> Immagino sia retaggio di un'ideologia passata che voleva che ogni > tipo di trasmissione fosse sotto il controllo statale, L'argomento e' complesso, perche': 1) una liberalizzazione totale porterebbe all'anarchia dell'etere, ossia al fatto che chi ha piu' strumenti (ovvero piu' soldi) puo' "oscurare" chi ha meno soldi (e oltretutto un mucchio di servizi, come telefonia, aerei, etc); 2) una regolamentazione eccessiva sarebbe indice di regime totalitario, e sappiamo che ogni totalitarismo agisce per mettere a tacere qualsiasi voce non omologata (esiste anche un totalitarismo della minoranza che in nome di una liberta' a senso unico vorrebbe far tacere l'avversario) nel campo delle telecomunicazioni, pero', qualsiasi regolamentazione rincorre disperatamente le possibilita' della tecnologia. Di quest'ultimo caso ho da citare un episodio molto significativo. In alcuni seminari diocesani, ai ragazzetti in formazione sacerdotale e' proibito detenere (anche soltanto detenere, in quanto "oggetto che rappresenta una possibilita' di comunicazione") telefoni cellulari. Un ragazzetto detiene bellamente il suo cellulare e lo usa per mandare SMS e per collegarsi a internet (dato che nel suo seminario non esiste tale possibilita'). Il baldo giovincello connette il cellulare al notebook attraverso la porta a infrarossi e, per cautela, copre il cellulare con il pigiama (in modo che la finestrella degli infrarossi riesca comunque a "vedere" il notebook). Arriva il vicerettore: bussa ed entra (il ragazzetto non poteva mica chiudersi a chiave in camera! guai se i superiori avessero modo di sospettare che lui nasconde qualcosa!). Il ragazzo fa appena in tempo a cliccare su "disconnect" e ad abbassare il browser. Il vicerettore si accorge che il ragazzetto e' su di giri, e gli dice "ah, stai lavorando al computer? fammi vedere qualcosa!". Il ragazzetto dice tutto pimpante: "a luglio una sonda spaziale raggiunge Saturno, guarda che foto!", rialza il browser e tira fuori una piccola bugia (e' dopotutto una situazione di emergenza): "queste pagine le AVEVO prese da internet...". Il vicerettore "gia', Saturno, bello, che bella foto...". Certo non e' stupido, ma e' evidente che sulla scrivania c'e' solo il notebook, e che l'unico filo che ha e' quello dell'alimentazione! Sul comodino c'e' solo il pigiama (avrebbe dovuto toccarlo per capire che sotto c'era il cellulare!), dunque ufficialmente non ci sono prove a carico del ragazzetto. Saluta, esce. Il ragazzetto aspetta trenta secondi. Poi tira un sospiro di sollievo, controlla il cellulare sotto il pigiama (neanche potesse essere scappato via) e riprende a navigare. Il vicerettore rientra in camera sua. Prende il suo cellulare (i superiori si' che possono averlo e usarlo bellamente!!) e compone #31# e il numero del ragazzetto. "Vodafone, messaggio gratuito...". Per diverse settimane il vicerettore continua a provare anonimamente di tanto in tanto il numero del ragazzetto (prima o poi dovra' scoprire "acceso" il cellulare!) senza risultato. Non sa che il ragazzetto naviga con una SIM Wind comprata solo per navigare. Morale della faccenda: - il ragazzetto, per stare piu' tranquillo, avrebbe dovuto usare il collegamento col bluetooth (cosi' poteva nascondere il cellulare in un posto ancora piu' sicuro, senza temere che da sotto il pigiama sul comodino si potesse ancora vedere qualcosa); - l'eccesso di regolamentazione porta al moralismo e all'ipocrisia: pressoche' tutti i suoi colleghi hanno da qualche parte un cellulare col quale mandare e ricevere SMS, poiche' per parlare di certe cose - come ad esempio lagnarsi dei propri superiori - usare il telefono pubblico del seminario puo' essere pericoloso; - la tecnologia rende inutili un mucchio di regole (se il ragazzetto avesse avuto la Connect Card? o se avesse nascosto il cellulare ultrapiatto nel vano della batteria del notebook? etc); - la storiella raccontata sopra e' vera in tutti i dettagli, ed e' un piacere raccontarla perche' non c'e' niente di fantascientifico (del resto tutti sappiamo quanto sia comune avere un cellulare GPRS e un'opzione "flat" per navigare).