[ubuntu-it-promozione] Re: Ubuntu@School

  • From: Alexjan Carraturo <axjslack@xxxxxxxxx>
  • To: ubuntu-it-promozione@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 14 Apr 2009 12:26:58 +0200

Il 14 aprile 2009 1.15, Paolo Sammicheli <xdatap1@xxxxxxxxxx> ha scritto:
> Alle lunedì 13 aprile 2009, Alexjan Carraturo ha scritto:
>> Promoter lo intendevo come termine indicate "colui che promuove", con
>> suono anglofono.
>
> Lo so. Ma promoter in termini di marketing sono i ragazzetti/e nei centro
> commerciali che promuovono una campagna prodotto, "promotori" sono sinonimo di
> promotori finanziari nel linguaggio comune. Visto che il software libero non
> brilla per la scelta dei termini (free, hacker, ecc) cerco solo di starci
> molto attento quando c'è da coniare un termine per un progetto nuovo.
>

Si, avevo compreso. D'altra parte, usare "ambassador", potrebbe
risultare una scelta poco originale, anche se a mio avviso è quello il
significato da ricercare, magari in altri termini. L'idea di fondo è
di personificare in un determinato luogo un riferimento "vivo".

>> Personalmente non mi sono preoccupato di altri ambienti, ma una volta
>> fatta la rete, la si può sfruttare per tante cose. E' un modo organico
>> di distribuire gli sforzi. Ma già al meeting abbiamo mostrato evidenti
>> pareri discordanti in merito.
>
> Ma è qui che non capisco. Perché fare un altra rete di volontari solo per la
> scuola (e solo per Ubuntu) quando ce ne sono già tantissime altre. Il gruppo
> promozione ha il progetto relatori, due progetti scuola (professori e alunni)
> e la partnership con i lug. Perché il progetto studenti deve basarsi sulla
> costruzione di questa sua "rete" non lo capisco.
>

Qui ci deve essere stato un fraintendimento. Se mi passi il termine,
la rete di promoter che avevo pensato, era da ricercarsi proprio dalle
"Lug partneship", il "progetto relatori" e il progetto "scuola". Non
pensavo certo di creare un altra rete, ma di "cristallizare", con
nomi, cognomi e provenienza geografica quanto già presente. In
sostanza l'idea era quella di sfruttare la rete di volontari
opportunamente preparati ed equipaggiati (vd. dopo), che sono già
attivi nei lug e negli altri progetti, e porli sotto forma di
ufficiosità, in modo da fornire quell'immagine di organicità e
capillarità a mio avviso necessario per avviare il progetto secondo
certe premesse.

>> Sul chiunque invece potrei
>> non essere daccordo, perchè il "messaggio", se traslato da persone
>> senza una buona padronanza dell'argomento, può assumere forme e,
>> talune volte, significati, fuori dagli scopi da cui si era partiti
>
> Su questo sono d'accordo, il relatore fa il 70% dell'efficacia di un
> messaggio. Ma il "chiunque" era indirizzato nel cercare di elaborare un
> messaggio chiaro e semplificato.
>

Non ho mai detto il contrario. Il messaggio deve essere comunque
preparato, per evitare deviazioni e malformazioni varie durante la
comunicazione (Shannon docet).

> <SNIP>
>> Beh, abbiamo due modi diversi di vedere la cosa, ed esperienze diverse
>> alle spalle. Rispetto la tua opinione e la tua esperienza, e,
>> constatate le nostre evidenti differenze di opinione in merito, penso
>> non rimanga altro che cancellare per intero il mio progetto che si
>> basa su quella organicità di cui sopra, e che se tolta, cambia
>> completamente la natura del progetto.
>
> Ma perché dici così scusa? Nella tua visione di progetto ci sarà stato il
> preparare un messaggio unitario, no? Non penso che tu volessi costruire la
> rete di promotori e poi mandarli a giro a caso. Io dico di partire dal
> messaggio e non dalla rete, tutto qua. La rete costruirla riciclando le
> risorse disponibili, prima di tutto.
>

Come dicevo, il "materiale" (passatemi ancora una volta il termine), è
una parte importantissima di come lo avevo pensato, che per inciso,
non è detto che sia giusto, proprio per i motivi elencati da entrambi.
La mia preoccuazione è che, una volta elaborato il materiale "più
tosto della terra", rimanga su un wiki (o sito internet qualunque),
che se pur apparentemente aperto a tutti, è visibile solo ad un certo
tipo di pubblico che già conosce l'argomento.

Quello che dico, e che penso possa essere condiviso, che, a livello di
comunicazione, il "promoter" (prima o poi troverò un termine migliore,
lo prometto), possa avere più presa che il wiki. Proprio per partire
in piccolo, e testare e sperimentare un programma atto ad una massima
flessibilità, sia per quanto riguarda i contenuti, che il numero di
partecipanti.


>> Il tutto, ovviamente, spero sia inquadrato senza il ben che minimo
>> risentimento; ho lanciato una idea, se non piace o non ritenuta buona,
>> accetto di buon grado l'esito negativo.
>
> Ma non voleva essere un esito negativo il mio, io suggerivo di priorizzare
> l'elaborazione del messaggio alla cosiddetta rete di promotori.
>

Comprendo perfettamente le tue istanze, e, qualora non si fosse
capito, ho apprezzato le tue obiezioni, in quanto sia ben scritte che
argomentate. Il punto è che, pur essendo daccordo che non si possono
mandare i promoter allo sbando, senza arte ne parte (e direi che qui
hai ragionissima), al tempo stesso è inutile avere un grande
messaggio, se non vi è chi lo diffonde nei modi opportuni.

