[tic-isf-cagliari] Re: Ebook su copyleft.it

  • From: AO <alexus.fs@xxxxxxxxx>
  • To: tic-isf-cagliari@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sat, 21 Oct 2006 12:34:09 +0200

prospettive diverse mi sa!

Diegolas ha scritto:
> In quel libro si giustifica, ad esempio, la pirateria musicale: libera
> circolazione delle idee, c'è scritto. Ma chii paga le spese di
> produzione? Con quali soldi si pagano apparecchiature del costo di
> centinaia di migliaia di €? L'artista, da chi è retribuito? E i
> turnisti? I tenici? E i segretari? E quelli dell'impresa di pulizie?
> Si adduce il discorso (giustissimo, IMHO) dell'arricchimento culturale,
> gli si affianca quello del "tanto non è un bene materiale, se lo porto
> via non è che viene a mancare a qualcun altro", ma ci si dimentica un
> po' troppo spesso di questo aspetto.

discorso molto articolato e complesso...
per come la vedo, e' il modello socio-economico di fondo ad essere
sbagliato: il punto di partenza dovrebbe essere l'eliminazione del
copyright, dei brevetti e dei diritti d'autore... e tutto il resto segue...

come fa un musicista a vivere? ad esempio, fa i concerti dal vivo: la
gente paga per ascoltarlo e l'incasso copre attrezzature, musicisti,
tecnici, ecc...
cosa c'entra la casa discografica? non produce nulla, mangia soldi alle
spalle del  musicista e del pubblico...
la musica esiste da millenni, anche quando non c'erano le major a
"proteggere" i diritti d'autore ovvero i lori interessi...


ti vendono un cd a 40€, lo compri, e' tuo... poi lo metti sul lettore
della macchina e non funziona perche' il cd ha un sistema DRM, lo
ascolti sul pc e ti installa un rootkit (sony), te ne vuoi fare una
copia per ascoltarlo sul player e non puoi... allora aggiri la
protezione (c..o. l'ho pagato 40€ me lo potro' ascoltare mentre faccio
footing?) e diventi un "pirata", un delinquente...
chi e' il vero "pirata"?

> Si può discutere sui limiti del diritto d'autore (riequilibrandoli in
> maniera più liberale), sulla diversa ripartizione dei proventi (più agli
> autori e meno agli editori), sui pagamenti da corrispondere per l'opera
> (troppo esosi, anche solo in forma digitale), ma trovo assurdo fare
> un'apoteosi di chi si appropria indebitamente del lavoro degli altri.

sono le major, le multinazionali, coloro che brevettano la "barra di
avanzamento" o che propugnano TC e DRM, sono questi che si appropriano
del lavoro degli altri (e lo sfruttano indebitamente, facendo anche
lavorare come schiavi milioni di persone), quelli che brevettano i
farmaci e li vendono a prezzi lasciando morire tantissime persone,
quelli che si appropriano di beni pubblici come idee, conoscenza, aria,
acqua...
e lo fanno spesso in nome del copyright, dei diritti e del diritto, dei
brevetti, dello sviluppo, del progresso...
ripeto: chi e' il vero "pirata"?

> Se uno vuole regalare il frutto delle proprie fatiche (e dei propri
> investimenti) alla società, ad oggi ha vari modi per farlo (GPL,
> Creative Commons, etc.). L'ha fatto Gilberto Giles (ma solo quando era
> già ministro del governo Brasiliano, non quando viveva del suo lavoro di
> musicista), lo fanno tanti che scrivono libri importanti (ad esempio,
> Daniele Giacomini, con "Appunti di Informatica Libera"). Gente benemerita.

giusto... non a caso, per es., D. Giacomini lotta contro i DRM e
propugna il copyleft...
e c'e' anche chi pensa (bill g.) che queste persone siano elementi
pericolosissimi per la societa'...
chi e' il vero "pirata"? bill o giacomini?

