----- Original Message ----- From: "Enrico Maria Giordano" <e.m.giordano@xxxxxxxxxxxxxxx> To: <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx> Sent: Sunday, October 26, 2003 10:31 PM Subject: [zxspectrum] Re: [ZX_Spectrum]i Popeye dello Spectrum! > > A me piace la musica e basta. > > A me no. La musica è arte. L'arte ha delle regole, altrimenti non > sarebbe tale. Chi conosce le regole può aspirare a muoversi in > quell'ambito o, addirittura, a superarlo. Ma chi non le conosce resta > solo uno strimpellatore, poco più che un gatto che cammina sulla > tastiera. Mi dispiace ma io la penso così. Questo era un discorso che poteva andare bene nell'Ottocento, ma non più oggi. Tutta l'arte e la filosofia del Novecento hanno posto al loro centro l'asistematicità, il sovvertimento delle regole, il buttare a mare le convenzioni. Sulla scorta della psicanalisi di Freud, che invitava a riscoprire il lato a-razionale dell'uomo, le avanguardie artistiche del secolo ora passato hanno proprio cercato di ottenere quello che tu definisci: >Vogliamo mettere una scimmia davanti alla > macchina da scrivere? Marinetti che esalta lo schiaffo e il pugno, e proclama di uccidere il chiaro di luna e di dare alle fiamme le biblioteche; i collage dadaisti e surrealisti; la Gioconda coi baffi e l'orinatoio di Duchamp; la "scrittura automatica" di André Breton; l'action painting di Jackson Pollock; la "merda d'artista" di Piero Manzoni; le scatole di zuppa Campbell di Andy Warhol; e tanti altri esempi... Per non parlare del situazionismo, che si proponeva di riportare l'arte nelle piazze e nelle strade coinvolgendo le persone attorno a programmi apparentemente assurdi ("Siate realisti, chiedete l'impossibile") ma che esprimevano il disagio di fronte alla spersonalizzazione della società dei consumi, rea di celare le proprie magagne dietro la patina rassicurante della spettacolarità ("spettacolare diffuso", ossia inteso in senso più lato possibile, nell'arte come nella politica o nello sport). L'arte contemporanea si fa beffe della tecnica, anzi non di rado la usa per ritorcerla contro sè stessa, così come la filosofia contemporanea (Nietzsche, Heidegger, Sartre, ecc. pur con i dovuti distinguo) distrugge tutta la tradizione sistematica, durata sino a Hegel, che schiacciava l'individuo sotto il peso delle strutture e degli schemi interpretativi. L'obiettivo è quello di esprimere ciò che per secoli era rimasto inespresso: la forza dell'insondabile abisso della psiche umana. Questi artisti furono sempre rivoluzionari, anche in politica (perfino Marinetti lo fu, per poi mettersi al servizio della reazione e farsi nominare da Mussolini accademico d'Italia, lui che voleva dare le biblioteche alle fiamme!), perché ritenevano che la liberazione individuale andasse di pari passo con quella sociale. È chiaro che ogni discorso relativo alla "tecnica artistica" intesa come sapere elitario, possesso di pochi eletti, non solo andava a farsi benedire, ma veniva duramente contestato. "Ma", potresti obiettare, "allora chiunque potrebbe essere artista, così!" Questo è il punto. Le avanguardie furono tutte, con l'eccezione del futurismo italiano, democratiche e rivoluzionarie, almeno ai loro inizi. Il loro comandamento era lo stesso di Lenin quando affermava (al di là dell'effettiva consistenza di tali dichiarazioni): "Insegneremo a dirigere lo stato anche alle cuoche". Poi si divisero in conventi e conventicole, di cui ognuna ripeteva un mantra diverso dall'altro; avevano cioè creato a loro volta una "tecnica" e un "sistema". Fu allora che esaurirono il loro compito storico e passarono il testimone al post-moderno, all'incirca nel secondo dopoguerra. Che a sua volta è ancora più distruttivo, anzi de-strutturale. Non a caso anche la filosofia prevalente nel post-moderno è quella de-costruttivista, che smonta i sistemi invece di crearli. > > Lo stessa sensazione di freddo distacco mi comunicano gli "ultimi fuochi" > > della stagione del cosiddetto "rock progressivo", quelli che saranno > > spazzati via dalle urla di John "Rotten" Lydon e dai riff distorti di Steve > > Jones. > > No, qui proprio siamo agli antipodi. Spazzati via un accidente! Perchè, chi fa ancora musica come i "vecchi" King Crimson o Pink Floyd? Sia chiaro che non c'è alcun intento polemico in quanto ti dico. Anch'io mi sono nutrito, e mi nutro, di quelle atmosfere: ma lo faccio con lo stesso spirito con cui leggo un brano di Omero o guardo un quadro di Tiziano, cioè un classico - che ha ancora tanto da dire, ma non si può più fare arte in *quel* modo, sarebbe anacronistico. > La > musica seria, nonostante il mercato, va avanti e non mi pare proprio che > i nomi da te citati ne facciano parte. Ma è proprio questo il punto! Il punk non era, nè tantomento voleva essere, musica "seria". Era, come ha scritto qualcuno, "la scorreggia buttata in faccia al Potere": un ciclone che scaturiva dall'esasperazione di una gioventù schiacciata da una società che non gli offriva nulla di buono, e da una controcultura che non era stata in grado, dal '68 in poi, di proporre alternative credibili e costruttive. La celebre invettiva di Lydon del '76 contro gli hippy che erano "tutti tornati a cuccia nelle loro case borghesi" la dice lunga sul clima di quel periodo. Il punk è parente stretto del dadaismo, di cui condivide non pochi aspetti: l'ideologia libertaria, anarchica e rivoluzionaria, l'assoluto rigetto di ogni tecnicismo, perfino certi moduli espressivi come il collage. Come il dadaismo, era coscientemente contro tutto ciò che fosse "serio", "sistematico", "tecnico". E come il dadaismo, il punk è durato poco temporalmente - non mi pare che i plastificati NoFX, Green Day o Rancid abbiano alcunchè a che fare con quella congerie culturale - ma ha avuto conseguenze che si vedono ancor oggi. Proprio per questo, inoltre, non si può separare il punk come "musica" dal punk come movimento culturale e politico di portata collettiva. Altrimenti non lo si può comprendere. Sembrerebbe solo casino. > Non me ne volere. E' solo il mio > pensiero. Ci mancherebbe :) E mi scuso se mi sono dilungato un po' troppo, ma mi par di capire che anche altri di noi sono interessati a questa discussione vergognosamente OT :) Ciao Alessandro -- Email.it, the professional e-mail, gratis per te: http://www.email.it/f Sponsor: Il notebook che hai sempre desiderato lo trovi su Ebest Clicca qui: http://adv.email.it/cgi-bin/foclick.cgi?mid=551&d=27-10