[zxspectrum] Re: [OT] Caricatore/alimentatore

  • From: Luca Alimandi <luca.alimandi@xxxxxxxxxx>
  • To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 24 Sep 2014 01:35:22 +0200

Enrico Maria Giordano ha scritto:


Il 23/09/2014 21:58, Massimo Raffaele ha scritto:

Ok, qui sotto ci sono i links alle foto:
...
La tensione (alternata) entra tramite il filo bianco ed esce (continua)
tramite il filo rosso.

Riuscite a dedurre qualche info succosa? :-)

Sembra che tra l'input e l'output ci siano in serie due diodi e una resistenza. Inoltre in parallelo a questi ci sono il led e l'altra resistenza. I due diodi, oltre ad eliminare la semionda negativa creano una caduta di tensione necessaria a caricare correttamente la batteria. La resistenza regola la corrente e ferma la carica quando la batteria raggiunge una certa tensione. L'altra resistenza credo serva solo ad accendere il led stesso limitandone la corrente. Se capisco bene, il led non si dovrebbe spegnere mai, o al massimo si affievolisce.

Insomma, sempre se ho capito tutto bene, è più o meno come ti avevo detto.

Ma sentiamo i veri esperti...

EMG

Anche io dico la mia, anche se non mi sento affatto nei panni di un "vero esperto"!

Enrico ha descritto perfettamente il circuito e il funzionamento.
Aggiungo solo un paio di cose:

- suppongo (come penso abbia fatto anche Enrico) che questo circuito risulta *in serie *alla batteria da caricare, ovvero suppongo che il filo bianco sia collegato ad un capo del trasformatore, il filo rosso sia collegato al polo + della batteria e il polo - della batteria sia collegato all'altro capo del trasformatore. Giusto?

- se questo è corretto, i diodi D1 e D2 attraverso la resistenza in serie R1 (mi sembra sia da 10 Ohm) conducono durante la semionda positiva, almeno finchè la tensione del trasformatore supera di circa 3 Volt la tensione ai capi della batteria, dunque solo nella zona più alta della semionda, e poichè la batteria risulta anch'essa in serie, la corrente di carica sarà paria a: (Valim - Vbat - Vd1 - Vd2) / R1, ossia supponendo una tensione sulla batteria Vbatt a metà della sua carica pari a circa 13 Volt e la tensione (di picco) del trasformatore pari a 18 Volt, si avrebbe: *Icar* = (18 - 13 - 1,6 -1,6) / 10 = 1,8 / 10 = 0,18 ossia *180 mA*.

- sempre se l'ipotesi è giusta, la corrente di mantenimento *Imant *sarebbe di circa (18 - 14 - 1,6 - 1,6) / 10 = 0,8 = *80 mA* (in realtà le batterie sotto carica, soprattutte se nuove) possono superare di 0,5 Volt la tensione massima nominale, per cui potrebbe scendere a circa *30 mA* (che era il valore che indicavo nella mail precedente).

- il LED si spegnerebbe solo quando la tensione della batteria raggiungesse la tensione Vbatt = Valim - 1,6 - (Imant . R2) = 18 - 1,6 - (0,03 . 12) = 18 - 1,6 - 0,36 = 16,4 Volt. In teoria non dovrebbe raggiungere mai questa tensione, ma il circuito è un po' più complesso a causa dell'altro ramo in parallelo (D1 D2 R1). In pratica penso che accada come dice Enrico, cioè che *il LED si affievolisce di molto* quando la carica della batteria è completa, ma probabilmente non si spegne del tutto... Difficile dirlo... Per essere precisi, però, la carica si interrompe quando la differenza di potenziale ai capi dei due diodi scende sotto la soglia di conduzione (circa 1,3 Volt ciascuno.). Dunque non è molto preciso dire che "la resistenza ferma la carica"... Sono i diodi e comportarsi come un circuito aperto al di sotto di quella soglia... La resistenza serve (come giustamente detto) a limitare la corrente.

Dunque un qualunque trasformatore che eroghi *almeno 18 Volt* con una corrente di *200 mA* può andare benissimo (sempre che il circuito non si sia guastato: basta che uno dei due diodi sia rotto che l'intero circuito non funzioni più. Anzi per la precisione in quel caso il LED fa da diodo e alimenterebbe la batteria, ma se la batteria fosse molto scarica, sarebbe attraversato da una corrente eccessiva e potrebbe danneggiarsi anche lui (ci sono diodi LED ad alta luminosità che sopportano correnti fortine, ma non mi sembra proprio che si tratti di un LED di quel tipo...).

Direi che *non devi scendere sotto i 17 Volt *(non si caricherebbe la batteria) e *non devi salire oltre i 20 Volt* (si sovraccaricherebbe la batteria e si rischierebbe di danneggiare i diodi).
Questo se i calcoli che ho fatto sono corretti!

Infine osservo che il circuito è veramente *minimale*, per cui costa pochissimo e funziona discretamente bene. Ma al tempo stesso è *poco efficiente*, perchè sfrutta solo la semionda positiva (anzi, solo la parte più alta in prossimità del picco), per cui impiega circa il doppio di tempo a caricare la batteria rispetto ad un alimentatore a doppia semionda e ancora di più rispetto ad uno stabilizzato. Inoltre non fornisce una corrente costante, ma a impulsi e variabile al variare della carica della batteria. Ma tant'è!...

Ah, dimenticavo: puoi anche usare un alimentatore in CC da 18 Volt (costa di più di un semplice trasformatore, ma magari ne trovi uno usato...), ma stando attendo alla polarità. Il filo bianco deve andare al polo + dell'alimentatore, ecc.




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