[Linuxtrent] Re: Dual boot in laboratorio scolastico

  • From: Alberto <alberto@xxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sat, 20 Nov 2010 10:38:43 +0100

Il giorno ven, 19/11/2010 alle 16.17 +0100, Vesna ha scritto:
> 
>  
> >    
> La mia esperienza: dipende dalla persona che ti trovi davanti. A 
> prescindere dalla qualifica (volendo fare le pulci, esistono anche i 
> "collaboratori di laboratorio ad esaurimento"), ci sono persone 
> preparate, persone non preparate che lo ammettono onestamente e si 
> impegnano a imparare cose nuove, o persone che, a prescindere dalla 
> preparazione, dicono che non si può fare, che non lo sapevano, che non 
> sono stati coinvolti, che "terremoto, cavallette, pioggia di sangue, 
> uccisione del primogenito" (avete presente i Blues Brothers?) pur di non 
> fare qualcosa di un po' più impegnativo. Purtroppo in quest'ultimo caso 
> bisogna essere più preparati di loro per evitare di essere ingannati (e 
> non viene tutto a nuocere eh...). L'ultima osservazione: non dipende 
> tutto dal titolo di studio.
> 
> V.
> 

Quello che volevo dire nella mia risposta è che la situazione dei
tecnici nella scuola è un po confusa e che si trovano (alcune) persone
poco preparate perché, soprattutto negli anni passati, il livello
richiesto era molto basso. Poi dopo c'è gente che si è data da fare, ha
studiato e provato e si è formata delle competenze e altri che 'ci hanno
marciato'. Tra parentesi la formazione che per contratto dovrebbe darci
il nostro datore di lavoro non è mai stata fatta, partirà (speriamo)
quest'anno solo grazie a spinte dal basso (il buon Ciampa è tra coloro
che hanno spinto in questa direzione).
Inoltre non intendevo dire che la qualità del tecnico dipende dal titolo
di studio, ma solo spiegare qual'è la situazione, tra l'altro se solo
gli informatici diplomati all' ITI potessero fare questo mestiere, ne
sarei escluso anch'io.
Aggiungo inoltre che l'impatto dell' informatica, anche nella scuola è
totalmente diverso oggi rispetto a 20 anni: pensa a chi ha cominciato a
fare questo mestiere coadiuvando l'insegnante nell'unico laboratorio
della scuola, con un pc ogni 2 o 3 studenti, magari senza rete e si
trova oggi a dover fare l'amministratore di sistema di una struttura con
2 o 300 macchine, server vari, reti, internet, etc... Non credo che
tutti abbiano avuto la possibilità/capacità/voglia di crescere allo
stesso ritmo della struttura.

Alberto

-- 
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