Il giorno mar, 04/10/2005 alle 07.36 +0200, Maurizio Grillini ha scritto: > Marco G ha scritto: > > >On Mon, 3 Oct 2005 11:18:28 +0200 > >Massimiliano Monittola <massimiliano.monittola@xxxxxxxxx> wrote: > > > > > >>http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/scienzaetecnologia/laptop/1.html > >> > >> > > > >Davvero un bel progetto, speriamo arrivi veramente a quei paesi che ne > >hanno bisogno. Anche se mi viene da dire che il silicio e i cristalli > >liquidi nè sfamano nè colmano il debito estero, forse è il caso di > >sistemare 1 o 2 cosettine prima. * Beh, per il debito estero ci sono già Bono&Co. > Gia', e' proprio quello che ho pensato anche io. Il progetto e' per i > paesi in via di sviluppo (Cina, India...), ed e' indirizzato a ragazzi > non analfabeti. Questo aumentera' il gap tra questi paesi e quelli del > terzo mondo, i veri paesi poveri. Da dove la prendi questa idea? Non la leggo in nessuno degli articoli. E da dove trovi che i paesi "in vie di sviluppo" siano diversi da quelli del terzo mondo? A quanto leggo qui, http://linux.slashdot.org/article.pl?sid=05/09/29/129235 per ora sono in trattative con Cina, Tailandia, Brasile, Egitto e Sudafrica per 15 M di computer in _test_. > Domanda: dove fabbricheranno questi laptop? In India? In Cina? La cosa > non mi convince; con tutto il rispetto per Negroponte e il MIT (dei > tecnici che credono in quello che fanno, insomma), temo che... non > continuo per scaramanzia. ;-) > Certo, meglio non far niente, no? > Comunque, la scelta di Linux come sistema operativo e' positiva. Se la > cosa funzionera', sara' un bel risultato per la diffusione di Linux. > > Ciao > Maurizio -- Adriano Varoli Piazza The Inside Out: http://moranar.com.ar msn: moranar@xxxxxxxxx icq: 4410132