[AssembleaMatematica] Re: Informazioni e possibile assemblea urgentissima

  • From: "Federico Elia" <174757@xxxxxxxxxxxxxxxxx>
  • To: assembleamatematica@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sun, 28 Nov 2010 20:33:29 +0100 (CET)

> -------------------------- Messaggio originale ---------------------------
> Oggetto: [AssembleaMatematica] Re: Informazioni e possibile assemblea
> urgentissima
> Da:      288931@xxxxxxxxxxxxxxxxx
> Data:    Dom, 28 Novembre 2010, 8:08 pm
> A:       assembleamatematica@xxxxxxxxxxxxx
> Cc:      assembleamatematica@xxxxxxxxxxxxx
> --------------------------------------------------------------------------
>
> Okay, cerchiamo di fare un pò il punto della situazione.
> Sono stati occupati diversi centri nevralgici che hanno
> avuto una certa risonanza a livello mediatico.
> E con questo?
>
> Secondo me le domande che dobbiamo porci sono altre, ad
> esempio: in che modo sono stati occupati tali luoghi?
> Ho saputo ad esempio che a Palazzo Campana quando è stato
> picchettato è stato impedito ai professori di entrare a
> Palazzo Campana. Ora, finchè si tratta di impedire le
> lezioni posso capirlo -non accettarlo, dato che le
> proteste a mio avviso dovrebbero colpire chi di
> competenza, e non ritorcersi contro agli studenti- ma
> impedire la ricerca, che dovrebbe essere ciò per cui
> lottiamo, lo trovo veramente ridicolo.

E chi sciopera per evitare di essere licenziato o messo in cassa
integrazione? Ovvero non lavora per avere la possibilità di lavorare dopo?
Non c'è contraddizione a priorii.

> Se a questo aggiungiamo che questa notizia mi è giunta
> sentendo dei professori del politecnico, che non avevo mai
> visto primo, che ci prendevano per il culo, è evidente che
> si cade in una scena tragicomica senza eguali.
> Vi siete chiesti esattamente chi è che sta protestando e
> chi invece non lo sta facendo?
> Chi non sta protestando è gente che vuole studiare, che
> non vuole rimanere indietro sugli esami, che cerca di
> terminare i propri studi il prima possibile per cercare di
> imporsi in una società certamente malata. E noi, che
> dovremmo difendere proprio questo tipo di ideali, proprio
> questi studenti che vogliono imparare qualcosa, che cosa
> stiamo facendo?
> Gli stiamo impedendo di fare quello che è il loro lavoro,
> quello che dovrebbe essere il lavoro di tutti noi.

No. "imporsi in una società malata" significa implicitamente accettarla.
accettare di giocare secondo quelle regole. E non è un buon esempio,
affatto. Non sono ideali da difendere. E' l'idea di chi cerca,
sostanzialmente, di uscirne con meno danno possibile per sé. Il lavoro di
tutti, quello a cui ha senso aspirare, al limite, non è quello di fare
ricerca nell'università della riforma gelmini. Può essere quello di fare
ricerca, ma in un'università molto diversa, e sicuramente non privatizzata
e dittatoriale. Poi se tu pensi che adattarsi ai mutati venti cercando
comunque di cavarsela in ogni caso sia un comportamento ammirevole fai
pure, ma è un problema tuo :)
Come si diceva a suo tempo, c'è una differenza enorme tra il "diritto allo
studio" e il "diritto a laurearmi". Ricordi?

> Vogliamo fare qualcosa di utile? Allora che si occupi il
> rettorato, che si vada tutti in massa a Roma ad
> organizzare una mega manifestazione, occupiamo il senato
> accademico, andiamo tutti i giorni a rompere le palle al
> Magnifico od anche solo al Preside di facoltà, ecc...

Tutte le cose che hai elencato hanno utilità zero, salvo andare a Roma a
piantare casino tutti insieme sotto la camera. Ed in più hanno l'effetto
di far continuare tutto alla "business as usual", senza creare alcun
disagio a nessuno e senza fare il minimo rumore. Mi stai veramente dicendo
che i blocchi della didattica in tutta italia, le occupazioni ed i
picchetti ovunque sono fatti da persone che non sanno per cosa stanno
protestando e non sanno vedere un paradosso nemmeno dipinto? Molti sono
scienziati e un discreto pezzo di essi matematici, ricordo...

Federico Elia
Ex - Studente C.L. Matematica Vecchio Ordinamento
N. Matr. 174757

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