> Ma vogliamo impedire ad uno di vivere della propria produzione, solo
> perché è una canzone piuttosto che una mela? Questo, mi sembra una
> limitazione alla circolazione delle idee. (e non ditemi che tanto c'è
> sempre il gonzo che paga, discorso che si qualifica da solo).

ci mancherebbe! l'agricoltore vende la mela e il cantante fa un
concerto... vivono entrambi del loro lavoro, di cio' che hanno prodotto...
se pero' la mela e' geneticamente modificata e ce'e' un brevetto, la
monsanto prospera senza produrre nulla e l'agricoltore fa la fame
se pero' la canzone la vendo su un cd a 40€, la sony e la siae
prosperano senza produrre nulla e il cantante prende gli spiccioli

> Detto questo, sembra che predichi bene e razzoli male: è vero, ma almeno
> non adduco scuse. (a parte che è in corso d'opera una bonifica del mio
> PC... addio, Photoshop, mio primo amore!!;(

:-)

>>> > comunque ti vorrei invitare a leggerne la prefazione e l'introduzione:
>>> > puo' essere che il libro non sia proprio cio' come te lo immagini
>>> Diciamo che, prima di postare il precedente messaggio, ho preso un
>>> capitolo a campione (quello sulla pirateria musicale) e gli ho dato una
>>> rapida lettura. Personalmente ho trovato abbastanza assurdi i
>>> ragionamenti che c'erano, tanto più che tendevano a dare una
>>> giustificazione ideologica ad un comportamento chiaramente illegale.
>>
>> questione di pdv...
>> se un governo fa una legge che legittima la tortura e prevede il reato
>> di tradimento per chi si oppone, allora la torura e' legalissima e chi
>> si oppone si comporta in modo illegale...
>> voglio dire: il punto non sta nell'essere o meno "legale" ovvero
>> ammesso/vietato da una legge sta nel discutere delle cose che siano
>> legali o non lo siano
>>
> Appunto. Se ne discute, ci si dà delle regole e le si rispetta.

appunto!
cio' che si dovrebbe fare e' esprimere un punto di vista (quello contro
copyright, DRM, brevetti, ecc...) e cercare di far si' che quel pdv
diventi la "regola" (che brutta parola), proponendolo in alternativa ad
altri pdv, contrastandoli...
fatto proprio un certo pdv si appoggia quello e si lascia agli altri il
compito di appoggiare il loro: non capisco perche' si dovrebbero
prospettare in modo neutrale le tesi opposte... mica le major
prospettano in modo neutrale il pdv dei "pirati"... mica le case
farmaceutiche parlano degli effetti devastanti dei loro brevetti...

> Principio base della democrazia (e per fortuna, siamo ancora in
> democrazia, anche se con tanti limiti).

per inciso, sul fatto che siamo in democrazia qualche serio dubbio ce lo
avrei...

> Non è che le regole dettate dalla maggioranza le si possa violare con la
> giustificazione di essere "eletti" e sapere cos'è giusto per tutti.

se questo e' giusto, lo e' altrettanto il fatto che essere maggioranza
non autorizza nessuno a imporre alcunche' agli altri

> Che poi "il popolo sia bue", è in parte vero (a mio avviso, s'intende):

anche a mio avviso :-)

> a noi il compito di muoverci e far circolare le nostre idee, ma sempre
> nel rispetto delle regole vigenti. Altrimenti è un far west.

siamo d'accordissimo
il problema e' che qualcun'altro le regole le impone anziche' discuterle
(es. TC, DRM, ecc...), e' che qualcun'altro le regole le viola a suo
piacimento con ogni sorta di giustificazione (es. rootkit sony) salvo
poi farle applicare con forza quando ne trae vantaggio (es. denunce per
chi scarica musica, arresti, gente in galera per aver video-ripreso col
telefonino la proiezione di un film al cinema... e' successo negli USA)

(diego: senza polemica e con rispetto)
alessandro

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