[Lugge] Rif: Le password di Samba e la MS

  • From: <pachox@xxxxxxxxxxxx>
  • To: lugge@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 4 Sep 2001 18:58:32 +0200


ma se quello che volevi dire era di mettere in risalto la sicurezza di sama 
odimmitucosa che bisogno c'era di:
È abbastanza imbarazzante ricevere simili domande... il dubbio può
esserci
> > su una configurazione piuttosto che un altra ma... avere dubbi se sia
> > necessario SAMBA o SendMail... è qualcosa di molto vicino ad una presa
per il
> > culo.

????

BOH, sono un po' stranito....

> 
> Da: "Roberto A. F." <robang@xxxxxxxxx>
> Data: 04 settembre 2001 18:38:28
> A: LUG lugge <LUGge@xxxxxxxxxxxxx>
> Oggetto: [Lugge] Le password di Samba e la MS
> 
> 
> Ciao,
> 
>  A metà trovate fra linee la parte interessante SAMBA
> 
> 
>  Microsoft ha un'arma letale contro Linux e l'open source
>  Purtroppo i miei sospetti si sono rivelati fondati: esiste un modo
> perfetto  per eliminare Linux e gran parte del software libero, e
> Microsoft l'ha  scoperto.
> 
>  [ZEUS News - www.zeusnews.com - Numero 999 del 3-9-2001]
> 
>  Fino ad oggi, Microsoft ha sempre avuto una politica commerciale molto
> efficace, che le ha permesso di conquistare la sua attuale posizione di
> sostanziale monopolio:
> 
>  a) comperare i concorrenti
>  b) se un concorrente non vuole farsi comperare, creare un prodotto
> analogo e  distribuirlo insieme a Windows
>  c) se neppure questo e' sufficiente, regalare il proprio software per
> tagliare le gambe alla concorrenza
> 
>  Il classico esempio e' il browser Netscape, che era leader
> incontrastato del mercato finche' Microsoft decise di spendere cento
> miliardi di lire l'anno  per sviluppare Internet Explorer e integrarlo
> inestricabilmente in Windows.
>  Cento miliardi l'anno per un prodotto da distribuire gratis, pur di
> spiazzare la concorrenza. Altri esempi? Qualcuno ricordera' WordStar e
> WordPerfect (eliminati da Word) e Lotus 1-2-3 (eliminato da Excel).
>  D'accordo, Word non è gratuito, ma non e' protetto contro la copia
> (almeno  per ora): inizialmente lo era, ma poi Microsoft decise di
> togliere la  protezione. In questo modo le copie pirata di Word
> dilagarono e il prodotto  divenne lo standard di fatto. Quindi anche se
> ufficialmente il prodotto non  e' gratuito, Microsoft ne tollera la
> pirateria pur di acquisire quote di  mercato e debellare la concorrenza.
> Poi, una volta acquisito il monopolio,  si inizia la persecuzione legale
> dei pirati e si reintroduce la protezione  anticopia: è quello che sta
> succedendo con Windows XP e Office XP.
>  Geniale.
> 
>  Con questo sistema, era praticamente impossibile che nascesse
> un'alternativa  ai prodotti Microsoft. Nessuna societa' commerciale
> aveva le risorse e i  fondi per contrastare questo monopolio in continua
> espansione. Non appena ci  avesse provato, sarebbe stata assorbita da
> Microsoft o messa in crisi  perche' Microsoft avrebbe inondato il
> mercato di prodotti analoghi.
> 
>  Neppure i processi antitrust sono riusciti a scalfire il successo
> Microsoft.
>  In questi giorni l'Unione Europea sta iniziando una indagine su
> presunti  abusi di posizione dominante, ma il mondo del software procede
> cosi' veloce  che qualsiasi tentativo legale e' condannato al naufragio
> per obsolescenza  istantanea. Un'avanzata inarrestabile, insomma.
>  E' per questo che tanti hanno fatto un sospiro di sollievo quando e'
> entrato  in scena Linux. Linux non e' di proprieta' di una societa'
> specifica, per  cui Microsoft non la puo' acquisire e zittire. Linux e'
> gratuito e  liberamente distribuibile, per cui Microsoft non puo'
> inondare il mercato di  soluzioni a prezzo inferiore. Sembra la ricetta
> ideale per contrastare il  predominio del colosso di Bill Gates. E'
> anche per questo che Linux ha tanto  seguito fra gli appassionati: e'
> sempre divertente vedere un Davide che  mette in crisi un Golia.
> 
>  Purtroppo il sogno potrebbe finire presto. Dato che mi occupo per
> lavoro di  brevetti, mi ero sempre chiesto una cosa: possibile che Linux
> non violi  nemmeno uno dei tanti (a volte assurdi) brevetti sul software
> detenuti non  solo da Microsoft ma da una miriade di societa'? Se non
> avete dimestichezza  con il mondo dei brevetti, forse non sapete che
> esistono brevetti a tutela  delle idee piu' banali: manca poco che non
> sia brevettato anche un metodo  per eseguire la somma di due numeri
> (prendere il primo numero, prendere il  secondo numero, aggiungere il
> primo al secondo, presentare il risultato).
> 
>  Se pensate che i brevetti debbano descrivere vere invenzioni, quelle
> che  cambiano il mondo, siete fuori strada. Ad esempio, il brevetto
> statunitense  5443036 descrive un metodo per far giocare i gatti
> puntando una luce contro  un muro e muovendola. Quello che qualunque
> gattofilo fa da anni e' una  "invenzione" protetta da brevetto. Giuro!
> Il testo parla di "A method for  inducing cats to exercise consists of
> directing a beam of invisible light  produced by a hand-held laser
> apparatus onto the floor or wall or other  opaque surface in the
