Ciao a tutti, vi giro questa mail che è stata l'inizio di una lunga discussione sulla lista dei soci di ILS. Il tutto, a mio avviso, è verosimile. Non potremmo fare anche un talk al LinuxDay. Potrebbe essere un argomento da far trattare ad un _non_ tecnico per dimostrare contemporaneamente che Linux non è solo per informatici maniaci. Stefano ----- Forwarded message from Luca Maranzano <liuk@xxxxxxxxxxx> ----- Subject: Microsoft, brevetti e Linux... lettura inquietante From: Luca Maranzano <liuk@xxxxxxxxxxx> Date: Fri, 5 Oct 2001 12:34:17 +0200 To: soci@xxxxxxxxxxxxxx Organization: SIR s.r.l. - PublinetWork(tm) User-Agent: Mutt/1.3.22i Ipotesi alquanto inquietante, quanto e' realistica secondo voi? Ciao, Luca ---------[ Forwarded message ]------------------------------------- > Microsoft ha un'arma letale contro Linux e l'open source > > 4 Settembre 2001 > > di Paolo Attivissimo, Dario Meoli > > > > Fino ad oggi, Microsoft ha sempre avuto una politica commerciale molto efficace, che le ha permesso di conquistare la sua attuale posizione di sostanziale monopolio: > > a) comperare i concorrenti > b) se un concorrente non vuole farsi comperare, creare un prodotto analogo e distribuirlo insieme a Windows > c) se neppure questo è sufficiente, regalare il proprio software per tagliare le gambe alla concorrenza > > Il classico esempio è il browser Netscape, che era leader incontrastato del mercato finchè Microsoft decise di spendere cento miliardi di lire l'anno per sviluppare Internet Explorer e integrarlo inestricabilmente in Windows. Cento miliardi l'anno per un prodotto da distribuire gratis, pur di spiazzare la concorrenza. Altri esempi? Qualcuno ricorderà WordStar e WordPerfect (eliminati da Word) e Lotus 1-2-3 (eliminato da Excel). D'accordo, Word non è gratuito, ma non è protetto contro la copia (almeno per ora): inizialmente lo era, ma poi Microsoft decise di togliere la protezione. In questo modo le copie pirata di Word dilagarono e il prodotto divenne lo standard di fatto. Quindi anche se ufficialmente il prodotto non è gratuito, Microsoft ne tollera la pirateria pur di acquisire quote di mercato e debellare la concorrenza. Poi, una volta acquisito il monopolio, si inizia la persecuzione legale dei pirati e si reintroduce la protezione anticopia: è quello che sta succedendo con Windows XP e Office XP. Geniale. > > Con questo sistema, era praticamente impossibile che nascesse un'alternativa ai prodotti Microsoft. Nessuna società commerciale aveva le risorse e i fondi per contrastare questo monopolio in continua espansione. Non appena ci avesse provato, sarebbe stata assorbita da Microsoft o messa in crisi perchè Microsoft avrebbe inondato il mercato di prodotti analoghi. > > Neppure i processi antitrust sono riusciti a scalfire il successo Microsoft. In questi giorni l'Unione Europea sta iniziando una indagine su presunti abusi di posizione dominante, ma il mondo del software procede così veloce che qualsiasi tentativo legale è condannato al naufragio per obsolescenza istantanea. Un'avanzata inarrestabile, insomma. > > > E' per questo che tanti hanno fatto un sospiro di sollievo quando è entrato in scena Linux. Linux non è di proprietà di una società specifica, per cui Microsoft non la può acquisire e zittire. Linux è gratuito e liberamente distribuibile, per cui Microsoft non può inondare il mercato di soluzioni a prezzo inferiore. Sembra la ricetta ideale per contrastare il predominio del colosso di Bill Gates. E' anche per questo che Linux ha tanto seguito fra gli appassionati: è sempre divertente vedere un Davide che mette in crisi un Golia. > > Purtroppo il sogno potrebbe finire presto. Dato che mi occupo per lavoro di brevetti, mi ero sempre chiesto una cosa: possibile che Linux non violi nemmeno uno dei tanti (a volte assurdi) brevetti sul software detenuti non solo da Microsoft ma da una miriade di società? Se non avete dimestichezza con il mondo dei brevetti, forse non sapete che esistono brevetti a tutela delle idee più banali: manca poco che non sia brevettato anche un metodo per eseguire la somma di due numeri (prendere il primo numero, prendere il secondo numero, aggiungere il primo al secondo, presentare il risultato). > > > Se pensate che i brevetti debbano descrivere vere invenzioni, quelle che cambiano il mondo, siete fuori strada. Ad esempio, il brevetto statunitense 5443036 descrive un metodo per far giocare i gatti puntando una luce contro un muro e muovendola. Quello che qualunque gattofilo fa da anni è una "invenzione" protetta da brevetto. Giuro! Il testo parla di "A method for inducing cats to exercise consists of directing a beam of invisible light produced by a hand-held laser apparatus onto the floor or wall or other opaque surface in the vicinity of the cat, then moving the laser so as to cause the bright pattern of light to move in an irregular way fascinating