Massimo Raffaele ha scritto:
Il giorno 24 settembre 2014 01:35, Luca Alimandi <luca.alimandi@xxxxxxxxxx <mailto:luca.alimandi@xxxxxxxxxx>> ha scritto:- suppongo (come penso abbia fatto anche Enrico) che questo circuito risulta *in serie *alla batteria da caricare, ovvero suppongo che il filo bianco sia collegato ad un capo del trasformatore, il filo rosso sia collegato al polo + della batteria e il polo - della batteria sia collegato all'altro capo del trasformatore. Giusto? Confermo, è esattamente così.
;-)
- se questo è corretto, i diodi D1 e D2 attraverso la resistenza in serie R1 (mi sembra sia da 10 Ohm) conducono durante la semionda positiva, almeno finchè la tensione del trasformatore supera di circa 3 Volt la tensione ai capi della batteria, dunque solo nella zona più alta della semionda, e poichè la batteria risulta anch'essa in serie, la corrente di carica sarà paria a: (Valim - Vbat - Vd1 - Vd2) / R1, ossia supponendo una tensione sulla batteria Vbatt a metà della sua carica pari a circa 13 Volt e la tensione (di picco) del trasformatore pari a 18 Volt, siavrebbe: *Icar* = (18 - 13 - 1,6 -1,6) / 10 = 1,8 / 10 = 0,18 ossia *180 mA*.In effetti il trasformatore è di 200mA :-)
Ottimo!
- il LED si spegnerebbe solo quando la tensione della batteria raggiungesse la tensione Vbatt = Valim - 1,6 - (Imant . R2) = 18 - 1,6 - (0,03 . 12) = 18 - 1,6 - 0,36 = 16,4 Volt. In teoria non dovrebbe raggiungere mai questa tensione, ma il circuito è un po' più complesso a causa dell'altro ramo in parallelo (D1 D2 R1). In pratica penso che accada come dice Enrico, cioè che *il LED si affievolisce di molto* quando la carica della batteria è completa, ma probabilmente non si spegne del tutto... Difficile dirlo...No, è molto facile dirlo (ce l'ho da qualche anno, lo conosco bene) :-). Non si affievolisce, o se lo fa è quasi irrilevante.
Ovviamente vedendolo è più facile... Intendevo dire attraverso i conti!...
Come ha notato già Enrico, anche a batteria ormai carica, il LED (che rimane acceso, come ci hai spiegato tu) rimane tale se è attraversato da una corrente di almeno 10 o 15 mA; dunque l'alimentatore continua ad erogare una piccola corrente, che tra l'altro è anche la corrente di mantenimento di cui parlavo. Un alimentatore "stupido" (in senso buono!...) non può interrompere del tutto la corrente, perchè non ha circuiti attivi per poterlo fare. D'altra parte le batterie NiCd "gradiscono" essere mantenute alla loro carica massima grazie alla corrente di mantenimento (a differenza di altri tipi di batterie più recenti...). Dunque un minimo riscaldamento del traformatore è normale, e forse addirittura necessario... Ovviamente però non deve essere un fornelletto elettrico, altrimenti c'è qualcosa che non va! Direi a occhio che una temperatura di 20 o 25 gradi è del tutto accettabile. Inoltre tieni presente che perfino in assenza totale di carico sul secondario, un minimo di riscaldamento dovuto alla presenza di una (seppur piccola) corrente sul primario è normale (i trasformatori a nucleo di ferrite hanno perdite energetiche anche cospicue; per questo sono stati praticamente soppiantati dagli alimentatori switching, molto più efficienti e meno soggetti a perdite energetiche (oltre che decisamente più leggeri e compatti!)Per essere precisi, però, la carica si interrompe quando la differenza di potenziale ai capi dei due diodi scende sotto la soglia di conduzione (circa 1,3 Volt ciascuno.). Dunque non è molto preciso dire che "la resistenza ferma la carica"... Sono i diodi e comportarsi come un circuito aperto al di sotto di quella soglia... La resistenza serve (come giustamente detto) a limitare la corrente.Però, se la carica si interrompe come dite (e in quel caso il circuito è migliore di quanto pensassi), come mai il benedetto trasformatore è sempre caldo?E' uno spreco...
Dunque un qualunque trasformatore che eroghi *almeno 18 Volt* con una corrente di *200 mA* può andare benissimo (sempre che il circuito non si sia guastato: basta che uno dei due diodi sia rotto che l'intero circuito non funzioni più. Anzi per la precisione in quel caso il LED fa da diodo e alimenterebbe la batteria, ma se la batteria fosse molto scarica, sarebbe attraversato da una corrente eccessiva e potrebbe danneggiarsi anche lui (ci sono diodi LED ad alta luminosità che sopportano correnti fortine, ma non mi sembra proprio che si tratti di un LED di quel tipo...).Perfetto. In effetti questo (il modello con alimentatore da 18V 200mA) ha le batterie andate (mentre l'alimentatore è ok. Vi ho fatto fare un po' di confusione ma è utilissimo quanto hai scritto), ma spero che i diodi siano a posto... :-|Poi vi sottoporrò i dettagli dell'altro, allora.Direi che *non devi scendere sotto i 17 Volt *(non si caricherebbe la batteria) e *non devi salire oltre i 20 Volt* (si sovraccaricherebbe la batteria e si rischierebbe di danneggiare i diodi). Questo se i calcoli che ho fatto sono corretti! Mi fido :-)
Ma non mi assumo responsabilità! ;-)
Tra l'altro se questo fosse un alimentatore switching (ci sono alimentatori per notebook con una tensione di 18 o 19V e una corrente massima anche di 500 o 1000 mA) potresti ottenere un tempo di carica più breve e un riscaldamento minore una volta che la batteria raggiunge la sua tensione massima... In quel caso però attensione a non superare i 19 V, altrimenti rischi di surriscaldare la batteria.Ah, dimenticavo: puoi anche usare un alimentatore in CC da 18 Volt (costa di più di un semplice trasformatore, ma magari ne trovi uno usato...), ma stando attendo alla polarità. Il filo bianco deve andare al polo + dell'alimentatore, ecc. Questa è un'ottima notizia!!! :-DD Max
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