[ubuntu-it-promozione] Re: Ubuntu@School

  • From: Giulia Benotto <mezzanine.g@xxxxxxxxx>
  • To: ubuntu-it-promozione@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 14 Apr 2009 21:13:55 +0200

Premetto che per assenza di tempo non ho avuto occasione di leggere con attenzione tutto lo scambio di mail. Però avendo qualche esperienza coi ragazzi delle scuole elementari e medie (sono una laureanda squattrinata e mi barcameno fra ripetizioni varie proprio a ragazzi in queste fasce d'età...) penso di poter dire "qualcosa". Penso che tutto dipenda dal target che si vuole "conquistare". Parlando con i professori e i maestri, magari con i più giovani, i più curiosi, i più appassionati, si potrebbe certo utilizzare il materiale "classico" (slides, libri, paper e quant'altro). Per quanto riguarda gli studenti, sono in un certo qual modo scoraggiata. Il computer in questa fascia d'età viene usato principalmente per cosa? Per studiare, certo (navigare su internet, scrivere relazioni ecc.) e per questo non ci sono problemi. Già appena installato Ubuntu ha tutto quello che serve per far navigare, guardare la mail, scrivere una relazione per la scuola ecc. Ma poi, per cos'altro viene usato il computer da questi ragazzi? Giocare, scaricare musica e sincronizzarla coi lettori mp3, guardare film e, purtroppo, chattare utilizzando il bruttissimo (non per andare per forza contro a qualcosa, ma lo trovo veramente brutto) msn messenger. Coi ragazzi la sfida sta proprio in questo secondo me. Spiegargli che queste cose non sono vincolate al sistema operativo, e che anche utilizzando Linux, con qualche accorgimento, potranno continuare a farle. Vi porto un esempio banale. Tempo fa ho avuto a lezione un bimbo che frequentava la scuola media del mio paese. E' un ragazzo in gamba e coi computer ci sapeva fare, per l'età, pure parecchio. Mi disse che a scuola il professore gli aveva mostrato "Bunto", che era una roba alternativa a Windows ma che il professore gli aveva fatto vedere solo come utilizzarlo per vedere delle cose di matematica, e che quindi per lui era totalmente inutile e che a casa non l'avrebbe installato mai. Quando ha visto il mio portatile, è rimasto impressionato, si è incuriosito, ha voluto vedere, capire. Ha voluto che gli spiegassi tutto. Quindi io credo che per "convertire" gli studenti, la cosa principale sarebbe spiegargli che possono fare tutto quello che già fanno, e che possono farlo meglio (niente antivirus ecc.) Per le scuole, forse converrebbe puntare sul discorso "soldi risparmiati" e possibilità di usare hardware meno recente/performante. Ma su questo sono decisamente meno preparata. Non so, forse ho scritto un mare di cavolate, ma credo che le cose tecniche e più da "geek", così come il principio del software libero ecc. colpirebbero ben poco un ragazzino che usa il computer solo per guardare i video su youtube o chattare con la ragazzina che gli piace. Perdonatemi per la "presunzione" dell'essermi inserita in un discorso a cui non ho fornito altri contributi, ma volevo portare quel briciolo di esperienza che ho..

Buona serata a tutti,
Giulia

Il giorno 14/apr/09, alle ore 20:43, Alexjan Carraturo ha scritto:

Il 14 aprile 2009 18.24, Paolo Sammicheli <xdatap1@xxxxxxxxxx> ha scritto:
Alle martedì 14 aprile 2009, Dario Cavedon ha scritto:
1. Talk: Introduzione a Ubuntu (questo è già quasi fatto, ho una
presentazione fatta l'anno scorso al Linux Day che posso riciclare
:-))

Invece arrivo io (il solito guastafeste) e ti dico che la prima cosa che vi contestavo al meeting è proprio questa: vogliamo andare dagli studenti a raccontargli le 4 libertà del software magari usando le parole di rms? (1)

Raffreddo subito i vostri entusiasmi: non funziona! E non funziona da 10 anni,
non da ieri!

Bisogna partire dal "messaggio": come colpire la fantasia di un ragazzo di 15 anni in un talk di 20 minuti? (oltre è impossibile a meno che tu non ti chiami
Spielberg o Lucas)

Se volete vedere cosa *non* fare prendetevi le mie slide degli ultimi 8 Linuxday. Sono mie ma non mi vergogno a dire che non funzionano e dovete credermi, avrei tutto l'interesse a dire che sono bravo e che ho convertito
tutti al software libero. Invece non è così!

Siccome siamo nel 2009 e siamo una *distribuzione* mi aspetto che ci
inventiamo qualcosa di meglio di quello che si sono inventati i Lug a partire
dalla fine degli anni 90.

E veniamo ai Lug, siccome ci sono molti in questa lista che non hanno
esperienze precedenti vi consiglio una rapida occhiata alla lista LUG:

http://www.linux.it/LUG/lug-list.phtml

Come vedete c'è l'anno di fondazione. Il più antico Lug d'Italia si chiama
PLUTO che è nato a Padova nel 1992 (!!!).

Quando nell'altro messaggio dicevo che non bisogna ignorare il lavoro degli altri mi riferivo a questo. I LUG (anche il mio) sono sicuramente in un momento di stanca. 5 anni fa erano molto più... frizzanti. Ma ci sono ancora! Quello che dobbiamo fare è raccogliere l'eredità di chi ha già lavorato in questo settore, studiarci qualcosa di nuovo che vada oltre a quello che è già
stato fatto e provare a farlo... insieme a loro!

Ma questo comporta studiarsi comunicazione, metodi di presentazione, ecc e non
è affatto facile per geek quali noi siamo.

Alexjan e Dario, che ne dite? Avete capito il problema che sto sollevando sul "messaggio" oppure fatemi ancora domande perché se non ci capiamo su questo ho paura che continueremo a scriverci per settimane, anche se fortunatamente ci
potremo vedere presto a Bologna alla ConfSL.

(1) http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html


Capisco perfettamente la tua istanza.... si può cercare di elaborare
qualcosa di nuovo, magari uscendo anche dagli schemi delle "slides",
ma ritengo che non bisogni dimenticare chi siamo e da dove veniamo.

Comunque, penso si possa accettare la tua "sfida" nel cercare forme di
comuniciazione più nuove, ma a mio avviso la cosa non deve limitarsi a
questo, e penso si sia capito da quanto ho scritto.

Anche un messaggio nuovo ed intrigante, se rimane fermo, e non viene
confermato dalla presenza sul territorio, rimane fermo li. Ciò mi
porta a ribadire anche le altre parti del progetto... in altre parole,
sono molto daccordo con me stesso :) :)

Di fatto accolgo con piacere, quella che ho ribattezzato come "la
sfida comunicativa". Ci penserò in questi giorni e ti farò sapere, ma
non dimentichiamoci del resto del progetto.


A presto
Alex.
Ciao
--
Paolo Sammicheli
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https://launchpad.net/~xdatap1
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