[Linuxtrent] Re: Il regalo di fine anno.... ma non direi OT

  • From: Byte Surfer <bsurfer@xxxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 19 Jan 2010 23:37:18 +0100


On 19/gen/10, at 20:27, Gianni Caldonazzi wrote:



Il giorno 18 gennaio 2010 22.34, marco cassisa <marco.cassisa@xxxxxxxxx> ha scritto:
Poi ho visto che era un altro thread ancora...  oppure s'è sbagliato
anche Gianni?

Il mio è il thread giusto, le mie affermazioni scherzose o meno si riferivano proprio a questo.
Jan

Hai ragione, soprattutto quando parli di spunti, che si spera ci siano sempre e che sempre siano sensati....
ma la rivoluzione non è per scherzo.

<premessa>

definizione di rivoluzione (una delle tante e quindi non una verità assoluta, a scanso di equivoci):

Rivoluzione, formatosi dall’accusativo latino revolutionem, ha due significati prevalenti, uno fisico e l’altro politico, tralasciamo quello fisico a noi tutti noto, anche se una certa rivoluzione dei due satelliti ultimamente la viviamo un po' tutti... In politica a partire dal XVII secolo, soprattutto in Francia, la parola rivoluzione inizia ad indicare un processo rapido e violento di mutamento del potere provocato dalla spinta di un popolo che non si sente rappresentato dai propri governanti.

Ed è con il 1789 che l’espressione rivoluzione politica assume la fisionomia attuale: quella cioè di liberazione della nazione da un politico non legittimato dal popolo, e il raggiungimento di un assetto che preveda, attraverso istituzioni liberamente scelte, la partecipazione di tutta la comunità.

Questa concezione, pur essendo fondamentalmente politica, coinvolgeva già valori culturali e sociali: fu così naturale estendere nell’Ottocento il termine rivoluzione anche a mutamenti radicali avvenuti nel campo delle concezioni scientifiche, nella letteratura, nell’arte.

Inoltre, soprattutto tra i movimenti di ispirazione democratica e socialista, il termine rivoluzione si è venuto arricchendo di significati sociali che hanno accompagnato quelli più strettamente politici.

Una liberazione piena, infatti, deve accompagnare la trasformazione delle istituzioni con il raggiungimento di una equa distribuzione del lavoro e della ricchezza tra i diversi gruppi della società.

</premessa>

Per quanto mi riguarda, da cittadino inizio ad essere stufo di decreti, leggi ed ammenicoli vari che mi piovono in testa e che mi frugano tra le tasche sempre più vuote, con motivazioni sempre più discutibili....

Ho sempre comprato la musica che ascolto (ed ho più di 2k vinili), pagato il biglietto al cinema (escluso in quello di mia proprietà che a stento rimane a galla, grazie anche al perverso meccanismo dei gabelli) e comprato i libri che ritenevo fossero utili alla mia cultura tecnica e personale, sempre nel limite delle mie possibilità... sentendomi libero di fare qualche cassetta ad un amico/ a e prestando libri e dischi e questo inizia a non essere più permesso liberamente, da quanto si inizia a vedere in giro.

Ma questo decreto è troppo, mi dice che siamo tutti un po' ladri... sulla fiducia, io quindi sono un ladro e devo risarcire i poveri autori, non la SIAE (che non avete idea di quanto trattenga agli autori, agli esecutori, etc, etc).... per un presunto e generalizzato furto, perchè di questo si tratta, senza processo, nè condanna.

Sulla falsa riga potrebbe uscire un decreto che impone a tutti i cittadini, proporzionalmente, a seconda della regione di provenienza (per accontentare la Lega) a farsi qualche giorno di carcere all'anno, in modo che il bilancio della giustizia tra puniti ed impuniti possa essere ripristinato, non farebbe una grinza come ragionamento, facendo un parallelo con quello del gabello sui media registrabili...

Un altro giorno vi parlerò di un 'protocollo d'intesa' quinquennale che autorizza gli ispettori SIAE a fare controlli di tipo fiscale ed a segnalare irregolarità amministrative nei cinema e teatri, equiparandoli di fatto a pubblici ufficiali, i dipendenti di una società che tutelerebbe autori ed editori, con quale diritto poi?

Torniamo al diritto d'autore ed al popolo di ladri:
Sapevate che fischiettare un motivo p.e. in pubblico, o in un programma radiofonico e/o televisivo per più di 5 note è passibile di 'gabello'??? occhio a fischiettare dunque in presenza di sconosciuti!!!

Ho letto e riletto la storia del diritto d'autore e credo che lo spirito primordiale sia stato semplicemente stravolto da sete di guadagni di tutti tranne che degli autori stessi, sulle loro spalle.

Un atto di rivoluzione potrebbe essere firmare una petizione o perchè no una richiesta referendaria, per il meccanismo implementato da questo decreto, oltre che per il contenuto, la SIAE va bene quando tutela, ma depredare indiscriminatamente mi sembra troppo!

A scanso di equivoci, per quanto riguarda l'arma finora in uso per le mie rivoluzioni... beh oggi è una tastiera, tempo fa una stilografica che ancora ogni tanto fa capolino, e non lancio nè l'una nè l'altra.

m2c
BS

p.s. Cambio la frase, augurando tanta salute a tutti:

"Ci sono due cose che per farle esigono buona salute: l'amore e la rivoluzione."

Gesualdo Bufalino



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