[relug] Re: brevetti comprati e ceduti all'open Source

  • From: Maurizio Grillini <maurizio@xxxxxxxxxxxx>
  • To: relug@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Mon, 14 Nov 2005 07:22:07 +0100

matteo.acerbi@xxxxxxxxxxxxx ha scritto:

Comunque, al di là di tutto mi sembra che quanto descritto
nell'articolo sia in massima parte positivo.


Io sono solo contento. In questi mesi le aziende stanno dando ufficialita' alla comunita' Open Source (sorgenti aperti, e quindi codice leggibile e modificabile). Hanno speso soldi per finanziare progetti chiave (OpenOffice per prima), hanno regalato brevetti e pubblicita'... Spesso i sistemi "open" si appoggiano a delle soluzioni "chiuse" (motivo del prezzo per l'acquisto di SuSE Professional e per StarOffice, per esempio). Rendere open queste soluzioni agevolerebbe la diffusione dei sistemi.
Poi vedremo. Se son rose...


*Approfondimento*
Parlo di IBM perche' ho avuto modo di conoscerli bene: la "B" di IBM significa Business, e loro il business lo sanno fare. Sopravvivono nel mercato dal 1890, hanno visssuto momenti belli e momenti meno belli, hanno avuto la coltellata alle spalle di M$ per quanto riguarda OS/2 ma sono riusciti anche ad ammettere la sconfitta e sfornare ottime applicazioni x NT. Da parecchio tempo guardano all'OpenSource perche' il loro interesse e' il cliente, e non hanno un prodotto da rifilarti a tutti i costi, senza il quale perderebero il loro business.
Per quanto riguarda gli altri, mi viene in mente Novell, che segue la stessa filosofia: persa la lotta alla rete (che comunque funzionava a meraviglia) e visto il successo di Linux ha prima pensato di rendere Open Source il proprio sistema, poi ha preso in blocco SuSE. Da affezionato susarolo, inizialmente ho avuto paura ma adesso col progetto opensuse ho l'impressione che ci siano delle ottime prospettive di miglioramento anche rispetto al passato. Ripeto: poi vedremo. Se son rose...


Ciao
Matteo


Ciao
    Maurizio

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Maurizio Grillini
www.grillini.com
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