AO ha scritto:
prospettive diverse mi sa!
Diegolas ha scritto:
In quel libro si giustifica, ad esempio, la pirateria musicale: libera
circolazione delle idee, c'è scritto. Ma chii paga le spese di
produzione? Con quali soldi si pagano apparecchiature del costo di
centinaia di migliaia di €? L'artista, da chi è retribuito? E i
turnisti? I tenici? E i segretari? E quelli dell'impresa di pulizie?
Si adduce il discorso (giustissimo, IMHO) dell'arricchimento culturale,
gli si affianca quello del "tanto non è un bene materiale, se lo porto
via non è che viene a mancare a qualcun altro", ma ci si dimentica un
po' troppo spesso di questo aspetto.
discorso molto articolato e complesso... per come la vedo, e' il modello socio-economico di fondo ad essere sbagliato: il punto di partenza dovrebbe essere l'eliminazione del copyright, dei brevetti e dei diritti d'autore... e tutto il resto segue...
come fa un musicista a vivere? ad esempio, fa i concerti dal vivo: la
gente paga per ascoltarlo e l'incasso copre attrezzature, musicisti,
tecnici, ecc...
cosa c'entra la casa discografica? non produce nulla, mangia soldi alle
spalle del musicista e del pubblico...
la musica esiste da millenni, anche quando non c'erano le major a
"proteggere" i diritti d'autore ovvero i lori interessi...
Mi sembra che stia mettendo nello stesso calderone tante cose diverse: DRM, rootkit e copyright.
ti vendono un cd a 40€, lo compri, e' tuo... poi lo metti sul lettore
della macchina e non funziona perche' il cd ha un sistema DRM, lo
ascolti sul pc e ti installa un rootkit (sony), te ne vuoi fare una
copia per ascoltarlo sul player e non puoi... allora aggiri la
protezione (c..o. l'ho pagato 40€ me lo potro' ascoltare mentre faccio
footing?) e diventi un "pirata", un delinquente...
chi e' il vero "pirata"?
Si può discutere sui limiti del diritto d'autore (riequilibrandoli in
maniera più liberale), sulla diversa ripartizione dei proventi (più agli
autori e meno agli editori), sui pagamenti da corrispondere per l'opera
(troppo esosi, anche solo in forma digitale), ma trovo assurdo fare
un'apoteosi di chi si appropria indebitamente del lavoro degli altri.
sono le major, le multinazionali, coloro che brevettano la "barra di
avanzamento" o che propugnano TC e DRM, sono questi che si appropriano
del lavoro degli altri (e lo sfruttano indebitamente, facendo anche
lavorare come schiavi milioni di persone), quelli che brevettano i
farmaci e li vendono a prezzi lasciando morire tantissime persone,
quelli che si appropriano di beni pubblici come idee, conoscenza, aria,
acqua...
e lo fanno spesso in nome del copyright, dei diritti e del diritto, dei
brevetti, dello sviluppo, del progresso...
ripeto: chi e' il vero "pirata"?
Se uno vuole regalare il frutto delle proprie fatiche (e dei propri
investimenti) alla società, ad oggi ha vari modi per farlo (GPL,
Creative Commons, etc.). L'ha fatto Gilberto Giles (ma solo quando era
già ministro del governo Brasiliano, non quando viveva del suo lavoro di
musicista), lo fanno tanti che scrivono libri importanti (ad esempio,
Daniele Giacomini, con "Appunti di Informatica Libera"). Gente benemerita.
giusto... non a caso, per es., D. Giacomini lotta contro i DRM e
propugna il copyleft...
e c'e' anche chi pensa (bill g.) che queste persone siano elementi
pericolosissimi per la societa'...
chi e' il vero "pirata"? bill o giacomini?
