[Linuxtrent] Re: Owncloud su www.xt3.it: pareri

  • From: Roberto Resoli <roberto@xxxxxxxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 17 Feb 2016 17:29:20 +0100

Il 17/02/2016 16:11, Michele Bert ha scritto:

>Mi vien fatto di notare che la domanda analoga nel caso di servizi
>mainstream difficilmente venga posta, e tutto si basi sostanzialmente sulla
>notorietà, nonostante il fatto che sia assolutamente palese dai termini
>d'uso il tipo di trattamento che viene effettuato sui dati.
Interessanti tutti i dati tecnici che hai riportato, ma non ti sei
sbilanciato con un parere personale.

Il parere personale che può interessare ad altri è quello che leggi qui sopra.

Non ho pareri nel merito specifico, semplicemente perchè, a parte quello che ho notato, non ho dati di fatto su cui fondarli.

Posso solo dire che imho non sono questo tipo di iniziative che possono dare una risposta alle problematiche dei servizi mainstream, per quanto possa apprezzare l'intenzione. Mi sembra nel migliore dei casi una cosa analoga a quello che potrei fare io, mettendo a disposizione di altri l'infrastruttura che ho messo in piedi.

Credo che non sia questo ciò di cui abbiamo bisogno, quanto invece di creare un'ecosistema in cui l'offerta commerciale si basi su delle garanzie effettive sulla localizzazione dei dati, sulle policy della loro gestione, su impegni concreti in favore dell'utenza.

Queste cose costano lavoro, e il lavoro deve essere remunerato.

Il parallelo è quello solito con il mondo dei GAS, con i consumatori che si aggregano e decidono *loro* cosa chiedere ai fornitori; in questo le associazioni come LinuxTrenr potrebbe avere un ruolo di garanzia fondamentale.

Ma l'assunto è che se si pretendono delle cose, si deve essere disposti a pagare il giusto per ottenerle.

Sono il primo ad affermare che a
fronte di un'esigenza professionale ci vuole un fornitore
professionale, in particolare un contratto su cui ci sia scritto
formalmente cosa il fornitore mi promette.

Non è il "professionale" la discriminante, ma ciò che credi di poter chiedere.

Ma per chi, come me, sta cercando un'alternativa ai servizi
pseudo-gratuiti che vanno tanto di moda, senza spingersi ad avere il
proprio server in casa come hai fatto tu, trovi che quella sia
un'iniziativa da incentivare? O è meglio andare da un provider
puramente commerciale? [1] fornirebbe una casella di posta, ed un
server caldav/carddav per qualche decina di euro l'anno (oppure in
cambio di un po' di pubblicità).

Nè una nè l'altra. Io credo che la cosa migliore sarebbe unirsi tra utenti e chiedere ciò che serve a fornitori locali, che sono gli unici sui quali ci possa essere un minimo di controllo.

rob

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