[ubuntu-it-promozione] Re: Ubuntu@School

  • From: Davide Homitsu Riboli <davideriboli@xxxxxxxxx>
  • To: ubuntu-it-promozione@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Thu, 9 Apr 2009 12:09:47 +0200

Il giorno 9 aprile 2009 10.20, Paolo Sammicheli <xdatap1@xxxxxxxxxx> ha
scritto:

> Alle giovedì 9 aprile 2009, Matt_91 ha scritto:
> > Secondo me bisognerebbe inviare una bella lettera al ministro
> > dell'istruzione, dove gli si spiegano i vantaggi didattici ed economici,
> > quantificando più o meno quanto l'istruzione italiana risparmierebbe
> > annualmente per le licenze di Windows (40€ a macchina per XP) e quanto
> sugli
> > antivirus (5€ a macchina con MecAfee) in totale 45€ a PC.
> > Che ne dite, non è una bella idea??
> > Io mi offro per scrciverglela(sempre se siete daccordo).
>

Mah... io ho pochi rapporti con la scuola dell'obbligo e quella superiore.
La mia personale battaglia è per riuscire ad introdurre Ubuntu [beh..
diciamo Linux in generale ed Ubuntu in particolare] in Università, mirando
però a dei bersagli "strategici".

Il problema più grave, in questo caso, sono i docenti [che spesso sono un
po' rimbambiti (mi ci metto io per primo) e guai a cambiargli qualcosa delle
due procedure che hanno imparato] ed il personale [idem, più o meno]. E
siccome, in questi due casi, è una battaglia persa, ho subito lasciato
perdere.

Il piccolo "bersaglio" che mi interessa sono le aula informatiche a
disposizione degli studenti. A Venezia in IUAV, ma anche nelle altre Facoltà
che ho frequentato, sono di solito delle gran stanzone con una cinquantina
di computer collegati, a disposizione di studenti [e docenti, che tanto non
ci vanno mai]. Queste macchine vengono ciclicamente cambiate con modelli più
performanti ogni tre anni circa.

Se si riuscisse a convincere chi di dovere a passare ad Ubuntu, oltre al
risparmio sulla licenza ci sarebbe da quantificare il ritardo d'obsolescenza
e alla fine qualche euro lo si raschia pure lì.

Si tratta di cifre piccole per una Facoltà, ma tutto questo permetterebbe
loro anche di mettersi il "fiore all'occhiello" dell'OpenSource [sappiamo
che spesso è così] senza andare a toccar niente a docenti e personale.

Dice: vabbé ma allora a che serve?

Serve a mettere di fronte ad Ubuntu buona parte dei professionisti di
domani: gli studenti.

Aggiungo che in quest'ottica, la questione politica è [per ora] abbastanza
ininfluente: sappiamo tutti che i Rettori fanno quel che pare a loro ed
anche se le ultime disposizioni legali gli rompono un poco le uova nel
paniere, la musica continuerà ad essere quella. Di solito esiste un
pro-rettore alle faccende informatiche ed una piramide più o meno complessa
di servizi tecnici.

In questa struttura occorre individuare chi è che conta davvero, quali sono
i guadagni indotti dall'attuale stato di cose e come e perché potrebbero
cambiare con un nuovo corso.

Le maggiori ritrosie, alla fine, provengono dal personale tecnico preposto
all'assistenza [che spesso non capisce neanche le bastonate]. Nel nostro
piccolo stiamo giungendo ad un accordo che prevede l'installazione di alcune
macchine "di prova" con ubuntu. Ne verranno monitorati l'uso da parte degli
utenti e gli incidenti di percorso. Se saranno uguali o minori di quelli di
macchine Win o Mac se ne inizierà ad adottare l'uso in bliblioteca. Poca
roba ma è già qualcosa.

Non so se questo "piano d'azione" possa essere riadattato per i licei e le
scuole dell'obbligo, ma se vi servono altre informazioni non avete che da
chiedere.

Saluti a tutti

DHR

Other related posts: