[ubuntu-it-promozione] Re: Ubuntu@School

  • From: Dario Cavedon <dcavedon@xxxxxxxxx>
  • To: ubuntu-it-promozione@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 8 Apr 2009 22:47:48 +0200

Condivido quanto scritto da Paolo e Alexjan.

Dobbiamo coinvolgere chi vuole farsi coinvolgere, le pressioni, pur
con le migliori intenzioni, purtroppo temo non servano, se non a
generare attriti e malumori.

Noi non siamo (e non vogliamo essere) gli "estremisti del software libero".

Cerchiamo invece chi è già convinto che il sw libero sia una buona
cosa, o chi non lo conosce ma non ha pregiudizi, e iniziamo a
diffondere cultura positiva su queste persone.

Ciao, Dario

Il 8 aprile 2009 22.39, Alexjan Carraturo <axjslack@xxxxxxxxx> ha scritto:
> Il 8 aprile 2009 22.28, Paolo Sammicheli <xdatap1@xxxxxxxxxx> ha scritto:
>> Alle mercoledì 8 aprile 2009, Salvatore D'Agostino ha scritto:
>>> Uff.. la strada dei docenti è la più errata. Bisogna premere sui presidi..
>>
>> Cominciamo con il chiarire una cosa: Ubuntu-it nelle scuole, nel caso, farà
>> *informazione* e *divulgazione* e non pressioni o conversioni di massa.
>>
>> Ho già visto passare troppe mail con diciture del tipo "bisogna premere", "io
>> insisto", "sto spingendo".
>>
>> I professori di ogni ordine hanno il sacrosanto diritto alla libertà 
>> didattica
>> (ovvero la libertà di scegliere lo strumento didattico adeguati. Anche il
>> software) e Ubuntu-it rispetterà questo principio, mentre da come scrive
>> qualcuno sembra invece che stiamo per organizzare una crociata.
>>
>> Se qualche scuola non ci vuole noi non ci andremo.
>>
>
> Direi che sono daccordo con Paolo. Di fatto noi dovremmo proporre e
> promuovere, ma mai "spingere". Anche perchè perchè spingere, in taluni
> casi, potrebbe richiedere "garanzie", che sia come tempo, che
> materiale umano (ed in qualche caso come prodotto), non sono
> sostenibili.
>
> Lo so che molti di voi, potranno non essere daccordo, ma in linea di
> massima, quando ho scritto la proposta di progetto, non pensavo di
> portare "Ubuntu nelle scuole" in se, ma portare la cultura ed i valori
> del software libero, utilizzando come tramite ubuntu.
>
> Anche, e ve lo dico per esperienza, con le scuole molte volte bisogna
> scendere inevitabilmente "a patti", con alcuno aspetti tecnici e
> pratici.
>
> Giudico improbabili, e in taluni casi potenzialmente controproducenti
> "conversioni totali", si dall'inizio. Preferirei un "mezzo
> laboratorio", con sistemi dual boot per cominciare. E poi aspettare
> che "la fame venga mangiando".
>
>
>
>
>
>> Ciao
>> --
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