[zxspectrum] Re: R: Re: La Puerta de Sinclair

  • From: "Alessandro Grussu" <gazzosa@xxxxxxxx>
  • To: <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Mon, 12 Nov 2007 13:29:33 +0100


----- Original Message ----- From: "Vincenzo Scarpa" <scarvin@xxxxxxxxx>
To: <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
Sent: Monday, November 12, 2007 9:13 AM
Subject: [zxspectrum] Re: R: Re: La Puerta de Sinclair


A livello culturale basso si addicono prodotti di qualità bassa.
Purtroppo le cose in Italia stanno così: la cultura media italiana si è
drasticamente abbassata (un indagine OCSA relega le scuole italiane agli
ultimi
posti: pare ci abbiano superati perfino il Messico e il Cile)

Come lavoratore della scuola mi sento di dover dare alcune precisazioni.
Prima di tutto le indagini OCSE (Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa) riguardano solo i paesi europei, quindi non so dove tu abbia preso queste valutazioni, considerando peraltro che il tasso di analfabetismo in Italia certo non è paragonabile a quello di un qualsiasi paese del centro-sud America. Secondariamente, queste indagini tendono a spostare gli studenti italiani nella metà bassa delle classifiche le valutazioni sul grado medio di rendimento degli studenti delle scuole europee perché la nostra scuola paga lo scotto della cronica insufficienza nelle materie scientifiche e in particolar modo della matematica. Non è un caso che il 43% dei debiti formativi contratti nelle scuole medie superiori riguardi proprio tale disciplina. I motivi sono tanti, dall'impostazione gentiliana che per decenni ha svalutato la formazione di tipo scientifico-matematico a favore di quella umanistico-letteraria (e lo dico io che sono laureato in Filosofia e la insegno!), alla necessità di impostazioni didattiche migliori di quelle adottate negli anni recenti sul modello degli Stati Uniti e che hanno causato disastri inenarrabili; leggetevi "Segmenti e bastoncini" di Lucio Russo e ne avrete un'idea ben chiara. Ultimo ma non meno importante, negli ultimi 10-15 anni noi insegnanti italiani siamo diventati dei tuttofare e per di più con stipendi rimasti ancorati al costo della vita di allora (e non che 15 anni fa fossero altissimi, anche restando nell'ambito del pubblico impiego); abbiamo gli stipendi più bassi dell'UE (tranne forse che in Grecia o in Romania) e siamo gli unici a non aver altri scatti di carriera in altro modo che per l'anzianità di servizio; siamo una delle categorie da cui tutti i governi - indipendentemente dal colore politico - prendono a piene mani quando si tratta di trovare fondi per il disavanzo del bilancio dello Stato italiano, che peraltro destina all'istruzione il 4,7% del PIL a fronte di una media europea del 5,1%, salvo poi riempirci le orecchie di promesse sulla "riqualificazione della professione docente", o dell'adeguamento degli stipendi agli standard europei. E con tutto questo dobbiamo fare i conti anche con quelli - pochi ormai, in verità - che credono ancora nei miti delle 18 ore a settimana, dei 3 mesi di ferie ecc.
Scusate lo sfogo e l'off-topic.
ciao a tutti
Alessandro


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