[Linuxtrent] Re: Caso di file .doc e OpenOffice

  • From: Roberto Resoli <roberto.resoli@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 3 Nov 2010 20:34:39 +0100

Il 03 novembre 2010 19:01, Vesna <vesnapesca@xxxxxxxxx> ha scritto:
>
>
> Il 02/11/2010 21:41, Roberto Resoli ha scritto:
>>
>> Salvo il fatto che impiegando un sistema che espoone un .doc senza un
>> parallelo formato libero credo commettano un illecito.
>>
>> CAD, art 68 comma 2 http://www.interlex.it/testi/dlg05_82.htm#Art.%2068.
>>
>> rob
>>
>
> Roberto,
>
> Per favore, sono sfacciata e approfitto di te che ti mangi queste cose a
> colazionepranzocena (io per la mia qualifica è già tanto se so (?) leggere e
> scrivere :D).
>
> Ho cercato (art. 68 comma 4) il repertorio dei formati aperti e ho trovato
> questo sul sito del cnipa:
>
> http://www.cnipa.gov.it/site/_files/Repertorio%20formati%20aperti%20vers%20%201%200b_1.pdf
>
> Lasciando perdere l'html, se ho capito bene, per un ente pubblico, una
> circolare prodotta con un sw di videoscrittura, ad esempio, deve essere
> pubblicata almeno in formato pdf o odf (oltre che a doc, se uno proprio
> insiste). Giusto?

Direi proprio che è lo spirito della legge. (che comunque è diretta
innanzitutto verso
i criteri per l'acquisizione di programmi sviluppati specificamente per la PA).

Ricordo che inoltre, se si parla di cose fatte in Trentino, c'è anche
una delibera di giunta PAT
(n.1492 del 2005) di cui cito il dispositivo:

"
LA GIUNTA PROVINCIALE

-     udita la relazione;

-     visti gli atti citati in premessa;

-     a voti unanimi espressi nelle forme di legge;

delibera

1)     di approvare le seguenti linee guida in materia di
interoperabilità dei sistemi informatici e di software Open Source:

a)   che la Pubblica Amministrazione, in armonia col Codice
dell'amministrazione digitale (in

  particolare, Art. 12, 14 e 68), nelle comunicazioni

• interne: privilegi l'adozione di formati di dati aperti;

• esterne: garantisca l'adozione (pur non esclusiva) di formati dati aperti;

b) che i progetti e servizi che saranno sviluppati sulla nascente
infrastruttura della Società dell'Informazione raccolgano e
valorizzino i principi dell'interoperabilità e della cultura del
Software Libero e a Sorgente Aperto;

c) che le esigenze e le soluzioni relative all'interoperabilità nella
Pubblica Amministrazione vengano adeguatamente riconosciute, raccolte
e presidiate;

d) che la Provincia Autonoma di Trento continui a promuovere e
sostenga attivamente iniziative finalizzate all'alfabetizzazione, alla
diffusione e all'impiego consapevole di tecnologie informatiche che
siano basate su strumenti e standard aperti. Più in particolare, che
le strutture preposte alla valutazione dei progetti di formazione
informatica promuovano e incentivino il completamento dell'offerta
formativa anche sull'uso di ambienti aperti ed interoperabili;

e) che i principi di accessibilità e di non-esclusione vengano
affermati attraverso specifiche iniziative – anche a carattere
normativo – che privilegino l'adesione a standard di accessibilità
internazionalmente riconosciuti;

f) che venga costituito un centro di competenza per il Software Libero
e a Codice Aperto, col mandato di studiare il fenomeno e di
supportarne la conoscenza e l'adozione presso la Pubblica
Amministrazione, gli operatori, i decisori ed – in generale – gli
utenti di servizi informatici nella Provincia di Trento;

g) che venga promossa e sostenuta la "cultura della licenza d'uso", in
altri termini la consapevolezza della rilevanza della licenza e la
necessità che essa costituisca una componente determinante nella
definizione dei rapporti contrattuali tra la Pubblica Amministrazione
e i fornitori di servizio, ai fini di maggiore trasparenza, equità,
comprensione dei ruoli, come dei diritti ed obblighi reciproci;

h) che, in relazione al punto precedente, vengano attivate nella
Pubblica Amministrazione specifiche iniziative volte all'acquisizione
ed adeguamento delle conoscenze, al monitoraggio dell'evoluzione e dei
processi di razionalizzazione relativi alle licenze d'uso del software
come delle opere d'ingegno in generale; che si adottino
preferibilmente le licenze risultanti da tali processi e movimenti
internazionali;

i) che, nello spirito di una tale cultura, come del Codice
dell'amministrazione digitale (Art. 69), vengano studiate e definite
le condizioni sotto le quali il software prodotto da o per conto della
Pubblica Amministrazione sia da considerarsi ”bene pubblico” tutelato
da appropriata licenza d'uso;

l) che vengano realizzate iniziative che incentivino, nel tessuto
locale, l'adozione di modelli di sviluppo basati su Software Libero o
a Codice Aperto, in particolare in relazione al riutilizzo del
software ed all'accrescimento delle competenze interne alla Pubblica
Amministrazione.
"

> Se così fosse, noi (scuola) possiamo esercitare una pressione (dolce e
> delicata) sui nostri collegi dello SGRUSF in questo senso?

A te cosa sembra?
Chiedi e ti sarà dato, diceva qualcuno, qualche tempo fa.

ciao,
rob

> Grazie mille.
>
> V.
--
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