Proprio per questo motivo, non sono da ricercarsi nuove persone,
potenzialmente poco esperte, ma massimizzare i valori in campo nei
vari progetti "ubutnu-it-promo", prima fra tutti la "lug partnership":
immagina ad esempio a poter disporre di un solo promoter ubuntu
(utilizzabile per tutti i progetti, non solo per scuola), per ogni
singolo lug. A tal proposito, tra i motivi per formalizzare presto un
progetto che abbia dei criteri definiti (non necessariamente i miei),
da presentare alla lug-conference della confsl09 di bologna. Li si
potrebbe cercare di trovare quelle sinergie importanti, che ci
consentano di "sfruttare" (e chiedo ancora scusa per il termine) il
parco volontari già presente in italia.

Capirò perfettamente se Paolo taccierà questa idea di "eccessivo
ottimismo", ed in taluni momenti ci penso anche io, ma non penso sia
impossibile....



Rispondo anche a  Dario e a Matteo

>> Ho letto lo scambio di idee tra Paolo e Alexjan.
>>
>> La proposta di Alexjan è molto articolata, quella di Paolo molto
>> pratica. Le due visioni sono abbastanza diverse, ma entrambe animate
>> da buoni propositi. Però le strade per realizzarle sono davvero tante,
>> e siamo andati troppo veloci nel passare dagli obiettivi ai mezzi per
>> raggiungerli.
>
>> Forse è il caso, prima di partire, mettersi d'accordo sugli obiettivi
>> che vogliamo raggiungere, sennò non riusciamo neanche a partire. La
>> mia proposta è scrivere chiaramente e in poche parole cosa vogliamo
>> fare. Una volta definiti gli obiettivi passeremo al resto
>> dell'analisi.
>>
>> Provo a cominciare: scrivo 2 obiettivi e discutiamo su questi, si
>> possono modificare questi o aggiungere altri, cancellare questi ecc
>> ecc.
>>
>> Che ne dite?
>>
>> Ciao, Dario
>>
>> - - - - - - - - - - - - - - -
>>
>> Ubuntu@school
>>
>> OBIETTIVI
>>
>> 1. Promuovere Ubuntu e del software libero nelle scuole: promuovere la
>> conoscenza e l'utilizzo di Ubuntu e del software libero tra professori
>> e studenti delle scuole di ogni ordine e grado, sfruttando tutte le
>> possibili sinergie con altri gruppi già attivi sul territorio, tramite
>> l'utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione: talk nelle scuole,
>> materiale informativo prodotto dalla Comunità e da altri gruppi.
>
>> 2. Favorire l'adozione di Ubuntu e del software libero nelle scuole:
>> favorire il passaggio a Ubuntu e al software libero da parte delle
>> scuole di ogni ordine e grado, sfruttando tutte le possibili sinergie
>> con altri gruppi già attivi sul territorio.
>

Guarda, non vorrei sbagliarmi, ma penso che sugli obiettivi fossimo
tutti daccordo all'incirca... la discussione, se ho capito bene è sul
come.


>
> Anche se nuovo e poco esperto dico la mia, mi sembra di parlare del
> progetto Ubuntushop, credo che attivare una rete di Promoter o persone
> che siano , da mandare in giro per le scuole ho nei distretti
> scolastici, sia molto improbabile da realizzare, magari esistesse una
> rete cosi....
> Credo invece come dice Dario e Paolo che bisognerebbe primo portare a
> conoscenza le scuole e i distretti scolastici di cosa sia Linux con
> vantaggi e svantaggi, credo si debba essere onesti,  poi vedere anche le
> reazioni, le domande di scuole, professori, alunni.... e procedere con
> il secondo punto, ma aiutati sopratutto dai gruppi già presenti nel
> territorio, altrimenti noi da soli , non combiniamo nulla, mi immagino
> io per esempio, che vado ad installare Ubuntu in un pc, questo parte con
> una schermata nera , può anche essere che risolva, e se non risolvo, che
> figura ci facciamo....Credo che ci vogliano anche persone che a livello
> tecnico siano molto preparate.Non come ho letto nella pagina wiki del
> progetto al punto 1:
>
> Conoscere bene l'ambiente ubuntu e le sue potenzialità (anche se non
> strettamente quelle tecniche)"
>
> Credo invece il contrario che serva molto conoscere le potenzialità
> tecniche , altrimenti ci chiudono la bocca alla prima domanda :)
>
> Faccio una domanda sempre da poco esperto, è possibile avere materiale
> cartaceo e cd per promuovere , mi spiego meglio Canonical sborsa
> qualcosa per questo , ho è tutto a carico del mittente, credo che
> Materiale informativo cartaceo sia meglio di ogni altra cosa, solo che
> produrlo ha dei costi, come funziona?
>
> Ciao a tutti ho solo espresso il mio pensiero  :)


Hai fatto bene a scrivere il tuo pensiero. Ma in questo caso, forse
colpa mia, il testo in questo caso non è stato compreso. Quando mi
riferivo a "anche se non strettamente quelle tecniche", vuol dire
semplicemente che non c'è bisogno di un kernel developer per fare
questo, ma basta un comune "power user", che abbia chiare le nozioni
di questo sistema.

Anche io, quando ho fatto delle installazioni in pubblico ho avuto
problemi di kernel panic, e volte li ho ricompilati, ma non mi sono
mai messo a modificare il sorgente. E questo che intendevo.

Nota: Per evitare fraintendimenti, con power user si intende un utente
che conosce relativamente bene sia l'interfaccia utente che il sistema
sotto (per capirsi, non solo uno che sa i tasti veloci).

Penso che la Canonical non dia una lira una al gruppo promozione, e
penso che paolo possa concordare, e che per i CD, facciano richiesta
come tutti gli altri; sbaglio?
> Ciao
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