Ma vogliamo impedire ad uno di vivere della propria produzione, solo
perché è una canzone piuttosto che una mela? Questo, mi sembra una
limitazione alla circolazione delle idee. (e non ditemi che tanto c'è
sempre il gonzo che paga, discorso che si qualifica da solo).
ci mancherebbe! l'agricoltore vende la mela e il cantante fa un
concerto... vivono entrambi del loro lavoro, di cio' che hanno prodotto...
se pero' la mela e' geneticamente modificata e ce'e' un brevetto, la
monsanto prospera senza produrre nulla e l'agricoltore fa la fame
se pero' la canzone la vendo su un cd a 40€, la sony e la siae
prosperano senza produrre nulla e il cantante prende gli spiccioli
Ma noi siamo contro i brevetti? Contro il copyright? Sarebbe da stabilire... ma andare "contro" qualcosa mi sa più di politica che di volontariato...Detto questo, sembra che predichi bene e razzoli male: è vero, ma almeno
non adduco scuse. (a parte che è in corso d'opera una bonifica del mio
PC... addio, Photoshop, mio primo amore!!;(
:-)
Appunto. Se ne discute, ci si dà delle regole e le si rispetta.comunque ti vorrei invitare a leggerne la prefazione e l'introduzione:Diciamo che, prima di postare il precedente messaggio, ho preso un
puo' essere che il libro non sia proprio cio' come te lo immagini
capitolo a campione (quello sulla pirateria musicale) e gli ho dato una
rapida lettura. Personalmente ho trovato abbastanza assurdi i
ragionamenti che c'erano, tanto più che tendevano a dare una
giustificazione ideologica ad un comportamento chiaramente illegale.
questione di pdv... se un governo fa una legge che legittima la tortura e prevede il reato di tradimento per chi si oppone, allora la torura e' legalissima e chi si oppone si comporta in modo illegale... voglio dire: il punto non sta nell'essere o meno "legale" ovvero ammesso/vietato da una legge sta nel discutere delle cose che siano legali o non lo siano
appunto!
cio' che si dovrebbe fare e' esprimere un punto di vista (quello contro
copyright, DRM, brevetti, ecc...) e cercare di far si' che quel pdv
diventi la "regola" (che brutta parola), proponendolo in alternativa ad
altri pdv, contrastandoli...
fatto proprio un certo pdv si appoggia quello e si lascia agli altri il
compito di appoggiare il loro: non capisco perche' si dovrebbero
prospettare in modo neutrale le tesi opposte... mica le major
prospettano in modo neutrale il pdv dei "pirati"... mica le case
farmaceutiche parlano degli effetti devastanti dei loro brevetti...
Mah, finché si può mettere su un partito, finchè si può votare e le scelte del voto vengono rispettate, la chiamerei Democrazia.Principio base della democrazia (e per fortuna, siamo ancora in
democrazia, anche se con tanti limiti).
per inciso, sul fatto che siamo in democrazia qualche serio dubbio ce lo
avrei...
Mi sa che ti devi mettere l'animo in pace... la coercizione è connaturata all'idea di organizzazione statale, e dobbiamo ringraziare che si decida (più o meno) a maggioranza!Non è che le regole dettate dalla maggioranza le si possa violare con la
giustificazione di essere "eletti" e sapere cos'è giusto per tutti.
se questo e' giusto, lo e' altrettanto il fatto che essere maggioranza
non autorizza nessuno a imporre alcunche' agli altri
Che poi "il popolo sia bue", è in parte vero (a mio avviso, s'intende):
anche a mio avviso :-)
a noi il compito di muoverci e far circolare le nostre idee, ma sempre
nel rispetto delle regole vigenti. Altrimenti è un far west.
siamo d'accordissimoIl problema non è che le regole ci sono in un senso, ma non ci sono nell'altro. A chi non sta bene ciò, chiedere che si cambino le cose.
il problema e' che qualcun'altro le regole le impone anziche' discuterle
(es. TC, DRM, ecc...), e' che qualcun'altro le regole le viola a suo
piacimento con ogni sorta di giustificazione (es. rootkit sony) salvo
poi farle applicare con forza quando ne trae vantaggio (es. denunce per
chi scarica musica, arresti, gente in galera per aver video-ripreso col
telefonino la proiezione di un film al cinema... e' successo negli USA)
(diego: senza polemica e con rispetto)
alessandro
Sempre senza polemica! Diego.
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