[dumbo] Re: Articolo de Il Sole-24 Ore del 27.3.2001 - VALE A DIRE CHE CI STIAMO ALLEANDO CON I NOSTRI FUTURI CARNEFICI

  • From: "Stefano Setti" <ssetti@xxxxxxxxxxxx>
  • To: <dumbo@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Tue, 27 Mar 2001 11:09:57 +0200

L'idea di associarc=E8 molto buona,
ma l'idea di essere una sottosezione dell'A.L.U.T. potra costraci caro in
fututro,
visto anche quello che dicono gli ingegneri laureati di noi.....
( nostri futuri carnefici.)
forse sarebbe meglio un associazione con l'ANDIA  (Associazione Nazionale
Diplomati Ingegneri Ambientali)

voi che ne dite ???

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Ing. Setti Stefano - Web Engineer
Sistema Informativo - Comune di Trento
Via Belenzani 19 - 38060  Trento
Tel. 0461/884392
e-mail: stefano=5Fsetti@xxxxxxxxxxxxxxxx
          ssetti@xxxxxxxxxxxxx
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----- Original Message -----
From: "Ufficio Personale" <personale@xxxxxxxxxxxxxxxx>
To: "lista DU" <dumbo@xxxxxxxxxxxxx>
Sent: Tuesday, March 27, 2001 10:43 AM
Subject: [dumbo] Articolo de Il Sole-24 Ore del 27.3.2001


Riforme in cantiere - Il Consiglio nazionale si oppone ai percorsi proposti
dall'Universit=E0

Ingegneri contro i nuovi Albi

Nel mirino l'utilizzo del titolo da parte dei laureati triennali e la loro
iscrizione presso i Collegi


ROMA. Un "attentato contro l'ingegneria italiana". Autore sarebbe
l'Universit=E0, attraverso la riforma dell'autonomia didattica e con la nuo=
va
organizzazione dei percorsi accademici basata su due titoli: la laurea -
triennale - e (in sequenza anche senza alcun automatismo) la laurea
specialistica - cinque anni in tutto -. La denuncia arriva dal Consiglio
nazionale degli ingegneri, che "si impegner=E0 in tutti i modi e in tutte le
sedi legittime per non iscrivere i laureati al proprio Albo". Una minaccia
che, se tradotta in pratica, penalizzer=E0 i laureati triennali italiani
nell'area dell'ingegneria e li esporr=E0 un trattamento differenziato rispe=
tto
ai colleghi europei che possono appellarsi alla direttiva 89/48 Ce (il
passaporto per formazioni professionali post secondaria di almeno tre anni).

Dunque, gli ingegneri vanno all'attacco frontale della riforma universitaria
e, soprattutto, dello schema di regolamento che dovrebbe raccordare i nuovi
titoli accademici con gli ordinamenti professionali, istituendo negli
attuali Albi degli Ordini due sezioni, per accogliere, dopo l'abilitazione,
i laureati e i laureati specialisti. Quest'ultimo elenco ospiterebbe anche
gli attuali professionisti con la "vecchia" laurea.

Due i punti inaccettabili per il Consiglio nazionale degli ingegneri. Da un
lato, la denominazione professionale dei laureati, la cui qualifica va
nettamente distinta da quella dei laureati specialistici.

Va riservato a questi ultimi l'appellativo di ingegnere, mentre i futuri
laureati andrebbero qualificati come tecnici (o tecnologi o con il prefisso
"tecno").

"Estendere lo stesso titolo ai nuovi laureati triennali vuol dire - afferma
il Consiglio nazionale degli ingegneri - ingannare l'opinione pubblica
assegnando una identica patente di qualit=E0 a chi ovviamente tale qualit=
=E0 non
potr=E0 averla avendo seguito un percorso formativo assai pi=F9 ridotto".

Se sul "format" del titolo tutti gli Ordini tecnici - dagli architetti, ai
dottori agronomi e forestali, ai chimici - stanno, seppure con toni meno
accesi, sulla stessa linea, gli ingegneri si ritrovano pi=F9 soli nel
combattere contro la possibilit=E0 prevista nello schema di regolamento di
consentire ai laureati nelle classi "tecniche" la scelta tra l'iscrizione
alla sezione bassa dell'Ordine oppure al Collegio di riferimento, in
particolare a quello dei geometri o dei periti industriali. Questa
possibilit=E0, secondo il Consiglio nazionale degli ingegneri "crea confusi=
one
nelle competenze".

Non solo: si rischia "di assistere di fatto al conferimento della laurea in
ingegneria a decine di migliaia di geometri e periti industriali da parte
del Parlamento, come gi=E0 nell'ultimo scorcio di legislatura si =E8 tentat=
o".

Una conclusione paradossale, quella degli ingegneri, che fa riferimento al
disegno di legge sulle competenze di geometri e periti industriali,
approvato in prima lettura dal Senato, con cui si tentava di superare il
concetto di "modesta costruzione", al quale sono stati agganciati per
decenni geometri e periti, rapportando il loro campo d'azione agli edifici
di non pi=F9 di tre piani fuori terra, oltre a un interrato o seminterrato.

Giorgio Bianchet, presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali,
qualifica l'azione degli ingegneri come "un intervento per destabilizzare la
riforma universitaria", perseguito tra l'altro con il tentativo di
riproporre, "per i laureati abilitati del loro Albo, l'ordinamento
professionale dei periti industriali, quando invece la legge d=E0 mandato a
ridistribuire le competenze interne a un Ordine e non a "copiare" quelle di
un'altra professione".

Intanto, sono in agitazione anche i laureati in informatica, visto che nel
nuovo assetto nell'Albo degli ingegneri viene distinto l'elenco degli
abilitati in ingegneria dell'informazione. In questo modo, si attribuiscono
all'Ordine come "privative e riserve" attivit=E0 adesso svolte dai laureati=
 in
informatica, che sono specificamente preparati ma non hanno un Ordine.


Marted=EC 27 Marzo 2001                                        Maria Carla =
De
Cesari - Il Sole 24 Ore


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