[zxspectrum] Re: franchezza per franchezza...

  • From: "Andrea Vavassori" <andrea@xxxxxxxxxxxxx>
  • To: "zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx" <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Thu, 30 Oct 2003 10:18:29 +0200

On Thu, 30 Oct 2003 09:28:24 +0100, Alfonso Martone wrote:

>Costruire un clone non ha senso se non hai la passione. Un clone che 
>sia solamente "clone" e' pero' una vera soddisfazione solo per chi se 
>lo progetta ed autocostruisce, soddisfazione che probabilmente 
>termina quando viene acceso per la prima volta (con l'ultima 
>saldatura ancora calda) ed esce a video "Sinclair Research Ltd".

Alfonso,

Ho la seppur vaga impressione che tu abbia fatto troppo software e
troppo poco hardware. Ti prego di correggermi se sbaglio, ma 1) Tutto
si fa con passione o non lo si fa affatto, quindi la passione, in
quanto costante, la puoi togliere dall' equazione e 2) non e' affatto
vero che la soddisfazione termini nel momento in cui hai finito di
costruire e collaudare qualcosa (clone Spectrum o qualsiasi altra
cosa).

>Siamo nel 2003, siamo abituati a caricare programmi a velocita' 
>supersonica (per esempio "Office XP" in quasi un quarto d'ora ;-) 
>quindi mi pare un po' frustrante faticare sodo per costruire una 
>macchina costretta a sottostare alla lentezza del registratore a 
>cassette o all'affidabilita' degli ormai introvabili floppy (oltre 
>che introvabile il drive).

Non mi risulta che i floppy siano introvabili, e nemmeno i drive: ne ho
appena comperati 5, con frontalino nero come si addice alla nostra
creatura, per attrezzare Disciple, PlusD e Discovery. Lasciamo stare
pure il nastro, se non per il recupero di vecchi nastri, dato che gia'
ai tempi si faceva di tutto per evitare di usarlo, ma non mi toccare i
floppy.

E poi, visto che lo dici anche tu, bello il 2003 con computer di
potenza di calcolo maggiore di qualche decina di migliaia di volte
rispetto allo Spectrum, ma che ci fanno perdere tre volte tanto il
tempo che richiedevano 15 anni fa. No, grazie. Se non fosse che per
lavoro non ne posso fare a meno...

>Allora l'idea suggerita a Mario (in modo un po' martellante, si', 
>ammettiamolo) sarebbe di arrivare ad un clone supercompatibile con lo 
>Spectrum e, in quanto tale, con l'intera (piu' o meno) biblioteca di 
>software a bordo.

L' idea di Mario non e' corretta cosi' come proposta e si puo'
migliorare parecchio.

>Se pure la vuoi chiamare "games machine", resta sempre il fatto che 
>quando accendi una simile "games macchine" ti ritrovi davanti proprio 
>quei "games" cui eri affezionato (senza le -molte- rogne del nastro o 
>-poche- del disco). Se mi obietti che e' la stessa cosa che fai oggi 
>con l'emulatore, io ti rispondo che l'emulatore "emula", ti rispondo 
>che l'emulatore non te lo sei costruito tu, e che l'emulatore non e' 
>un computer autonomo dal tuo desktop...

No, no e poi ancora no.

Lo ripetero' fino alla nausea: lo Spectrum NON e' una console, ANCHE se
il 95% degli utOnti lo ha sempre usato come tale, ma e' un COMPUTER. I
computer si usano e si programmano, non si subiscono. Per me, un
sistema con caricamento immediato di giochi e basta e' ne piu' ne meno
che una Playstation, e io non voglio dedicare neanche un minuto di
tempo a costruire uno scimmiottamento di una cosa simile. Io sono
affezionato ai giochi (pochi), alle periferiche e ai programmi di
impiego pratico perche' sono convinto che in un computer ci debbano
essere tutte queste cose, quindi deve esserci una memoria di massa
seria ed eventualmente una simil-multiface se voglio godermi
immediatamente i giochi preferiti (proprio come si faceva allora). E'
proprio tanto strano come concetto? Tanto difficile da realizzare? Piu'
di quanto e' gia' stato fatto? Boh...

Ciao!

 /\
/--\ndrea

(C) 1982 Sinclair Research Ltd


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