[tic-isf-cagliari] Re: Ebook su copyleft.it

  • From: Diegolas <diegolas@xxxxxxxxxx>
  • To: tic-isf-cagliari@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sun, 22 Oct 2006 20:35:17 +0200

AO ha scritto:

prospettive diverse mi sa!

Diegolas ha scritto:
In quel libro si giustifica, ad esempio, la pirateria musicale: libera
circolazione delle idee, c'è scritto. Ma chii paga le spese di
produzione? Con quali soldi si pagano apparecchiature del costo di
centinaia di migliaia di €? L'artista, da chi è retribuito? E i
turnisti? I tenici? E i segretari? E quelli dell'impresa di pulizie?
Si adduce il discorso (giustissimo, IMHO) dell'arricchimento culturale,
gli si affianca quello del "tanto non è un bene materiale, se lo porto
via non è che viene a mancare a qualcun altro", ma ci si dimentica un
po' troppo spesso di questo aspetto.

discorso molto articolato e complesso... per come la vedo, e' il modello socio-economico di fondo ad essere sbagliato: il punto di partenza dovrebbe essere l'eliminazione del copyright, dei brevetti e dei diritti d'autore... e tutto il resto segue...

come fa un musicista a vivere? ad esempio, fa i concerti dal vivo: la
gente paga per ascoltarlo e l'incasso copre attrezzature, musicisti,
tecnici, ecc...
cosa c'entra la casa discografica? non produce nulla, mangia soldi alle
spalle del musicista e del pubblico...
la musica esiste da millenni, anche quando non c'erano le major a
"proteggere" i diritti d'autore ovvero i lori interessi...

Premetto che a me non stanno simpatiche le major, che gonfiano i prezzi e spesso e volentieri premono per "piazzare" artisti di dubbio valore (imho).
Però riconosco che le case discografiche (major e non) mettono a disposizione delle attrezzature che altrimenti non potrebbero essere acquistare (e se le comprassero in comune, finirebbe per essere una società paragonabile ad una casa discografica).
La musica, poi, esiste sì da millenni, ma un tempo non era possibile registrarla e farla arrivare immutata alle orecchie di chiunque: perché sia possibile, ci vogliono fondi, e questi devono essere ripagati. I prezzi "al consumo" sono esorbitanti, ma il principio di base non lo trovo sbagliato: ascolto la tua musica, ti dò l'obolo. Poco importa che tu sia di fronte a me oppure in un altro continente.

ti vendono un cd a 40€, lo compri, e' tuo... poi lo metti sul lettore
della macchina e non funziona perche' il cd ha un sistema DRM, lo
ascolti sul pc e ti installa un rootkit (sony), te ne vuoi fare una
copia per ascoltarlo sul player e non puoi... allora aggiri la
protezione (c..o. l'ho pagato 40€ me lo potro' ascoltare mentre faccio
footing?) e diventi un "pirata", un delinquente...
chi e' il vero "pirata"?
Mi sembra che stia mettendo nello stesso calderone tante cose diverse: DRM, rootkit e copyright.
Diciamo che concordiamo sui 2/3 delle cose.
Si può discutere sui limiti del diritto d'autore (riequilibrandoli in
maniera più liberale), sulla diversa ripartizione dei proventi (più agli
autori e meno agli editori), sui pagamenti da corrispondere per l'opera
(troppo esosi, anche solo in forma digitale), ma trovo assurdo fare
un'apoteosi di chi si appropria indebitamente del lavoro degli altri.

sono le major, le multinazionali, coloro che brevettano la "barra di
avanzamento" o che propugnano TC e DRM, sono questi che si appropriano
del lavoro degli altri (e lo sfruttano indebitamente, facendo anche
lavorare come schiavi milioni di persone), quelli che brevettano i
farmaci e li vendono a prezzi lasciando morire tantissime persone,
quelli che si appropriano di beni pubblici come idee, conoscenza, aria,
acqua...
e lo fanno spesso in nome del copyright, dei diritti e del diritto, dei
brevetti, dello sviluppo, del progresso...
ripeto: chi e' il vero "pirata"?

Se io brevetto un cosa, non per forza lo faccio per conto di un a multinazionale.
E se sì, magari mi ha messo a disposizione delle attrezzature che altrimenti non avrei avuto (a meno che non siano statali, ma anche là il discorso non cambia molto -vedi ex-URSS-) e mi paga uno stipendio che -evidentemente- reputo adeguato a compensare i miei sforzi.
Il concetto di "brevetto software", o meglio di "brevetto ideale" (cioè quello che dà dei diritti su un'idea piuttosto che sulla realizzazione della stessa) è un aspetto che -almeno qui in Europa- è ancora in discussione: sarebbe interessante stimolare una discussione a tale proposito. Ma ad ogni modo, è un altro argomento rispetto ai normali brevetti.
Aria e acqua (e anche i medicinali) sono poi su un altro piano, e perchè non riguardano TIC, e perchè riguardano delle cose primarie per l'esistenza (musica, programmi ecc non sono indispensabili, e ciascuno si può fare i propri).
Se uno vuole regalare il frutto delle proprie fatiche (e dei propri
investimenti) alla società, ad oggi ha vari modi per farlo (GPL,
Creative Commons, etc.). L'ha fatto Gilberto Giles (ma solo quando era
già ministro del governo Brasiliano, non quando viveva del suo lavoro di
musicista), lo fanno tanti che scrivono libri importanti (ad esempio,
Daniele Giacomini, con "Appunti di Informatica Libera"). Gente benemerita.

giusto... non a caso, per es., D. Giacomini lotta contro i DRM e
propugna il copyleft...
e c'e' anche chi pensa (bill g.) che queste persone siano elementi
pericolosissimi per la societa'...
chi e' il vero "pirata"? bill o giacomini?

