[zxspectrum] Re: ZX Spectrum ItaSpeak 1.0 - Demo WAV

  • From: Luca Alimandi <luca.alimandi62@xxxxxxxxxxx>
  • To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sun, 2 Oct 2016 15:25:38 +0200

Il 02/10/2016 11:21, Enrico Maria Giordano ha scritto:



Il 02/10/2016 04:50, Massimo Raffaele ha scritto:

Il Gigante caro?
Ma non direi proprio!!!!!

O perlomeno non qui.

Per me i supermercati sono cari. Almeno per alcuni generi come la frutta e la verdura fresca. I prezzi sono più alti di quelli che si trovano ai mercati rionali e la qualità è decisamente inferiore. E comunque spesso anche per i prodotti industriali si trovano prezzi paragonabili a quelli dei mercati e non dovrebbe essere così, vista la grande distribuzione.

EMG


Ti dico la mia esperienza di 21 anni di vita milanese...
Quando sono arrivato, ho notato subito che in media i prezzi di qualsiasi cosa qui a Milano erano più alti di Roma di circa un 25 - 30%, con punte del 100% per alcuni prodotti.

In particolare per frutta e verdura, se li compravo dal fruttivendolo sotto casa (cosa che infatti ho fatto pochissimo!) spendevo una follia, tanto che in casa deicevamo: "Vado a comprare un po' di frutta dal gioielliere!" :-D (o meglio :-()
Poi ho scoperto i supermercati, e le cose hanno cominciato a cambiare. Dapprima (1996-2000) facevamo la spesa allo SMA di piazza Amati <https://it.wikipedia.org/wiki/Supermercati_Sma> (ora non c'è più ed è stato rimpiazzato da Simply), e, anche se ancora un po' alti) i prezzi erano inferiori di parecchio rispetto ai negozietti rionali.

Poi abbiamo scoperto Esselunga, e lì i prezzi erano (e in un certo senso lo sono ancora) decisamente più convenienti.
Per quanto riguarda la qualità, occorre fare un pochino di "pratica" perché si riesce a trovare molti prodotti buoni, anche ottimi, a prezzi accettabili.
Io dico sempre che il "povero" Caprotti (pace all'anima sua; è morto proprio il 30 settembre scorso <http://www.lastampa.it/2016/10/02/economia/il-supermercato-dei-single-dove-il-patron-caprotti-faceva-la-spesa-swJs3IKCnLgriUCre10ljN/pagina.html>! :'(), o come lo chiamavamo noi "il Signor Esselunga", ci ha praticamente salvati dalla bancarotta! Certo confrontando i suoi prezzi con alcune realtà del centro-sud, erano alti, ma assolutamente inferiori a quelli della media del nord!

Si aveva (e si ha) un buona gamma di prodotti tra cui scegliere, dal prodotto di marca a quello di fascia discount. Insomma ci potevano fare la spessa sia i manager che gli extra-comunitari. Un vero servizio "popolare", almeno secondo me...
Una cosa interessante è che la linea di prodotti "Esselunga" ha sempre evidenziato una qualità medio-alta a prezzi quasi da discount, il che ci ha fatto risparmiare un bel po', senza rinunciare alla qualità.

C'è poi da dire che gli stessi punti vendita <http://www.esselunga.it/cms/negozi/ricerca-negozi.html> si differenziano (anche di parecchio) a seconda del tipo (si va dal classico "super" rionale, denominato "SottoCasa", ai MegaStore metropolitani), e la qualità, soprattutto del "fresco" va di pari passo, pur con differenze di prezzo molto lievi. Per questo almeno una volta al mese andavamo a fare una buona scorta di frutta e verdura, pesce e carne "al banco" in un supermercato che ritenevamo il migliore tra quelli non troppo distanti (era quello di Via Ripamonti, dove c'era anche un bel bar con buffet dove si poteva fare un pranzetto veloce con 5 o 6 euro...).

Tra l'altro non sapevo che c'è un supermercato Esselunga pure nel Lazio, ad Aprilia <http://www.esselunga.it/cms/negozi/ricerca-negozi.RAP.html>, anche se non ho idea di come sia messo a qualità e prezzi!

Negli ultimi anni la vita familiare è un po' cambiata, e spesso vado, per mia comodità, al PAM di Via Forze Armate. I prezzi sono abbastanza allineati con quelli dell'Esselunga, ma la qualità è leggermente inferiore... Però anche qui basta saper scegliere i prodotti giusti e si può fare spesa per una settima per 4 persone con meno di 100 euro.

Ho notato poi che da alcuni anni a questa parte, i prezzi di Roma sono lievitati più che qui a Milano, il che ha portato le due città quasi al pareggio, per cui la differenza che avevo notato a inizio secolo è andata scemando. Forse i mercati rionali sia a Roma che a Milano continuano ad essere i punti dove si potrebbe ottenere il vero risparmio, ma la qualità dei mercati è molto variabile, la provenienza della merce + spesso incerta, le scadenze sono del tutto inesistenti e /o inattendibili, la gestione dei banchi spesso è in mano a famiglie che non danno alcuna garanzia di serietà e onestà, per cui alla fine è una questione di scelte...

L'ultimo fenomeno a cui ho assisto con sgomento e afflizione è stata la progressiva perdita da parte dell'Italia del controllo di importanti catene della GDO (grande distribuzione organizzata), con riflessi sull'origine dei prodotti (che sempre più spesso riporta paesi esteri, in particolare Spagna, Belgio, Olanda, Grecia, e perfino America Latina per quanto riguarda frutta e verdura, e Francia e Germania per quanto riguarda la carne) alla distribuzione, che è sempre più nelle mani di gruppi non italiani.
In pochi anni *SMA *è passata a Simply - Gruppo Auchan - multinazionale francese, *STANDA* settore alimentare è passata a Billa - multinazionale austriaca, che però sta abbandonando l'Italia, e poi a Carrefour - multinazionale francese, che ha anche acquisito altri distributori minori come *GS*, *Quiper *e *Dìperdì*, e molti altri esempi minori... :-(

Per non parlare poi di altre realtà economiche e produttive, come l'energia, le banche, i servizi, perfino la ricerca, il turismo e la cultura... sta finendo tutto in mano agli stranieri <http://www.ilfattaccio.org/2013/11/18/multinazionali-straniere-leconomia-italiana-tutta-nelle-loro-mani/> e gli italiani diventano come dei "coloni" dell'Europa dei Mercanti!... E vogliamo parlare dell'"invasione asiatica"?
Indicativo che pochi giorni fa Rai3 abbia trasmesso un reportage sulla fuga di cervelli e studenti all'estero <http://www.raiplay.it/video/2016/09/Presa-diretta---La-ricerca-tradita-95583ee2-c810-46df-bc65-081f8c79eefe.html>! Non gli si può dare affatto torto! Peccato che così facendo la nostra eccellenza si impoverisce sempre di più e ci stiamo trasformando in un popolo di semi-analfabeti e trogloditi! :'(

Forse ultimamente c'è stata un'inversione di tendenza <http://www.corriere.it/economia/15_maggio_13/distribuzione-francesi-ritirata-crollano-ipermercati-7eb5424e-f951-11e4-997b-246d7229677f.shtml>. Ma non so ancora capire se sia un bene o un male, visto che molto è legato all'imperversare della crisi che ci attanaglia e sembra non finire più... e rende sempre meno interessante stabilire attività commerciali nel nostro Paese...

Speriamo bene, ragazzi!

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