[zxspectrum] Re: OT: Wired e Netsukuku

  • From: Paolo Basenghi <p.basenghi@xxxxxxxxx>
  • To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 17 Feb 2010 17:01:42 +0100

Il giorno 17 febbraio 2010 11.07, Luca Bisti <lucbisti@xxxxxx> ha scritto:

>
>
>> Naturalmente in Italia l'oligopolio dei carrier telefonici ci aveva già
>> pensato da anni, dunque la politica al servizio dei potenti ha provveduto a
>> far sì che si mettessero i bastoni fra le ruote a chiunque provasse ad
>> attraversare il pubblico suolo con il proprio segnale wireless. Non sia mai
>> che si potessero intaccare i profitti di lor signori con una rete telefonica
>> basata su WIFI/VOIP, completamente libera!  :-(
>>
>
> Beh ci saranno senz'altro motivazioni economiche, ma anche questioni di
> sicurezza: ad esempio come fai a garantire l'identificazione e
> l'autenticazione in modo "ufficiale", come previsto da qualsiasi normativa
> europea?
>

Non ti seguo. Quale normativa europea e quali identificazione e
autenticazione? Per caso tu quando ti presenti in rete sei autenticato e
identificato? Non credo proprio. Piuttosto tutti i paesi europei hanno
rigide leggi sulla privacy che vanno nel senso diametralmente opposto a
quanto tu asserisci. Solo nel caso ci siano indagini giudiziarie nei tuoi
confronti, il provider è tenuto a dare ai giudici e solo a loro
l'associazione fra IP e persona intestataria del contratto, ma questa è
un'altra cosa.


> Dal punto di vista tecnico, poi, la rete mesh richiederà necessariamente un
> cospicuo numero di gateway fissi verso internet per funzionare con
> prestazioni decenti, per cui il problema della rivendita della banda del
> provider effettivamente c'è.


Su questo sono d'accordo, ma sottolineo anche stai facendo riferimento alla
situazione attuale. La tecnologia però fa passi da gigante (solo 10 anni fa
1 Mbs era una banda esorbitante per un privato).


> Considera che infatti che il throughput disponibile decresce come 1/(2^N)
> per canale, con N = numero di nodi da attraversare prima di arrivare alla
> destinazione (ergo sarà bene che internet sia raggiungibile max entro 3-4
> hops da ogni nodo pena il collasso).
>

Mah, non saprei: hai provato a vedere quanti hop ti separano da
www.worlofspectrum.org (a me 12) o da www.google.com (a me 13): siamo ben
lontani dai 3 o 4 che tu postuli ma i due siti in questione funzionano
benissimo, senza nessun "collasso". Pensa che mi ci vogliono 10 hop solo per
arrivare al sito del mio provider!
Per chi si vuol dilettare a misurare gli hop:
Da Unix/Linux: traceroute -n www.google.com
Da Win (prompt dei comandi): tracert -d www.google.com


> Pur auspicando anch'io la libertà massima nella realizzazione delle reti,
> ci sono effettivamente diversi e legittimi problemi amministrativi ed
> economici da tenere presente. Non è così semplice. Purtroppo il mondo non è
> più quello di 20 anni fa.
>

Se ti riferisci alle leggi che "gravano" su internet e la connettività in
generale, sono d'accordo: il mondo è molto più complesso di 20 anni fa. Se
invece ci riferiamo alla varietà di mezzi di connessione, c'è un ventaglio
molto più ampio fra cui scegliere ed è molto più semplice entrare in
internet.
Ribadisco quindi che Netsukuku è indipendente dal mezzo, ma il WIFI (non
fosse per le leggi antiliberali italiane) poteva essere un primo passo verso
una minore dipendenza dagli oligopoli dei carrier telefonici. Progetti come
Netsukuku renderebbero semplice condividere la propria connettività per
formare un network libero su mezzi come il WIFI.
Siamo all'assurdo che, se io rendo pubblico l'ID di rete del mio router
wireless, lo vedono anche a 200 mt da casa mia, ma se volessi condividere
anche gratuitamente la mia connettività con un mio vicino, dovrei chiedere
il permesso al ministero (e credi che mi verrebbe accordato?!).

Ciao
Paolo

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