Il 02/04/2011 10:01, Salvatore Schirone ha scritto:
solo per precisare che mi sembra che dopo solo pochi anni, il diritto di sfruttare economicamente la mia opera, ritorna a me autore. Almeno così mi è stato detto dal mio editore circa gli articoli pubblicatisulla loro rivista. Dopo 7 anni potevo pubblicarli sul mio sito liberamente,e anche prima previa loro autorizzazone.
Quello è il contratto che hai siglato privatamente col tuo editore. Questo significa che _tu_ puoi pubblicare il tuo testo. Noi (o per meglio dire i nostri nipoti) però non potremo copiarlo prima di 70 anni dalla tua morte, a meno che il titolare dei diritti economici (immagino il tuo editore, ma dipende dal contratto) non decida di rilasciare il testo sotto una licenza che permetta di farlo.
Se poi i traduttori hanno voluto restare anonimi, a mio parere non possono pretendere pagamento di alcunché.
Se non ricordo male, un'opera di "anonimo" è protetta dal diritto d'autore per settanta anni dalla data di prima pubblicazione. Quindi, se la CEI mantiene "All rights reserved", prima del 2078 non si può far niente. A meno di non infrangere la legge, cosa che ognuno di noi può sempre decidere di fare; assumendosi però la responsabilità delle eventuali conseguenze.
Questa è la mia opinione di non avvocato. Ciao! Carlo -- .' `. | Registered Linux User #443882 |a_a | | http://counter.li.org/ .''`. \<_)__/ +--- : :' : /( )\ ---+ `. `'` |\`> < /\ Registered Debian User #9 | `- \_|=='|_/ http://debiancounter.altervista.org/ |