> > > Ora, avere un compilatore per C#, un compilatore per Java, un > > > framework per far girare applicazioni .net... su Linux credi sia > > > uno svantaggio? > > > > sì > > Perché? (domanda seria) spazio inutile occupato nelle iso? :) > Visto che ci toccherà[1] sorbirci il C#, .NET e compagnia bella, tanto non credo che ci toccherà un bel nulla. la m$ può fare cose brutte e scadenti a piacimento, e la gente le userà. ma quando queste cose richiedono una connessione ad internet, magari permanente, e magari molto veloce, secondo me meno dell'1% degli stupidi sarà così stupido da usarle. > vale averli anche su Linux così almeno si potrà sviluppare qualcosa in > un ambiente che sta insieme. Bisognerà vedere come va a finire con i che me ne frega a me di sviluppare applicazioni per .net? > brevetti, soprattutto dopo che la Microsoft ha rilasciato le > specifiche ufficiali del CIFS con una clausola che esclude > esplicitamente le implementazioni sotto licenza GPL, ma c'è qualche > speranza. Quella licenza non ha valore legale, se ho capito bene: è formulata in modo assolutamente scorretto (sempre se ho capito bene). Leggi questo (dalla ML diritto chiocciola softwarelibero punto it): ---------------------------------------------------------------------- From: Alessandro Rubini [...] Nel testo citato ci sono alcuni errori grossolani, ottimo materiale di FUD in quanto non immediatamente evidenti ad un pubblico impreparato in materia: * Una definizione di una classe di prodotti (o licenze, o persone) non può recitare «Alberto, Antonio e tutti quelli che [definizione reale]», perché presume che Alberto e Antonio rientrino nella definizione prima ancora di enunciarla, facendoli addirittura rientrare indipendentemente dal fatto che la definizione li rappresenti o meno. Nessun documento legale usa questa formulazione, in quanto profondamente scorretta. * Non è chiaro come un detentore di brevetto possa porre condizioni come quelle espresse. Si può certamente chiedere una pagamento per ogni riproduzione dell'implementazione dell'idea, anche se l'implementazione è fatta da altri (concetto aberrante, eppure legale in un regime di brevetti astratti), ma non vedo come come si possa imporre al titolare del diritto d'autore sull'implementazione (qui, «Company») le modalità di distribuzione della sua implementazione, dopo aver esplicitamente negato, al punto 3.2, un onere sulla riproduzione. * Non è affatto vero che i programmi distribuiti secondo GPL od LGPL pongano vincoli su altro software distribuito insieme ad essi. Anzi, questo è espressamente negato alla fine del punto 2 della GPL (in un paragrafo informativo, non normativo, in quanto una licenza di diritto d'autore non può porre vincoli su altre opere. In effetti, è utile ricordare (ancora una volta), come quelle che vengono chiamate «licenze di diritto d'autore» per i programmi proprietari nella maggior parte dei casi non sono «licenze» ma «contratti», infatti è necessario accettarli esplicitamente prima di usare il prodotto. Nessuna licenza di diritto d'autore deve essere accettata (o anche solo letta) per poter usare un prodotto, in quanto il diritto d'autore non si occupa di uso, ma solo di riproduzione, modifica, esecuzione in pubblico. Questo testo è, chiaramente, un pezzo di propaganda più che un documento legale di licenza. ---------------------------------------------------------------------- -- "People shouldn't be a mechanic to drive a car, but at least must learn how to drive as expected by the laws!!" - Higuita, writing about OE users . /\ ° Real Name: Lorenzo Petrone <* > Web: digilander.iol.it/lano666 \/ · -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con SOGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxxxxxx