Condivido quanto scritto da Paolo e Alexjan. Dobbiamo coinvolgere chi vuole farsi coinvolgere, le pressioni, pur con le migliori intenzioni, purtroppo temo non servano, se non a generare attriti e malumori. Noi non siamo (e non vogliamo essere) gli "estremisti del software libero". Cerchiamo invece chi è già convinto che il sw libero sia una buona cosa, o chi non lo conosce ma non ha pregiudizi, e iniziamo a diffondere cultura positiva su queste persone. Ciao, Dario Il 8 aprile 2009 22.39, Alexjan Carraturo <axjslack@xxxxxxxxx> ha scritto: > Il 8 aprile 2009 22.28, Paolo Sammicheli <xdatap1@xxxxxxxxxx> ha scritto: >> Alle mercoledì 8 aprile 2009, Salvatore D'Agostino ha scritto: >>> Uff.. la strada dei docenti è la più errata. Bisogna premere sui presidi.. >> >> Cominciamo con il chiarire una cosa: Ubuntu-it nelle scuole, nel caso, farà >> *informazione* e *divulgazione* e non pressioni o conversioni di massa. >> >> Ho già visto passare troppe mail con diciture del tipo "bisogna premere", "io >> insisto", "sto spingendo". >> >> I professori di ogni ordine hanno il sacrosanto diritto alla libertà >> didattica >> (ovvero la libertà di scegliere lo strumento didattico adeguati. Anche il >> software) e Ubuntu-it rispetterà questo principio, mentre da come scrive >> qualcuno sembra invece che stiamo per organizzare una crociata. >> >> Se qualche scuola non ci vuole noi non ci andremo. >> > > Direi che sono daccordo con Paolo. Di fatto noi dovremmo proporre e > promuovere, ma mai "spingere". Anche perchè perchè spingere, in taluni > casi, potrebbe richiedere "garanzie", che sia come tempo, che > materiale umano (ed in qualche caso come prodotto), non sono > sostenibili. > > Lo so che molti di voi, potranno non essere daccordo, ma in linea di > massima, quando ho scritto la proposta di progetto, non pensavo di > portare "Ubuntu nelle scuole" in se, ma portare la cultura ed i valori > del software libero, utilizzando come tramite ubuntu. > > Anche, e ve lo dico per esperienza, con le scuole molte volte bisogna > scendere inevitabilmente "a patti", con alcuno aspetti tecnici e > pratici. > > Giudico improbabili, e in taluni casi potenzialmente controproducenti > "conversioni totali", si dall'inizio. Preferirei un "mezzo > laboratorio", con sistemi dual boot per cominciare. E poi aspettare > che "la fame venga mangiando". > > > > > >> Ciao >> -- >> Paolo Sammicheli >> EMail: xdatap1(at)ubuntu.com >> https://launchpad.net/~xdatap1 >> - Ubuntu-it non è potere ma supporto (Pixel) - >> _______________________________________________ >> Ubuntu-it -- Mailing List Gruppo Promozione >> >> Per rimuoversi o altre opzioni visitate: >> //www.freelists.org/list/ubuntu-it-promozione >> > > > > -- > #################################### > Alexjan Carraturo > admin of > Free Software Users Group Italia > http://www.fsugitalia.org > Fedora Ambassador: Axjslack > #################################### > _______________________________________________ > Ubuntu-it -- Mailing List Gruppo Promozione > > Per rimuoversi o altre opzioni visitate: > //www.freelists.org/list/ubuntu-it-promozione > -- Dario Cavedon (iced) Ubuntu Italian LoCoTeam Member Linux user #280955 Registered Ubuntu User # 3228 _______________________________________________ Ubuntu-it -- Mailing List Gruppo Promozione Per rimuoversi o altre opzioni visitate: //www.freelists.org/list/ubuntu-it-promozione