Dunque dunque dunque.. Ho lavorato un paio d'ore sull'intervista, per sistemare le traduzioni e cercare di utilizzare il lavoro di tutti. Ma... Ci sono dei ma. Andrea: stai attento a non sostituire you con il tu italiano. Si usa di solito il lei, o il voi, al limite. Ripassa un po' l'uso della punteggiatura in italiano e le direzioni degli accenti: quelli con perche', affiche', e simili sono errati: devono avere direzione opposta a quelli con e', cosi'... In ultima: cerca di tradurre in maniera meno letterale: certe cose hanno un senso tutto diverso se lette nella frase: ci sono errori davvero grossi. Luca: accenti e punteggiatura van bene, pero' bisogna cercare di essere un po' meno letterali. Con le traduzioni in rosetta forse questa esigenza non e' cosi' sentita (parlo di frasi corrette, ma che possono suonare meglio, non degli errori che ha riportato matt in una delle sue ultime mail). Claudio: traduci quasi tutto molto bene, cerchi le di mettere le cose nella forma migliore, cercando le parole giuste e le frasi giuste, senza essere letterale. Ma mancano dei pezzi: nel senso che alcune risposte non le hai tradotte tutte (forse perche' non le sapevi, dato che hai saltato i pezzi piu' difficili), e hai saltato in tronco la frase. Sono tutte cose che si possono correggere, e ve le dico con lo spirito per farvi migliorare, non per dire che non siete capaci o che il lavoro non e' apprezzato (di errori ne faccio e ne faro' sempre anch'io, e, come dice tagore, se chiudete la porta a tutti gli errori anche la verità ne resterà fuori), perche' penso che il lavoro di ogni volontario sia sempre apprezzato. Adesso che ho detto le vostre, mi espongo io, mettendo a disposizione il documento come l'ho corretto e rivisto, pronto ad accettare critiche e suggerimenti. Per matt: posso metterlo in pdf con latex, per dargli una forma piu' elegante di quella che gli darebbe un generatore di pdf? Per tutti: mi confermate l'arrivo che evitiamo altri problemi? Giovanni