[zxspectrum] [OT] Però a me l'MSX piace, ecco..

  • From: "Stefano Bodrato" <stefano_bodrato@xxxxxxxxxxx>
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  • Date: Wed, 3 Feb 2010 09:48:12 +0100

Anzi ho fatto qualche ricerca che mi spinge a classificare alcune macchine 
giapponesi (MSX, Sord, ecc..) tra quelle di scuola americana.
Ecco la storia, per come ho saputo ricostruirla:

Negli anni 60, sulla scia della moda della TV, Ralph H. Baer si rende conto che 
un gadget in grado di interagire con lo schermo televisivo avrebbe venduto alla 
grande, e procede nel Dicembre del 1966 alla realizzazione di prototipo a 
valvole del giochino il stile "tennis" che spesso in italia chiamavamo 
"Ping'o'Tronic":  
http://www.pong-story.com/
http://www.pong-story.com/pics/odyssey/sanders/unit1_large.jpg

Febbraio 1967, Ralhp coinvolge Bill Harrison, che si era fatto le ossa con i 
transistor su progetti militari e si fa aiutare a "portare" le sue idee nel 
mondo dell'elettronica miniaturizzata e riducendo drasticamente i costi.

Il resto è storia nota, tutti lo vogliono, tutti lo cercano (e lo clonano) 
finchè negli anni '70, escono i primi integrati che fanno crollare 
ulteriormente i prezzi: ormai tutto il mondo conosce 'pong".
http://www.pong-story.com/gi.htm

I chip più diffusi sono della "General Instruments", che per estendere il 
mercato tenta di migliorare il look-and-feel del suo prodotto, dapprima con un 
integrato aggiuntivo per "colorare" l'output, poi proponendo una serie di 
giochi alternativi (sempre on-chip) ma relativamente simili tra loro, cosicchè 
si potessero montare su cartucce (la console di fatto conteneva solo 
l'alimentazione e forse il modulatore TV).
Alcuni di questi giochi sono molto semplici, ad esempio un blop che deve 
catturare un altro blop, altri propongono varianti più moderne..   la GI pensa 
di renderli semiprogrammabili, permettendo di affiancare al chip principale un 
integrato di memoria grafica *da 10 bit* !!
Il passo seguente sarebbe stato quello di preparare un sistema programmabile 
completo, per cui, ispirandosi al set di istruzioni dello storico PDP-11, 
prepararono una propria CPU, il CP1600.   
http://en.wikipedia.org/wiki/General_Instrument_CP1600

Prima di poter realizzare qualcosa di veramente interessante, si accordarono 
con la Mattel Electronics che nel 1980 lanciò sul mercato l'Intellivision.  La 
Mattel aveva chiesto pesanti ristrutturazioni alla GI, che quindi fornì loro un 
integrato meno potente, il CP1610, affiancato però a dei coprocessori audio 
(AY-3-8910) e video (STIC).   
Le cartucce dell'Intellivision erano ROM da 10 bit  (sic..)

Il processore audio.. beh già lo conoscete.   Quello video, uguale a quello 
montato nel Mattel Aquarius, era in grado di supportare una penosa modalità 
grafica (però a colori) e una modalità testo.

Stessa cosa stava facendo l'altro colosso informatico d'oltroceano, la Texas 
Instruments, che sui suoi TI99 montava coprocessori audio e video di tutto 
rispetto:  , il TMS9918 e affini per il video e il TMS9919 o l'SN94624 per 
l'audio.

Personalmente credo che questa manciata di integrati (e i loro successori e 
cloni) abbia formato un vero e proprio filone distinto di architetture, che 
includono MSX e Spectravideo, Sord M5, ColecoVision, TI99, Memotech MTX, e 
tutti i SEGA dall'SG-1000 al MegaDrive.

Da quanto ne so solo due altri produttori presentarono nei primi anni 80 
coprocessori video alternativi, Commodore e Philips, ma quest'ultima usava la i 
chip disegnati per il TELEVIDEO (o, detto all'inglese, TELETEXT), che non 
supportano la grafica.
Quindi.. restiamo in territorio americano.


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