Il giorno 03/apr/2011 14.49, don Emanuele ha scritto: > Spero solo che la CEI non risponda che loro non c'entrano nulla perché hanno > "venduto" (per molto di più di trenta denari) la Parola di Dio e che quindi > chi ha speso soldi per comperarla ha diritto a fare quello che vuole... Attenzione, però. Non hanno venduto la Parola, hanno venduto una traduzione, che è un lavoro, e neanche banale. Ora, si può discutere se sia sensato o corretto non donare a tutti i Cristiani tale opera, ma che sia perfettamente legittimo chiedere un compenso per un lavoro svolto, mi pare non opinabile. Peraltro, molte edizioni di quel testo sono vendute a prezzi molto ragionevoli, ben meno dei trenta denari. Una cosa è discutere del fatto che è una stranezza che una traduzione della Parola, tra l'altro quella realizzata dalla Chiesa, non sia libera. Tutt'altra cosa è mettere in discussione che sia sensato venderla. -- Lorenzo Breda