[zxspectrum] Re: R: Re: R: Re: [OT] Film per retrogamers

  • From: Massimo Raffaele <massimo.raffaele@xxxxxxxxx>
  • To: "zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx" <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Wed, 22 Apr 2015 01:10:48 +0200

Il giorno 21 aprile 2015 23:38, Luca Alimandi <luca.alimandi@xxxxxxxxxx> ha
scritto:

Il 21/04/2015 20:07, Massimo Raffaele ha scritto:

Non direi!
Nella maggior parte dei casi anche i peggiori attori americani sono una
spanna sopra quelli italiani... ed è tutto dire!

Guardate le fetecchie-fiction italiane in cui metton dentro qualsiasi
persona che respiri basta-che-sia-famosa-o-attiri, e confrontatele con le
serie americane, la maggior parte delle quali con i controcoglioni, sia
come attori che come regia.

E' proprio un altro pianeta. Quello è cinema, noi siamo cioccolatai.
I francesi invece fanno ottimi film (sia commedie che drammatici).
I tedeschi... direi di no.
Gli spagnoli sono ad un ottimo livello, gli inglesi pure.
Insomma, solo noi siamo scaduti a livelli orripilanti.

Max


Devo dire che a me i film italiani e ancora di più le fiction, non
piacciono affatto. Ovviamente ci sono le eccezioni, fortunatamente, per cui
ogni tanto qualche buon prodotto gli italiani lo sanno tirare fuori.


Sì, qualche raro (molto raro) prodotto lo sanno tirare fuori.
Guarda ad esempio l'ottimo "La migliore offerta" di Tornatore. Forse perché
ha usato attori americani (il bravissimo Geoffrey Rush, poi Donald
Sutherland ecc.).
Abbiamo buoni registi, e Sorrentino ha fatto ottimi film (mi è piaciuto
molto "Le conseguenze dell'amore"), così come Muccino (molto bello "La
ricerca della felicità" con Will Smith).
Peccato (o per fortuna, visto l'ottimo risultato) che tali registi debbano
rivolgersi ad attori esteri/americani per avere un'ottima recitazione.

Sia chiaro: gli attori bravi, quelli che si contano su poche dita delle
mani, li apprezzo molto. Un Giancarlo Giannini infatti trova (molto) lavoro
anche in America. Ci sono attori promettenti, anche giovani, ma sono
davvero pochi e spesso sono talenti naturali oppure si sono sbattuti molto
con lo studio e l'impegno.
Tutto il resto è noia...
Abbiamo avuto dei grandi attori, alcuni indimenticati e indimenticabili, ma
o sono morti o sono ormai in là con gli anni :-(.

Ma in generale mi sembra una pena.


Concordo, come ho già scritto.


Anche quello che vogliono spacciare per un prodotto altamente culturale
(vedi "La grande bellezza" :-X )


Sì, anche a me non è piaciuto. Ha dei momenti visivo-musicali molto
suggestivi, però.

Quello che non mi piace, in genere, è come recitano gli attori italiani.
C'è qualcosa di forzato, di innaturale, di poco familiare, anche nei
dialoghi, nelle scene, perfino nelle situazioni...


Il problema è riassumibile in tre parole: non sanno recitare.
Per colpa loro e non.
Uno dei motivi è ovvio: non seguono una scuola seria (in America invece ce
ne sono e di ottime), sono spesso presi dal Grande Fratello (Argentero,
Taricone, ecc.) o da altre realtà (anche moda).
Per cui anche se si impegnano non hanno le basi. E spesso non ci sono
portati. Ma spesso sono belli, e quindi vengono inseriti.
Non capisco come Simone possa dire che gli americani recitano male. Ma
Simone, hai visto i cani che recitano qui in Italia???

Ricordo una volta il commento di un famoso attore (quello de "Lo squalo",
di Spielberg), in un film di serie B ispirato ad un libro di Wilbur Smith
sulla serie del Nilo, quando ha visto la collega con cui doveva recitare:
Valeria Marini (!). Ha sbottato qualcosa del tipo "Vogliamo scherzare?!!".
Poi per soldi l'ha fatto :-(.


Insomma, sarà che ci siamo abituati,


No no, l'abitudine non c'entra nulla, sono proprio cani.
O meglio, c'entra nel senso che siamo abituati bene (come palato) alla
recitazione americana, e quando vediamo il primo pirla buttato lì che non
riesce a suscitare emozioni (avete visto qualche fiction con Gabriel
Garko?) ci vengono i conati...


ma i film americani, o in generale i film doppiati, mi aggradano molto di
più di quelli nostrani.





Le cose vanno ancora peggio nei film e nelle fiction registrate in presa
diretta :'( !


Perché anche la dizione ha un suo motivo d'essere :-(.
Andrebbe messa d'obbligo a tutti quelli che recitano, ma non all'acqua di
rose. *Bastonando* se non si impara.

Daniel Day-Lewis, per poter fare al meglio la voce di Lincoln, ci ha
lavorato per sei mesi. E quando ha mandato l'audio a Spielberg,
quest'ultimo è rimasto di sasso...
In Italia l'ha doppiato Favino (che non ha lavorato sei mesi alla sua voce,
ovviamente).

Questo per dire che un attore americano è disposto spesso a sudare sangue
per una parte (come Christian Bale ne "L'uomo senza sonno" / The machinist,
dimagrito tanto da mettere in pericolo la propria salute).
Altro che pessima recitazione, come scrive Simone...

Max

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