[zxspectrum] Re: R: Re: R: Re: R: Re: R: Re: Apple Lisa

  • From: Luca Alimandi <luca.alimandi@xxxxxxxxxx>
  • To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sat, 20 Jun 2015 13:02:35 +0200

Il 20/06/2015 12:28, Malantrucco Carlo ha scritto:

Inviato da iPhone

Il giorno 20/giu/2015, alle ore 00:51, Luca Alimandi <luca.alimandi@xxxxxxxxxx>
ha scritto:

Il tempo ci allontana emotivamente dai fatti, il che è un'arma a doppio taglio:
si diventa più obiettivi, ma si perde il coinvolgimento e a volte il senso
degli eventi...
Può darsi che tu abbia ragione, ma alcune cose secondo me riesci a vederle solo
se ti allontani temporalmente e spesso scopri che le motivazioni sincere di
alcuni sono state in realtà abilmente indirizzate e manipolate da altri.

Forse perdi l'emotività del momento, ma il senso profondo lo capisci meglio.

Carlo

Comunque non parlo solo di emotività, ma anche della conoscenza diretta del pensiero, degli usi, delle abitudini, delle convinzioni, del panorama culturale nel quale i fatti avvengono, e che ne determinano spesso l'evoluzione. Estrapolando i fatti da tale contesto spesso si perde il nesso tra le decisioni e i motivi che le hanno determinate...

Ad esempio, oggi diciamo, e a ragione, che le nostre città sono inquinate e nocive. Verissimo! Ma forse non abbiamo idea di cosa fosse una città come Londra nel 1300! Nel Tamigi e nei suoi affluenti scorreva un'acqua insalubre e pestilenziale, inquinata da scarichi di ogni genere, al punto che ne interrarono buona parte (soprattutto dei secondi) per diminuire il fetore che esalavano in mezzo alla città. E non ti dico cosa c'era per le strade! Calcutta di oggi in confronto è asettica come una clinica a 5 stelle!

E la stessa Londra del 1800 era invasa da tonnellate e tonnellate di escrementi delle migliaia di cavalli utilizzati per il trasporto e l'aria era satura di polvere di carbone, la principale fonte di energia del tempo...
Dico questo solo per fare un esempio di cosa vuol dire crearsi degli stereotipi slegati dalla conoscenza delle reali condizioni in cui vivevano nel quotidiano le persone nei secoli andati.

Un esempio di questo "strabismo" storico è ad esempio il cosiddetto "Mito del buon selvaggio", o "Primitivismo" molto in voga nel XVIII secolo e nel Romanticismo; ma ancora oggi ha il suo fascino, e spesso, inconsciamente, ne siamo convinti. Lo stesso "Frankenstein" di Mary Shelley è un po' l'apoteosi di quel mito. Oggi, banalizzando un po', direi che questo pensiero si può sintetizzare con la famosa frase: "Si stava meglio quando si stava peggio!"...

Ma giustamente, l'allontanarsi nel tempo fornisce un quadro più ampio e permette di giudicare gli eventi e le persone in modo più distaccato e meno coinvolto.
Per questo parlavo di "arma a doppio taglio" o se vuoi di "due facce della moneta"!

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