[zxspectrum] Re: [zxspectrum] [OT] Però a me l'MSX piace, ecco..

  • From: enzo aggazio <enzoaggazio@xxxxxxxxx>
  • To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 3 Feb 2010 09:55:05 +0100

In effetti sono macchine di tutto rispetto. Un cliente e amico aveva un Msx2
della Philips che usava per fare le titolazione dei video!

Il giorno 03 febbraio 2010 09.48, Stefano Bodrato <
stefano_bodrato@xxxxxxxxxxx> ha scritto:

>  Anzi ho fatto qualche ricerca che mi spinge a classificare alcune
> macchine giapponesi (MSX, Sord, ecc..) tra quelle di scuola americana.
> Ecco la storia, per come ho saputo ricostruirla:
>
> Negli anni 60, sulla scia della moda della TV, Ralph H. Baer si rende conto
> che un gadget in grado di interagire con lo schermo televisivo avrebbe
> venduto alla grande, e procede nel Dicembre del 1966 alla realizzazione
> di prototipo a valvole del giochino il stile "tennis" che spesso in italia
> chiamavamo "Ping'o'Tronic":
> http://www.pong-story.com/
> http://www.pong-story.com/pics/odyssey/sanders/unit1_large.jpg
>
> Febbraio 1967, Ralhp coinvolge Bill Harrison, che si era fatto le ossa con
> i transistor su progetti militari e si fa aiutare a "portare" le sue idee
> nel mondo dell'elettronica miniaturizzata e riducendo drasticamente i costi.
>
> Il resto è storia nota, tutti lo vogliono, tutti lo cercano (e lo clonano)
> finchè negli anni '70, escono i primi integrati che fanno crollare
> ulteriormente i prezzi: ormai tutto il mondo conosce 'pong".
> http://www.pong-story.com/gi.htm
>
> I chip più diffusi sono della "General Instruments", che per estendere il
> mercato tenta di migliorare il look-and-feel del suo prodotto, dapprima con
> un integrato aggiuntivo per "colorare" l'output, poi proponendo una serie di
> giochi alternativi (sempre on-chip) ma relativamente simili tra loro,
> cosicchè si potessero montare su cartucce (la console di fatto conteneva
> solo l'alimentazione e forse il modulatore TV).
> Alcuni di questi giochi sono molto semplici, ad esempio un blop che deve
> catturare un altro blop, altri propongono varianti più moderne..   la GI
> pensa di renderli semiprogrammabili, permettendo di affiancare al chip
> principale un integrato di memoria grafica *da 10 bit* !!
> Il passo seguente sarebbe stato quello di preparare un sistema
> programmabile completo, per cui, ispirandosi al set di istruzioni dello
> storico PDP-11, prepararono una propria CPU, il CP1600.
> http://en.wikipedia.org/wiki/General_Instrument_CP1600
>
> Prima di poter realizzare qualcosa di veramente interessante, si
> accordarono con la Mattel Electronics che nel 1980 lanciò sul mercato
> l'Intellivision.  La Mattel aveva chiesto pesanti ristrutturazioni alla GI,
> che quindi fornì loro un integrato meno potente, il CP1610, affiancato però
> a dei coprocessori audio (AY-3-8910) e video (STIC).
> Le cartucce dell'Intellivision erano ROM da 10 bit  (sic..)
>
> Il processore audio.. beh già lo conoscete.   Quello video, uguale a quello
> montato nel Mattel Aquarius, era in grado di supportare una penosa modalità
> grafica (però a colori) e una modalità testo.
>
> Stessa cosa stava facendo l'altro colosso informatico d'oltroceano, la
> Texas Instruments, che sui suoi TI99 montava coprocessori audio e video di
> tutto rispetto:  , il TMS9918 e affini per il video e il TMS9919 o l'SN94624
> per l'audio.
>
> Personalmente credo che questa manciata di integrati (e i loro successori e
> cloni) abbia formato un vero e proprio filone distinto di architetture, che
> includono MSX e Spectravideo, Sord M5, ColecoVision, TI99, Memotech MTX, e
> tutti i SEGA dall'SG-1000 al MegaDrive.
>
> Da quanto ne so solo due altri produttori presentarono nei primi anni 80
> coprocessori video alternativi, Commodore e Philips, ma quest'ultima usava
> la i chip disegnati per il TELEVIDEO (o, detto all'inglese, TELETEXT), che
> non supportano la grafica.
> Quindi.. restiamo in territorio americano.
>
>
>
>



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Enzo Aggazio
software developer - tech writer

email: enzoaggazio@xxxxxxxxx
home page: www.enzoaggazio.com

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