>>>>> Matteo Ianeselli l'ha dit: Matteo> A dire il vero, come controparte, piu` che agli "utensili" Matteo> in se` mi riferivo a coloro che decidono di sponsorizzare Matteo> ricerche in una direzione specifica, o anche coloro cche Matteo> accettano di essere sponsorizzati per ricerche in quella Matteo> direzione. Qui si va sul sottile, non è sempre facile stabilire dove ti porterà una certa linea di pensiero, vedi il caso clamoroso della Relatività di Einstein. È semplicemente perverso che il circuito sia cortissimo: chi dà i soldi di fatto ha il controllo totale sui ricercatori che li accettano, non c'è alcun meccanismo intermedio che possa tutelare e mediare le varie istanze. A tal proposito, ho appena finito di leggere "Ballando nudi nel campo della mente", di Kary Mullis, un premio Nobel per la chimica, e "Le mani sulla salute", una trasposizione su carta delle inchieste di Report. Entrambi offrono una analisi molto lucida su dove è andato a finire "il metodo scientifico", piegato dalla prepotenza delle multinazionali-senza-filtro. Matteo> Ed ecco perche` parlavo dell'idea che la responsabilita` Matteo> e` sempre e solo di chi utilizza come "idea demode`": Matteo> perche` oggi piu` di una volta ci son molti che sostengono Matteo> che la responsabilita` e` anche di chi sostiene la Matteo> ricerca. Non ho alcun dubbio sia così: come detto, in molti casi chi finanzia ha il potere di escludere qualsiasi altra ricerca, vedi AIDS, tabacco, energie alternative, mariagiovanna... Matteo> Nel classico esempio "premi questo bottone e un uomo che Matteo> non conosci e che non conoscerai mai morira`, e tu sarai Matteo> ricco e felice", si puo` legittimamente sostenere che la Matteo> responsabilita` ricade sia su chi decide di premere o non Matteo> premere quel bottone, sia su chi ha finanziato la ricerca Matteo> per arrivare a quel "bottone" (assumendo come premessa che Matteo> a quel "bottone" non ci si sia arrivati "per caso"). Si, sono con te, non fosse che di solito quel bottone non riporta quell'etichetta: il costruttore dirà che "con quel font quella stringa era troppo lunga, abbiamo dovuto accorciarla in 'Premi questo bottone, aspetta, poi sarai ricco.', tanto tutti lo premono comunque!" 8-) Matteo> Ebbene, vogliamo sostenere che e` responsabile anche chi Matteo> ora continua a lavorarci dietro pur sapendo che il suo Matteo> lavoro va a beneficiare ANCHE chi lo usera` come strumento Matteo> indiretto di offesa? IMHO non e` un argomento sostenibile, Matteo> perche` altrimenti nessuno piu` dovrebbe far nulla per Matteo> avere la coscienza a posto. Uhm, ci sono dei precedenti, ad esempio chi si è tirato indietro quando ha saputo che la Bomba l'avrebbero usata davvero. In qualche modo, una certa responsabilità cade anche sulle spalle di chi fa ricerca e sviluppo. Finché però costui è libero di scegliere e il sistema lo tiene aggiornato sugli usi che si fanno del suo lavoro dimodoché possa cambiare strada, o licenza d'uso, direi che si tratta di una attenzione *doverosa*. Matteo> Per cui continuo a sostenere (nell'idea "demode`" di cui Matteo> sopra che faccio mia) che la responsabilita` va a chi il Matteo> bottone lo preme, punto e stop. Come detto, sono d'accordo se e solo se puoi garantire il libero arbitrio del proprietario di quel dito, e che sia effettivamente a conoscenza di quello che sta per fare. Altrimenti è solo una scarica barile. ciao, lele. -- nickname: Lele Gaifax | L'unica arma intelligente è quella che real: Emanuele Gaifas | si rifiuta di esplodere. email: lele@xxxxxxxxxx | -- lele, 2003 -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con SOGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx