Il giorno 9 aprile 2009 10.20, Paolo Sammicheli <xdatap1@xxxxxxxxxx> ha scritto: > Alle giovedì 9 aprile 2009, Matt_91 ha scritto: > > Secondo me bisognerebbe inviare una bella lettera al ministro > > dell'istruzione, dove gli si spiegano i vantaggi didattici ed economici, > > quantificando più o meno quanto l'istruzione italiana risparmierebbe > > annualmente per le licenze di Windows (40€ a macchina per XP) e quanto > sugli > > antivirus (5€ a macchina con MecAfee) in totale 45€ a PC. > > Che ne dite, non è una bella idea?? > > Io mi offro per scrciverglela(sempre se siete daccordo). > Mah... io ho pochi rapporti con la scuola dell'obbligo e quella superiore. La mia personale battaglia è per riuscire ad introdurre Ubuntu [beh.. diciamo Linux in generale ed Ubuntu in particolare] in Università, mirando però a dei bersagli "strategici". Il problema più grave, in questo caso, sono i docenti [che spesso sono un po' rimbambiti (mi ci metto io per primo) e guai a cambiargli qualcosa delle due procedure che hanno imparato] ed il personale [idem, più o meno]. E siccome, in questi due casi, è una battaglia persa, ho subito lasciato perdere. Il piccolo "bersaglio" che mi interessa sono le aula informatiche a disposizione degli studenti. A Venezia in IUAV, ma anche nelle altre Facoltà che ho frequentato, sono di solito delle gran stanzone con una cinquantina di computer collegati, a disposizione di studenti [e docenti, che tanto non ci vanno mai]. Queste macchine vengono ciclicamente cambiate con modelli più performanti ogni tre anni circa. Se si riuscisse a convincere chi di dovere a passare ad Ubuntu, oltre al risparmio sulla licenza ci sarebbe da quantificare il ritardo d'obsolescenza e alla fine qualche euro lo si raschia pure lì. Si tratta di cifre piccole per una Facoltà, ma tutto questo permetterebbe loro anche di mettersi il "fiore all'occhiello" dell'OpenSource [sappiamo che spesso è così] senza andare a toccar niente a docenti e personale. Dice: vabbé ma allora a che serve? Serve a mettere di fronte ad Ubuntu buona parte dei professionisti di domani: gli studenti. Aggiungo che in quest'ottica, la questione politica è [per ora] abbastanza ininfluente: sappiamo tutti che i Rettori fanno quel che pare a loro ed anche se le ultime disposizioni legali gli rompono un poco le uova nel paniere, la musica continuerà ad essere quella. Di solito esiste un pro-rettore alle faccende informatiche ed una piramide più o meno complessa di servizi tecnici. In questa struttura occorre individuare chi è che conta davvero, quali sono i guadagni indotti dall'attuale stato di cose e come e perché potrebbero cambiare con un nuovo corso. Le maggiori ritrosie, alla fine, provengono dal personale tecnico preposto all'assistenza [che spesso non capisce neanche le bastonate]. Nel nostro piccolo stiamo giungendo ad un accordo che prevede l'installazione di alcune macchine "di prova" con ubuntu. Ne verranno monitorati l'uso da parte degli utenti e gli incidenti di percorso. Se saranno uguali o minori di quelli di macchine Win o Mac se ne inizierà ad adottare l'uso in bliblioteca. Poca roba ma è già qualcosa. Non so se questo "piano d'azione" possa essere riadattato per i licei e le scuole dell'obbligo, ma se vi servono altre informazioni non avete che da chiedere. Saluti a tutti DHR