Game ON://
Dopo la sensazione di stupore, dovuta all'esser stato preso in contropiede
dalla richiesta di Kabuto-san (e l'espressione del volto e degli occhi di
Wizard non riuscì a mascherare un malcelato disappunto...per usare un
eufemismo per definire un inizio d'incazzatura latente di proporzioni
apocalittiche), il giovane tecnico decise di fare buon viso a cattivo
gioco, e continuare ad ascoltare le parole del giapponese.
Ricambià lo sguardo dell'altro, gelido quanto ammantato di uno smalto
d'ineluttabile cortesia nipponica, prima di rispondere, pacatamente:
<< Miyazushui Kabuto-dono...sono io a doverle porre un quesito, se permette.
Chi è lei e cosa vuole veramente da me? Mi convoca qui con quella strana
mail, mi parla di una missione, mi propone fama, denaro,
cyberware...libertà...Chi è lei, Dio? Il DEMONIO?>>
Il tono e il volume delle parole di Wizard iniziarono involontariamente, a
salire.
Poco a poco, come albumi montati a neve. Fin quando il giovane non si rese
conto di quanto poco opportuno fosse, non tanto rischiare di mettersi ad
urlare all'interno di un pacatissimo e giapponesissimo locale come quello.
Quanto piuttosto *mostrare il fianco* all'altro, facendo sfoggio della
propria ira.
Ira che ingenerava dal disgusto profondo che il tecnico provava verso tutti
coloro che, come Kabuto Mijazushi, si credevano portatori di grandi
missioni e promettevano mari e monti per assicurarsi il contributo di
poveri stolti, pronti a seguirli per un manciato di crediti od un po' di
reputazione in più.
Salvo il fatto di essere usati, abusati e getterli via, come spazzatura
indifferenziata, quando non fossero più stati "utili alla causa".
Lo sguardo del Tecnico divenne gelido quanto quello del suo educatissimo
ospite.
E la voce si ridusse a poco più di un metallico sussurro, emesso fra i
denti serrati:
<<La libertà? Lei..voi...mi chiedete cosa desidero di più e promettete di
farmelo ottenere. A che prezzo? La mia dignità? La mia *anima*?!>>
Scosse la testa, mostrando un mezzo sorriso da lupo.
<<Sumimasen, Mijazushi Kabuto-dono. MA temo di non essere affatto
interessato all'affare.>>
Detto questo, chinò rigidamente il busto e la testa, ed iniziò ad avviarsi
verso l'uscita del privé.
Game OFF:// E mo' sta a te!
😛
Il giorno 19 ottobre 2016 23:21, Christian Licameli <christian@xxxxxxxxxxxx>
ha scritto:
[game ON]
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Kalifornia City, giorno 2/4/2025, locazione: Little Tokio.
ora:Prima serata.
Il giovane guidò wizard per un paio di stanze fino ad un piccolo spazio
separato da un paio di pannelli di carta. Una leggera spira di fumo si
levava dal paravento, che mostrava, una volta scostato, un uomo sulla
cinquantina, con capelli decisamente disordinati, corti e quasi totalmente
bianchi.
La pelle del viso raccontava di molte vicissitudini e poca cura,
costellato di rughe e segni del tempo.
<<Hajimemashite. Watashi wa Mijazushi desu>> esordisce il tizio non appena
wizard si avvicina, <<Olaffson-san, mi aspettavo una sua visita.>>
Con un sospiro di sollievo Wizard notò che Mijazushi non stava mangiando
pesce, si limitava a sorseggiare del thè e ne stava offrendo una tazza.
<<Immagino che lei, come altri candidati abbia ricevuto l'invito dal
nostro mentore. Ha i dati che le è stato detto di portare?>>
[game OFF]
Giocati pure lo stupore dopo questa frase
[game ON]
<<Bene, allora dovremo fare un passo indietro. Se non le è stato già
chiesto, dovrà tornare da me con un chip dati comprensivo di alcune analisi
che dovrà fare per partecipare alla nostra missione. Probabilmente si
chiederà cosa dovrebbe spingerla ad aiutarci; le risponderò con una
domanda. Cosa desidera di più? Libertà, fama, denaro, cyberware? Se le
dicessimo che può avere tutto questo, non si prodigherebbe per
raggiungerlo? >>
La sua tazza di thè era ancora quasi piena. Wizard notò che stava
lentamente sciogliendo il contenuto di una piccola bustina bianca
nell'acqua aromatizzata, e iniziava a bere con calma.
Ebbe quasi l'impressione che il viso migliorasse un poco, che il logorio
del tempo arretrasse per far spazio a sollievo e freschezza.
Ma l'impressione durò un attimo, quello necessario a fissare gli occhi di
Kabuto, profondi intensi e maledettamente freddi.
