Il giorno 17 febbraio 2010 18.50, Luca Bisti <lucbisti@xxxxxx> ha scritto: > > Come no, il mio provider associa il mio IP ad un istante tempo al mio > nome ed è obbligato a mantenere l'informazione per un sacco di tempo. Sono > identificato e autenticato e tutto il traffico di rete che parte e arriva > alla mia macchina è riconducibile a me. Deve essere così per legge, pensa > che nel dipartimento dove lavoro è stata ripianificata tutta la rete proprio > per questo. > Se usassi Netsukuku (o la rete wireless aperta del mio vicino) sarebbe > invece responsabile il povero diavolo che ha il modem ADSL attraverso il mio > traffico entra in Internet. > Vero, però: - sei identificato solo sugli apparati del tuo provider, per il resto di Internet sei un perfetto sconosciuto (a meno di azioni da te volontariamente attuate per renderti riconosibile, ovviamente) - il tuo provider è soggetto alla legge sulla privacy, quindi in teoria i tuoi dati di connessione li può solo conservare a norma di legge, senza utilizzarli nemmeno lui; - solo l'autorità giudiziaria in presenza di precisi elementi d'accusa può chiedere al tuo provider i dati di accesso; - naturalmente nel momento in cui uno decide di aprire la propria rete, deve conservare i propri log di accesso, così se il vicino delinque si può dimostrare che era lui. Al giorno d'oggi non è nemmeno una cosa molto complicata. - se la rete fosse P2P anche a livello fisico, senza grossi carrier come oggi, nessuno riuscirebbe a dimostrare nulla, per la legge dei grandi numeri: hai voglia a incrociare i log di centinaia di router WIFI per capire chi è stato a fare cosa! Come mai il tuo dipartimento ha rivoluzionato la propria rete? Lavori per un ISP? >> Stavo parlando delle reti wireless: è lì che il numero di hop pesa sul > throughput ottenibile a causa della modalità di accesso al mezzo wireless. > Le reti fisse hanno una trattazione diversa. Ah, ok! Scusa, ma non avevo capito. > > Certamente no, anzi verresti sanzionato -- ma forse no, per pigrizia :-) > Già! O per sproporzioni di costi di indagine rispetto ai benefici. Ciao Paolo