Ne sono a conoscenza. Il dipartimento di Ingegneria Elettrica dell'università di Palermo, nella fattispecie del prof. Giuseppe Capponi, propone, o almeno proponeva ai suoi studenti l'utilizzo di un emulatore Spectrum per imparare a controllare dell'hardware pilotato da una piccola CPU. Direi che hanno centrato lo scopo: gli studenti si divertono ...e imparano ! Le tesine insegnano a stendere un progetto software tenendo conto delle specifiche e dell'hardware, al quale diventa indispensabile accennare per descrivere i dettagli del programma. Controllare la tastiera tramite le porte di I/O e scrivere nella memoria video (vedi la discussione appena fatta sul tema) sono un valido esempio delle problematiche che si incontrano in questo tipo di progetti. Inoltre l'organizzazione in squadre diventa per gli studenti un buon esercizio per imparare a muoversi nel "vero" mondo del lavoro. Cito quanto il prof. mi ha gentilmente spiegato circa un'anno fa: (...) Il mio corso si prefigge l'obiettivo di dare agli studenti capacità progettuali nel campo dei piccoli sistemi di controllo a microprocessori. In tale ottica ritengo essenziale che loro sappiano effettuare correttamente le scelte che ogni progetto comporta, in particolare in ogni sistema a microprocessore occorre individuare il giusto equilibrio fra circuito e programma in modo da rendere il sistema competitivo in termini di compromesso fra velocità e prestazioni. Per raggiungere tale obiettivo risulta essenziale, oltre che le necessarie competenze in programmazione circuitale di tipo digitale, la capacità di saper programmare un micro in linguaggio macchina in modo da ottenere la massima velocità di esecuzione e la minima occupazione di memoria. A tale scopo, visto che la cosa più importante è la 'mentalità' del progettista più che la piattaforma utilizzata, l'uso del vecchio Z80 rappresenta una soluzione ideale per la semplicità dell'uso del micro e la possibilità di reperire facilmente, anche in rete, le informazioni relative. (...)