[Linuxtrent] Re: Firma digitale senza la chiave privata protetta da un dispositivo crittografico conservato a cura del titolare

  • From: Roberto Resoli <roberto.resoli@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sun, 31 Jan 2010 11:36:53 +0100

>  >  Roberto, scusa ma non ti seguo.
>  >
>  >  Gli HSM che conosco permettono la creazione e conservazione al loro 
> interno
>  > di un numero ridicolo di chiavi private.
>  >  Ne avevo cercati alcuni a dicembre 2008 e al massimo arrivavano a 16 
> chiavi
>  > con costi di alcune migliaia di Euro.
>  >
>  >  Visti i costi non credo sia utilizzabili per le chiavi dei clienti.
>
>
> Ah! Buono  a sapersi, io non ne ho mai visto uno, ma la cosa allora è
>  ancora più preoccupante, almeno gli hsm potrebbero essere certificati
>  per lo stesso livello di sicurezza (EAL4+)  richiesto dalla normativa
>  europea per gli SSCD (Secure Signature Creation Device).
>  http://www.interlex.it/testi/pdf/dec030714.pdf
>  http://www.interlex.it/testi/pdf/cwa14169.pdf
>
>  Mi chiedo che grado di validità possano avere firme create senza
>  nemmeno gli hsm.

comunque, da uno dei link citati da Guido in apertura thread:
" La firma digitale, anche in remoto, è assolutamente sicura grazie
all’adozione di sistemi ad elevata sicurezza (Hardware Security
Module) che garantiscono la corretta conservazione delle chiavi
crittografiche. "

Ma come diceva Ianezz, non basta che la duplicazione sia vietata, deve
essere impossibile. E, a meno che qualcuno me lo dimostri, questo è
assicurato solo se l'hsm ce l'ho nelle mie mani e lo controllo solo
io.

rob
--
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