On 02/24/2012 04:33 PM, Roberto Resoli wrote: > Il 24 febbraio 2012 14:06, Emanuele Olivetti <emanuele@xxxxxxxxxxxxxx> > ha scritto: >> On 02/24/2012 12:18 PM, Roberto Resoli wrote: >>> >>> [...] >>> >>> Interessante, ma l'icipit è sbagliato completamente imho. Android non >>> è affatto Linux. Secondo me Linux non è il solo Kernel, ma ha a che >>> fare con il concetto >>> di distribuzione. In Android questo è completamente assente (A parte >>> taroccamenti non ufficiali variii). >>> >> >> Concordo con te che per android non ci siano ancora distribuzioni >> nel senso che vediamo per GNU/Linux, però non chiamerei >> "taroccament non ufficiali vari" gli sforzi dei community firmware - >> se ti riferivi a quelli. Come ho già detto in passato io li vedo molto >> simili ad altri nobili progetti software (ddwrt, openwrt). > > che sono sono due cose molto diverse; openwrt è quasi veramente una > distibuzione > ddwrt ... mah. > > Comunque lungi da me la volontà di disprezzare lo sforzo di quanti si sforzano > di rendere fruibili in maniera più libera questi strani aggeggi che ci > ostiniamo a chiamare telefoni, anzi, > tanto di cappello. > > Quello che intendevo dire è che tutto soggiace più o meno alle bizze > dei soggetti che li controllano, dove per "bizze" intendo la > valutazione del ritorno economico che anche questi sforzi possono > generare. > > - Ad esempio ubuntu su eeepad transformer è possibile solo perchè > NVidia ha rilasciato NVFlash; > - Al contrario nessuno ha mai visto (nè mai vedrà) i sorgenti di Honeycomb: > > "As you may recall, Andy Rubin recently told the world that Android > 3.0 would not be released to the Android Open Source Project, for fear > that someone would try to shoehorn Honeycomb onto a phone and create a > user experience that was less than ideal." Credo che la spiegazione sia molto più stupida: Android 3.0 è stato fatto in fretta e furia per supportare i tablet; i sorgenti saranno orribili e si vergognano un po' a mostrarli al mondo :) > Quindi è semper G che decide quando essere open e quando no, e quando > una cosa è giusta e quando no. Anche Ubuntu rilascia le cose open quando vuole (vedi Ubuntu One [ancora chiuso], launchpad [nato nel 2004, open dal 2009]), eppure ci si passa sopra molto facilmente. Con questo non voglio né difendere google né attaccare ubuntu, solo dare un po' di prospettiva. > > Questa roba a me non garba molto, e non ci perderò certo tempo. > >> Sono progetti >> sicuramente immaturi rispetto al livello delle distribuzioni per >> GNU/Linux a cui siamo abituati ormai da molto tempo, ma non >> dobbiamo dimenticare che anche le distribuzioni GNU/Linux hanno >> iniziato in modo molto simile tanto tempo fa. > > Si, ma sempre in modo abbastanza accettabile, e quando non lo era più > bastava cambiare distro. > > E ora? Basta cambiare mod, magari assicurandosi che non sia impossibile prima di comprare un dispositivo. > > ciao > rob