> vicinity of the cat, then moving the laser so as to  cause the bright
> pattern of light to move in an irregular way fascinating to  cats, and
> to any other animal with a chase instinct."
> 
>  In sostanza, è difficilissimo scrivere del software senza usare
> algoritmi o  metodi già usati altrove e tutelati da brevetto. Ad
> esempio, recentemente la  British Telecom si è accorta di possedere un
> brevetto che tutela i link  delle pagine Web. In linea di principio
> potrebbe chiedere i diritti a  chiunque crea una pagina Web (finora si è
> astenuta dal farlo, ma domani?).
> 
>  Considerate ancora il brevetto US 6,275,829 di Microsoft: tutela un
> metodo  per sostituire un'immagine grafica di una pagina Web con una sua
> versione  più piccola (thumbnail), cosa che fanno da una vita tantissimi
> programmi.
>  Però quel metodo adesso è tutelato da brevetto. Oppure, giusto per
> citarne  un altro, il brevetto Microsoft US 6,260,043 (Automatic file
> format  converter) tutela un metodo per convertire i file da un formato
> all'altro  incredibilmente generico: esamina automaticamente la
> struttura interna del  file sorgente per identificarne il formato e poi
> attiva il convertitore vero  e proprio. Anche questa è una cosa che si
> fa da una vita. Il brevetto è  formulato in modo talmente ampio che
> qualsiasi programma di conversione di  file (ad esempio quelli contenuti
> in StarOffice per Linux) potrebbe essere  in violazione di questo
> capolavoro legale di Microsoft.
> 
>  E così mi chiedevo come la comunità Linux potesse essere sicura di non
> aver  violato qualche brevetto poco conosciuto: del resto, i brevetti a
> nome di  Microsoft sono quasi duemila, stando all'Ufficio brevetti USA,
> e non è  pensabile controllarli tutti. Infatti non è così, e adesso ne
> ho le prove.
> 
>  Un articolo pubblicato da Yahoo/ZDNet cita Bruce Perens, figura di
> primo  piano nello sviluppo di Linux, che segnala un chiaro esempio di
> violazione  di un brevetto Microsoft da parte di un programma collegato
> a Linux.
> 
>  Si tratta di Samba, un software liberamente distribuibile che consente
> alle  macchine Linux di condividere le risorse della rete locale con le
> macchine  Windows in modo totalmente trasparente. Installando Samba, la
> mia macchina  Linux vede le altre macchine Windows e viene vista da loro
> come se fosse una  macchina Windows, condividendo cartelle e stampanti.
> Bellissimo.
> 
> 
> ------------------------------------------->
>  Ma Microsoft ha recentemente modificato il protocollo per il cambio
> delle  password usato da Windows per la condivisione delle risorse e
> l'ha coperto  con un brevetto. Samba, per restare compatibile, deve
> usare lo stesso  protocollo (o una sua emulazione compatibile -- una
> imitazione, insomma) e  quindi violare il brevetto Microsoft.
> ------------------------------------------->
> 
> 
>  Finora Microsoft non ha fatto valere il proprio brevetto: ma secondo
> Perens  lo farà non appena passata la bufera del processo antitrust. Se
> lo fa, Samba  diventerà illegale. Ed è soltanto il primo passo. Dato che
> molte parti di  Linux, per essere compatibili con Windows, sono state
> realizzate ricorrendo  al "reverse engineering" (che consiste nel
> guardare come si comporta una  certa funzione in Windows e poi scrivere
> software che si comporti allo  stesso modo), il rischio che Linux sia
> una metastasi di violazioni di  brevetti è alto.
> 
>  Potreste pensare che siccome non esiste una Linux SpA, Microsoft non
> avrà un  bersaglio specifico contro cui rivolgere la causa legale per
> la  violazione,  per cui la difesa dei suoi brevetti è sostanzialmente
> impossibile. Non è  così. Innanzi tutto ci sono fior di aziende (Red
> Hat, Mandrake, IBM,  eccetera) che stanno sviluppando Linux; non è più
> soltanto un hobby per  singoli appassionati. Se Microsoft intima a
> queste aziende di cessare di  collaborare a Linux perché è basato su
> software illegale, faranno  dietrofront più rapidamente di un politico a
> caccia di voti.
> 
>  In secondo luogo, ogni installazione di Linux diventerà illegale. Di
> conseguenza, se un'ispezione della Finanza trova Linux sui computer
> aziendali (cosa che avviene spesso, dato che Linux è indiscutibilmente
> un  ottimo software per i server di rete), l'azienda verrà condannata in
> base  alle leggi sulla tutela della proprietà intellettuale. Vedo già le
> file di  direttori generali in preda al panico che intimano ai propri
> amministratori  di rete di rimuovere immediatamente Linux e di non
> toccarlo più neppure con  un palo da quindici metri. Basterà che si
> sparga la voce, e il fuggi fuggi  sarà inarrestabile. I pochi privati
> che terranno Linux in casa saranno  irrilevanti per Microsoft. E il
> monopolio sarà di nuovo salvo.
> 
>  Mi vengono i brividi.
> 
>  Paolo Attivissimo - www.attivissimo.net
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>  (C) 2001 by Paolo Attivissimo. Questo messaggio puo' essere distribuito
> e  pubblicato liberamente se non si trae lucro dalla sua distribuzione e
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