[Linuxtrent] Re: vantaggi

  • From: Matteo Ianeselli <m.ianeselli@xxxxxxxxxxx>
  • To: Mailing list linuxtrent <linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Wed, 15 Dec 2004 21:57:54 +0100

Il giorno mer, 15-12-2004 alle 18:47 +0100, mr.spot ha scritto:
> Salve... sono il tipo che sta facendo la tesina su LT
> 
> Sono arrivato al punto che devo dire i vantaggi (e svantaggi) che una 
> sofware house ha quanto passa al free software o open source!
> 
> Avete qualche risorsa da segnalarmi, o anche qualche vostra opinione!

Premetto che quanto segue sono opinioni personali.

Innanzitutto: posto che le "software house" in questione siano imprese
che campano di quel che rivendono (e non, ad esempio, enti sussidiati da
fondi pubblici), farei subito un distinguo tra

1) quelle che contano di guadagnare più che altro vendendo milioni
   di copie identiche dello stesso software, il quale è in sè un 
   prodotto direttamente usabile dai consumatori finali.

   In breve: quelli che ti vendono le scatole con dentro i CD/DVD.

   Esempi: l'industria dei videogiochi classici, Microsoft (quantomeno
   per la divisione Windows e Office), Adobe (Photoshop, Pagemaker,
   Illustrator), Autodesk (AutoCAD).

2) quelle come (1), ma per cui il software è solo una parte necessaria
   di un prodotto fatto e commercializzato da terzi.

   Esempi: l'industria dei tool di sviluppo software, l'industria del
   firmware.

3) Quelle come (2) e che producono pure il prodotto finito. Qui ci
   cascano Apple, HP (per la parte Compaq, stampanti e fotocamere), 
   Sun Microsystems, NVidia, ATI, SGI, Nokia, Cisco, etc., ma anche
   tutti quelli che offrono un qualche servizio la cui disponibilità
   esige del software ad hoc (esempio: aziende di telecomunicazioni)

4) quelle che contano di guadagnare più che altro sulla vendita di
   personalizzazioni e assistenza ad un certo prodotto software, o
   sulla vendita di software (o combinate software+hardware) ad hoc.

   E qui direi che ci cascano tutte le rimanenti.

La divisione di cui sopra è tutt'altro che netta, visto che poi nella
realtà dei fatti le varie aziende che fan software campano con un mix
delle modalità di cui sopra, però nello spirito è evidente se un'azienda
produce software direttamente come prodotto a sè, o perché serve per
vendere una cosa che produce oppure un servizio che offre.

Detto questo:

a) Tutte sicuramente possono beneficiare in qualche misura della
   disponibilità di software free/open nel processo di sviluppo, visto
   e considerato che per fare software ci vuole altro software (editor,
   compilatori, strumenti di controllo della configurazione, sistemi
   di tracciamento di requisiti e di problemi, etc.)

b) Le (1) e le (2) possono beneficiare di tutto il software libero che
   consente di essere distribuito in applicativi proprietari (licenze
   BSD, LGPL, Mit/X11, etc), ma non di quello che non lo consente (GPL,
   QPL, etc), perché il loro profitto viene dal fatto che loro hanno
   i diritti sul software che vendono, e gli altri no.

c) Le (2) in realtà possono beneficiare anche dal software copyleft,
   nel senso che possono rendere disponibili gratuitamente i loro
   prodotti con una licenza copyleft per farli accettare al grande
   pubblico e nel contempo impedire alla concorrenza di avvantaggiarsene
   in maniera esclusiva. Esempi: Trolltech (Qt), MySQL AB (MySQL), IBM
   (per quanto riguarda i tool di sviluppo).

d) Le (3) possono beneficiare molto dal software libero/open, visto
   che per esse è un costo necessario sia in termini di realizzazione
   che in termini di manutenzione. 

   Un esempio? OpenOffice, che assicura che esista una suite per
   l'ufficio che funzioni sull'hardware di Sun.

   Oppure gli apparati di rete Juniper Networks (acquisita da
   Cisco), che con Linux a bordo hanno funzionalità da vendere a
   costi molto bassi.

   Il vincolo però qui è che esista già una comunità di sviluppatori
   software che segua la cosa. Crearla da zero per un particolare 
   ambito/prodotto hardware è piuttosto impegnativo.

e) Le (4) attingono a piene mani dal software libero e open, visto
   che ciò che vendono è la loro capacità di creare software o di
   farlo funzionare a dovere, e non il fatto che loro hanno i diritti
   su di esso e gli altri no.

e, per contro:

f) Le (1) hanno nel software libero e open un concorrente, per cui
   non possono più permettersi di stare sugli allori. Alcune
   correttamente reagiscono con prodotti migliori, o con prezzi
   più bassi, altre spingono per aver per legge un salvacondotto
   che le permetta di star sugli allori (brevetti sul software,
   allungamento dei tempi del copyright, proibizione del reverse
   engineering, promozioni di leggi che limitano l'ambito di
   utilizzo del software, etc.)
   
g) Anche le (2) hanno un concorrente nel software libero, ma in
   misura tutto sommato minore visto che si tratta di software
   altamente specializzato (ma da vendere in massa), e qui il
   software libero/open va abbastanza a rilento (anche se prima
   o poi ci arriva se l'interesse c'è).

h) Le (3) hanno tipicamente il problema che parte del software
   se lo devon far fornire in forma proprietaria dalle (2), 
   perché magari non c'è il software libero necessario o 
   adattarci sopra quello che c'è richiede troppo tempo.

   C'è anche il discorso che se una feature che rende appetibile
   il prodotto vien dal solo software, allora è un problema
   se anche la concorrenza ce l'ha in mano. Vedi ad esempio
   l'engine Aqua di Apple, proprietaria, mentre il resto è
   software libero o quantomeno basato su software libero.

i) Per le (4), infine, il solo pericolo è che i prodotti
   open/free su cui si basano prendano direzioni inaspettate
   e si finisca col dover fare più lavoro del previsto.

Ecco, spero ci sia qualche punto di riflessione per tutti.
Scusate la lunghezza.
-- 
  |   \    \  | ___|_  |_  |  ianezz a casa sua... :-)
  |  _ \  | \ | _|    /   /   Verba volant, scripta
 _|_/  _\_|  _|____|___|___|  manent, data corrupted


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