista.
Esiste poi un comportamento sociale, dimostrabile statisticamente e psicologicamente, per cui alcune razze di cani (le più aggressive) sono preferite da alcune tipologie di proprietario, che addestrano il cane verso l'accentuazione della sua naturale aggressività.

(Chi dice "è solo colpa del proprietario, non ci sono razze buone o razze cattive" o è in malafede o non sa di cosa sta parlando: quasi sempre la sua è una posizione ideologica in disaccordo con l'evidenza statistica ed etologica, una forma di pregiudizio molto comune nella nostra società).

Ora, se io mi trovo di fronte un Pitbull o invece un Setter, che scorazza libero per il parco e mi incrocia mentre corro, e non conosco il proprietario, sarò molto più guardingo e preparato a un attacco nel primo caso che non nel secondo: pregiudizio? o giudizio? (*)

(*) nel caso specifico del cane può essere una profezia che si autoavvera, in quanto, senza rendermene conto, potrei manifestare la mia apprensione, spingendo il cane all'attacco. Ma, come nei casi precedenti, questo modifica di poco i dati, non tocca il nocciolo della questione.

   Giovanni

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