Continuo a pensare che tra la Creative Commons e i DRM esistano tante "posizioni" intermedie. Non è detto che se mi piace l'idea di copyleft, pensi che non si possa più parlare di copyright. Chi vuole regalare il proprio lavoro, lo fa. A chi vuole che gli sia pagato, lo si paghi... più libero di così! E ancora una volta, i DRM si possono sganciare dal discorso.
Ma vogliamo impedire ad uno di vivere della propria produzione, solo
perché è una canzone piuttosto che una mela? Questo, mi sembra una
limitazione alla circolazione delle idee. (e non ditemi che tanto c'è
sempre il gonzo che paga, discorso che si qualifica da solo).

ci mancherebbe! l'agricoltore vende la mela e il cantante fa un
concerto... vivono entrambi del loro lavoro, di cio' che hanno prodotto...
se pero' la mela e' geneticamente modificata e ce'e' un brevetto, la
monsanto prospera senza produrre nulla e l'agricoltore fa la fame
se pero' la canzone la vendo su un cd a 40€, la sony e la siae
prosperano senza produrre nulla e il cantante prende gli spiccioli

Si può pensare di ridefinire la spartizione, ma anche qui, sia la Monsanto sia la Sony spendono soldi, e quelli devono rientrare. Se no, non mettono a disposizione le attrezzature.
Perchè poi negare un compenso al cantante per il suo lavoro in sala di registrazione? E soprattutto, chi glielo fa fare a fare registrazioni "come si deve", se poi non prende il becco d'un quattrino per quel lavoro? Fa una ciofeca, tanto gli serve solo per pubblicizzarsi i concerti (oltre al fatto che esistono categorie di musicisti che non vanno mai in concerto...) Ma così io, dall'altra parte del mondo, non potrei mai ascoltarlo in studio, perdendomi una dimensione della sua arte.
Detto questo, sembra che predichi bene e razzoli male: è vero, ma almeno
non adduco scuse. (a parte che è in corso d'opera una bonifica del mio
PC... addio, Photoshop, mio primo amore!!;(

:-)

comunque ti vorrei invitare a leggerne la prefazione e l'introduzione:
puo' essere che il libro non sia proprio cio' come te lo immagini
Diciamo che, prima di postare il precedente messaggio, ho preso un
capitolo a campione (quello sulla pirateria musicale) e gli ho dato una
rapida lettura. Personalmente ho trovato abbastanza assurdi i
ragionamenti che c'erano, tanto più che tendevano a dare una
giustificazione ideologica ad un comportamento chiaramente illegale.
questione di pdv...
se un governo fa una legge che legittima la tortura e prevede il reato
di tradimento per chi si oppone, allora la torura e' legalissima e chi
si oppone si comporta in modo illegale...
voglio dire: il punto non sta nell'essere o meno "legale" ovvero
ammesso/vietato da una legge sta nel discutere delle cose che siano
legali o non lo siano

Appunto. Se ne discute, ci si dà delle regole e le si rispetta.

appunto!
cio' che si dovrebbe fare e' esprimere un punto di vista (quello contro
copyright, DRM, brevetti, ecc...) e cercare di far si' che quel pdv
diventi la "regola" (che brutta parola), proponendolo in alternativa ad
altri pdv, contrastandoli...
fatto proprio un certo pdv si appoggia quello e si lascia agli altri il
compito di appoggiare il loro: non capisco perche' si dovrebbero
prospettare in modo neutrale le tesi opposte... mica le major
prospettano in modo neutrale il pdv dei "pirati"... mica le case
farmaceutiche parlano degli effetti devastanti dei loro brevetti...
Ma noi siamo contro i brevetti? Contro il copyright? Sarebbe da stabilire... ma andare "contro" qualcosa mi sa più di politica che di volontariato...
Principio base della democrazia (e per fortuna, siamo ancora in
democrazia, anche se con tanti limiti).

per inciso, sul fatto che siamo in democrazia qualche serio dubbio ce lo
avrei...
Mah, finché si può mettere su un partito, finchè si può votare e le scelte del voto vengono rispettate, la chiamerei Democrazia.
Che poi non siano tutte rose e fiori, sono d'accordo con te.
Non è che le regole dettate dalla maggioranza le si possa violare con la
giustificazione di essere "eletti" e sapere cos'è giusto per tutti.

se questo e' giusto, lo e' altrettanto il fatto che essere maggioranza
non autorizza nessuno a imporre alcunche' agli altri
Mi sa che ti devi mettere l'animo in pace... la coercizione è connaturata all'idea di organizzazione statale, e dobbiamo ringraziare che si decida (più o meno) a maggioranza!
Che poi "il popolo sia bue", è in parte vero (a mio avviso, s'intende):

anche a mio avviso :-)

a noi il compito di muoverci e far circolare le nostre idee, ma sempre
nel rispetto delle regole vigenti. Altrimenti è un far west.


siamo d'accordissimo
il problema e' che qualcun'altro le regole le impone anziche' discuterle
(es. TC, DRM, ecc...), e' che qualcun'altro le regole le viola a suo
piacimento con ogni sorta di giustificazione (es. rootkit sony) salvo
poi farle applicare con forza quando ne trae vantaggio (es. denunce per
chi scarica musica, arresti, gente in galera per aver video-ripreso col
telefonino la proiezione di un film al cinema... e' successo negli USA)
Il problema non è che le regole ci sono in un senso, ma non ci sono nell'altro. A chi non sta bene ciò, chiedere che si cambino le cose.
(diego: senza polemica e con rispetto)
alessandro
Sempre senza polemica!
Diego.
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