to cats, and to any other animal with a chase instinct." > > In sostanza, è difficilissimo scrivere del software senza usare algoritmi o metodi già usati altrove e tutelati da brevetto. Ad esempio, recentemente la British Telecom si è accorta di possedere un brevetto che tutela i link delle pagine Web . In linea di principio potrebbe chiedere i diritti a chiunque crea una pagina Web (finora si è astenuta dal farlo, ma domani?). > > Considerate ancora il brevetto US 6,275,829 di Microsoft: tutela un metodo per sostituire un'immagine grafica di una pagina Web con una sua versione più piccola (thumbnail), cosa che fanno da una vita tantissimi programmi. Però quel metodo adesso è tutelato da brevetto. Oppure, giusto per citarne un altro, il brevetto Microsoft US 6,260,043 (Automatic file format converter) tutela un metodo per convertire i file da un formato all'altro incredibilmente generico: esamina automaticamente la struttura interna del file sorgente per identificarne il formato e poi attiva il convertitore vero e proprio. Anche questa è una cosa che si fa da una vita. Il brevetto è formulato in modo talmente ampio che qualsiasi programma di conversione di file (ad esempio quelli contenuti in StarOffice per Linux) potrebbe essere in violazione di questo capolavoro legale di Microsoft. > > > E così mi chiedevo come la comunità Linux potesse essere sicura di non aver violato qualche brevetto poco conosciuto: del resto, i brevetti a nome di Microsoft sono quasi duemila, stando all'Ufficio brevetti USA, e non è pensabile controllarli tutti. Infatti non è così, e adesso ne ho le prove. > > Un articolo pubblicato da Yahoo/ZDNet cita Bruce Perens, figura di primo piano nello sviluppo di Linux, che segnala un chiaro esempio di violazione di un brevetto Microsoft da parte di un programma collegato a Linux. > > Si tratta di Samba, un software liberamente distribuibile che consente alle macchine Linux di condividere le risorse della rete locale con le macchine Windows in modo totalmente trasparente. Installando Samba, la mia macchina Linux vede le altre macchine Windows e viene vista da loro come se fosse una macchina Windows, condividendo cartelle e stampanti. Bellissimo. > > Ma Microsoft ha recentemente modificato il protocollo per il cambio delle password usato da Windows per la condivisione delle risorse e l'ha coperto con un brevetto. Samba, per restare compatibile, deve usare lo stesso protocollo (o una sua emulazione compatibile -- una imitazione, insomma) e quindi violare il brevetto Microsoft. > > > Finora Microsoft non ha fatto valere il proprio brevetto: ma secondo Perens lo farà non appena passata la bufera del processo antitrust. Se lo fa, Samba diventerà illegale. Ed è soltanto il primo passo. Dato che molte parti di Linux, per essere compatibili con Windows, sono state realizzate ricorrendo al reverse engineering (che consiste nel guardare come si comporta una certa funzione in Windows e poi scrivere software che si comporti allo stesso modo), il rischio che Linux sia una metastasi di violazioni di brevetti è alto. > > Potreste pensare che siccome non esiste una Linux SpA, Microsoft non avrà un bersaglio specifico contro cui rivolgere la causa legale per la violazione, per cui la difesa dei suoi brevetti > è sostanzialmente impossibile. Non è così. Innanzi tutto ci sono fior di aziende (Red Hat, Mandrake, IBM, eccetera) che stanno sviluppando Linux; non è più soltanto un hobby per singoli appassionati. Se Microsoft intima a queste aziende di cessare di collaborare a Linux perché è basato su software illegale, faranno dietrofront più rapidamente di un politico a caccia di voti. > > In secondo luogo, ogni installazione di Linux diventerà illegale. Di conseguenza, se un'ispezione della Finanza trova Linux sui computer aziendali (cosa che avviene spesso, dato che Linux è indiscutibilmente un ottimo software per i server di rete), l'azienda verrà condannata in base alle leggi sulla tutela della proprietà intellettuale. Vedo già le file di direttori generali in preda al panico che intimano ai propri amministratori di rete di rimuovere immediatamente Linux e di non toccarlo più neppure con un palo da quindici metri. Basterà che si sparga la voce, e il fuggi fuggi sarà inarrestabile. I pochi privati che terranno Linux in casa saranno irrilevanti per Microsoft. E il monopolio sarà di nuovo salvo. > > Mi vengono i brividi. > > > > ----- End forwarded message ----- _______________________________________________ soci mailing list soci@xxxxxxxxxxxxxx http://www.linux.it/mailman/listinfo/soci ----- End forwarded message ----- -- Stefano Canepa e-mail: sc@xxxxxxxx To follow the path: look at the master, follow the master, walk with the master, see trough the master, become the master. <========---------- Prima di scrivere in m-list per favore leggi il regolamento http://lugge.ziobudda.net/benvenuto.html